L’amore e il rispetto delle tradizioni popolari nella famiglia Mancuso si vivono e si tramandano da padre in figlio. Sono stati celebrati oggi i 90 anni di attività della famiglia d’arte presso il Teatro Carlo Magno e per l’occasione è stata indetta una conferenza stampa all’interno della quale è stato proiettato un documento audio-video che racconta la vita dei maestri pupari che con la loro sapienza e la loro arte hanno onorato la cultura siciliana. Presenti alla conferenza stampa l’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo Andrea Cusumano, il professore Ignazio Buttitta e il consigliere comunale Giulio Cusumano. Si commuove Enzo Mancuso raccontando la vita del nonno Nino Mancuso e del padre Nino, anche lui. Insieme a loro e allo zio Pino Mancuso, Enzo ha conosciuto, imparato e amato con tutto se stesso il mondo dei pupi e delle tradizioni siciliane. “Sto invecchiando giocando con i pupi – dichiara il maestro puparo Enzo Mancuso  – .Tutto ebbe inizio con il maestro Francesco Sclafani che insegnò l’arte a mio nonno. Dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, al cinema Archimede fu creato il primo teatro tenda dove si tenevano i vecchi spettacoli dei pupi a puntate. Ogni sera c’era un episodio diverso. Si andava a raccontare le storie della nostra tradizione in tutti io quartieri e anche in altri comuni. I primi pupi armati sono esposti oggi al museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino. Nel 2003 sono riuscito ad ottenere la licenza per aprire il Teatro Stabile dei Pupi a Palermo al Borgo vecchio dove sono cresciuto e dove sempre ha vissuto la mia famiglia e oggi mi sento addosso la responsabilità di salvaguardare quest’ arte. Faccio lo spettacolo ancora come si faceva una volta, non utilizzo amplificatori, uso ancora il pianino e spero di riuscire un giorno a tramandare tutto questo ai miei figli”. E a rimarcare l’importanza della posizione del Teatro è il consigliere Giulio Cusumano : “Mancuso è la storia a Palermo e a lui va il ringraziamento dell’amministrazione comunale e di tutta la città perchè non ha mai abbandonato le tradizioni e non ha mai abbandonato Borgo vecchio che ha nel teatro Carlo Magno un presidio culturale, l’unico da sempre”. A spiegare e vantare invece la complessità dell’arte teatrale popolare è l’assessore Cusumano: “L’opera dei pupi nella sua semplicità e nella sua tradizione è un grande contenitore di arti, racchiude in sé la pittura scenica, i costumi, la musica, la recitazione. È un’opera d’arte totale che racconta la storia del sud Italia e della Sicilia in particolare. Mancuso è una persona straordinaria che mantiene umiltà e dolcezza nonostante la sua sapienza. E’ in programmazione un Festival della famiglia Mancuso”. Anche il professor  Buttitta sottolinea che in questa nobile arte “occorrono maestranze, competenze, abilità, capacità attoriali. Enzo ha ereditato tutto questo dalla sua famiglia e ora vuole trasmettere i suoi valori alle nuove generazioni. Mi auguro che questa tradizione non tramonti mai”.

In occasione dei 90 anni di attività, nei giorni 20, 22, 23, 26, 28 e 29 dicembre alle ore 17:30 al Teatro Stabile di pupi siciliani Carlo Magno si terrà lo spettacolo “La nascita di Orlandino”, tratto da antichi canovacci con libero adattamento scenico e regia di Enzo Mancuso.

 

 

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