(di Anna Cane)
Il pizzo ora si chiede anche al mondo della cultura e della Chiesa. Perché chiederlo a Francesco Giacalone, direttore del Teatro Savio, significa chiederlo ai salesiani dell’istituto “Gesù adolescente” che gestiscono il teatro di via Evangelista Di Blasi. Ma Francesco Giacalone non si piega all’estorsione e denuncia il fatto ai Carabinieri. Due uomini due giorni fa, a viso scoperto, si sono avvicinati a lui mentre percorreva da solo via Uditore. Con la prepotenza e l’arroganza di chi è solito esercitare pratiche di questo tipo, si sono rivolti a lui chiamandolo “direttore”. “Direttore ti devi mettere in regola, prepara 1000 euro e stai attento” e dicendogli così, uno dei due gli posa due schiaffetti in viso come per dire “Intesi?”. “ Io rimango attonito, senza parole – racconta Francesco Giacalone ancora sconvolto per l’accaduto – e quando i due si allontanano, mi rimetto in auto cercando di capire cosa fare. Ma in realtà da fare c’era solo una cosa: denunciare. Ho sentito subito l’esigenza di chiamare il mio datore di lavoro, Don Gianni Lo Grande e congiuntamente decidiamo di rivolgerci alle autorità competenti perché il teatro Savio, lo ribadisco, è gestito dai salesiani. E’ incredibile che ci sia gente capace di rubare alla Chiesa. Le attività dell’Istituto si impegnano a combattere proprio il sistema illegali della società e anch’ io, attraverso gli spettacoli che produco, parlo alle giovani generazioni affinchè contribuiscano alla costruzione di un mondo migliore. Costruzione che può avvenire solo sostenendo la cultura della legalità”. Non è la prima volta che il direttore Giacalone riceve una richiesta di estorsione. Circa dieci anni fa, lo stesso era stato protagonista di una vicenda simile e anche allora non aveva esitato a denunciare. A distanza di anni, i malavitosi ci riprovano ma anche stavolta Giacalone non demorde anche se l’amarezza è grande. “Il teatro da sempre luogo di educazione e cultura, informa e sensibilizza i ragazzi ed i bambini su tematiche di rilevanza ed importanza sociale, pertanto non si può abbassare la testa dinanzi ad atti così vili”.D’accordo a sporgere immediata denuncia è Don Gianni Lo Grande dell’istituto salesiano: “Da 55 anni con le nostre attività, teatro compreso, svolgiamo un servizio rivolto ai giovani del quartiere – spiega Don Gianni – Quattrocento ragazzi frequentano i nostri corsi professionali di avviamento al lavoro e con tutte le nostre forze cerchiamo di indirizzarli al lavoro onesto. Insegniamo loro un mestiere nel mondo della meccanica, della tipografia multimediale e della ristorazione e li togliamo dalla strada. Cerchiamo di tenerli lontani dalle cattive distrazioni e la malavita non può e non deve intaccare il nostro lavoro e la crescita di questi ragazzi. Anche il nostro oratorio è aperto a tutti, senza barriere e senza distinzioni. Ora quello che chiediamo è tutela da parte delle istituzioni. Alla mafia noi rispondiamo con la legalità”. Ha sostenuto la scelta di denunciare anche Giulio Cusumano, rappresentante dei Comitati Civici in consiglio comunale, da sempre vicino al mondo del teatro palermitano e grande amico nella vita di Francesco Giacalone. Per il consigliere, già noto per aver denunciato alla procura di Caltanissetta la vicenda del caso Montante, “è certo che soltanto con la diffusione di buoni esempi come questo si può sperare di sconfiggere questo cancro sociale”. Dell’accaduto sono stati informati anche il vicario del vescovo, Monsignor Giuseppe Oliveri e il sindaco Leoluca Orlando che si dicono vicini al direttore. “La massima solidarietà e il massimo apprezzamento per una scelta importante – ha dichiarato il primo cittadino – che è segnale di speranza e di fiducia nella legalità e nelle istituzioni. Nei prossimi giorni incontrerò di persona Francesco Giacalone per mostrargli la totale condivisione e vicinanza dell’amministrazione comunale. Allo stesso tempo l’auspicio che la professionalità dei Carabinieri porti presto ad individuare gli autori di questa tentata estorsione e li assicuri alla giustizia”.