Emergenza oculistica in tutti gli ospedali della città. I reparti oculistici infatti, in tutti gli ospedali pubblici, anche nei casi di emergenza, rimangono aperti solo dal lunedì al venerdì. Chiusi invece nei giorni sabato, domenica e festivi, per mancanza di personale. Tutti, tranne quello dell’Arnas Civico. Il reparto oculistico degli ospedali Cervello, Villa Sofia e Policlinico, invece, rimangono chiusi al pubblico nel fine settimana. Lo conferma il professore Salvatore Cillino medico oculista del Policlinico: “Il reparto chiude il venerdì pomeriggio – dice – per poi riaprire il lunedì successivo. E’così già da diversi anni, per mancanza di organico”. E la stessa situazione vale per gli altri ospedali. Tranne per l’ospedale Civico, l’unico a rimanere aperto al pubblico, anche di notte e durante il weekend. L’ambulatorio rimane aperto 24 ore su 24 ma nonostante questo, un uomo con gravi problemi alla retina, sabato scorso, si è dovuto fare accompagnare dai familiari, per un’emergenza, in un ospedale di Catania perché a Palermo, Civico compreso, nessuno poteva fare nulla per lui. Il medico di turno,a detta anche dello stesso ospedale, c’era, ma la figura professionale presente non aveva le competenze e tutti gli strumenti per assistere pazienti con determinate patologie e particolari bisogni, come la rottura della retina dell’utente che ha segnalato la mancata assistenza. “Siamo l’unico ospedale in città aperto al pubblico sempre – spiega il direttore generale dell’Arnas Civico Giovanni Migliore che, ricevuta la segnalazione, ha subito verificato la presenza del medico oculista in reparto – ma solo tra un mese, quando ci sarà l’immissione in ruolo del medico oculista a tempo indeterminato, sarà possibile accogliere ogni tipo di richiesta e assistere indistintamente tutti i pazienti che arrivano anche in situazioni di emergenza”. In pratica la presenza dell’oculista in ospedale è sempre garantita ma non tutte le prestazioni, durante la notte e nei giorni festivi, sono possibili. Ecco perché un’intera famiglia sabato scorso, in piena notte, è partita per Catania alla ricerca di un medico che curasse il problema di un uomo preoccupato di perdere la vista a causa di un’improvvisa rottura della retina. “Ci è stato detto al Civico, e in tutti gli altri ospedali, che non c’era un medico che potesse aiutare mio fratello – spiega la sorella del malcapitato – e che dovevamo tornare lunedì ma nelle condizioni di mio fratello non si poteva aspettare. Non riusciva più a vedere e serviva un intervento immediato così abbiamo deciso di partire e a Catania ci hanno dato assistenza. Mio fratello è stato operato subito. Questo conferma la gravità della sua condizione. E’ inaccettabile che non ci sia modo di essere curati nella nostra città”. Un inconveniente, questo, che all’ospedale Civico sperano di risolvere presto. “Si sarebbe dovuto risolvere prima – conclude Giovanni Migliore – ma i concorsi e l’immissione in ruolo di tante figure professionali hanno subìto diversi ritardi. Si spera che entro il prossimo mese tutto possa essere risolto”.

 

 

 

 

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