La confusione più totale nei due schieramenti di destra e sinistra sulla scelta dei candidati alle prossime elezioni regionali del 5 novembre 2017 . Solo il M5S per ora ha le idee chiare, avendo da tempo candidato Giancarlo Cancelleri, la cui volata verso il voto del 5 novembre è sostenuta pure dal tour estivo lungo l’isola di Luigi Di Maio a Alessandro Di Battista. Anche per loro, in fondo, il “laboratorio Sicilia” è solo la prova generale delle prossime Politiche.

Se le Regionali in Sicilia dovranno essere l’anticipazione delle prossime Politiche, il copione del film che vedremo nel 2018 pare abbastanza scontato: Matteo Renzi e il Pd abbracciano Angelino Alfano, Berlusconi che ricompone il centrodestra e la sinistra che corre da sola. Ormai nell’isola i giochi sono quasi fatti, perché tutti ragionano in ottica nazionale.

Forza Italia, nonostante i tentativi del commissario Gianfranco Miccichè, ha mollato Alternativa Popolare per salvare l’alleanza con Salvini e Meloni e per la stessa ragione potrebbe ripiegare sul nome di Nello Musumeci abbandonando l’ipotesi Armao al quale sembra sia stato chiesto di fare un passo indietro.  Mollato da Forza Italia perché avrebbe rotto l’asse con Lega e Fratelli d’Italia, Angelino Alfano stringe l’alleanza con il Partito democratico che non trova poche polemiche. Infatti l’ingresso degli alfaniani porterebbe alla candidatura di un moderato come Giovanni La Via, un volto nuovo della politica siciliana che rischia di spaccare il centrosinistra. Altro nome voluto dai renziani  è Fabrizio Micari non ben visto dai bersaniani di Articolo 1 e Sinistra italiana.

Sembra pertanto naufragata  l’ipotesi di un “campo largo” sul modello di Palermo, auspicata anche dal sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando che rimane l’unico a sostenere la candidatura di Micari. Tutte le altre anime della sinistra sono alla ricerca di un candidato che non siano ne Micari e ne Navarra.

Infine il governatore Rosario Crocetta, che si ricandidata che pretende le primarie del centrosinistra; Roberto Lagalla, espressione di un civismo di sinistra che va a braccetto coi resti dei governi di Totò Cuffaro e Roberto La Rosa candidato di “Siciliani liberi” lancia il reddito di cittadinanza per le casalinghe.

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