Non il desiderio di creare panico, ma la proposta per trascorrere un’ora di puro divertimento mettendo in moto le celluline grigie della nostra mente. Chi se li è ritrovati sul parabrezza dell’auto, ha pensato fossero delle semplici multe, invece i volantini rosa che hanno pacificamente invaso parte della città di Palermo sono stati pensati solo per anticipare l’atmosfera di suspense che si può vivere in una delle stanze di “eXcape Palermo”, il gioco di ruolo che supera la frontiera del surreale.

È  in via Mariano D’Amelio 42 che avviene tutto questo, sin dal momento in cui si fa ingresso in  una delle “stanze al buio” dove, in soli 60 minuti, si dovranno risolvere gli enigmi proposti per tornare libero insieme alla propria squadra. Una vera e propria sfida contro il tempo tra lucchetti, tranelli e strane combinazioni, che si può vincere solo mettendosi in gioco e soprattutto, cosa fondamentale, interagendo con i compagni di gioco. Lo si potrà, per esempio, fare nella stanza della Prigione – lottando contro il tempo per evadere dalla scomoda cella di un carcere clandestino – oppure in quella Vittoriana,  rapiti dal fascino di un viaggio nel passato alla scoperta degli oscuri segreti di un’ambientazione old english.

Chi desidera emozioni ancora più forti, troverà pane per i propri denti nella nuova “eXcape” già apprezzata da molti. Si tratta della Stanza Horror ispirata a Saw, la celebre saga apparsa al cinema per la prima volta nel 2004, nella quale la paura si potrà vincere solo collaborando a risolvere gli enigmi.

Un’altra delle esperienze piene di pathos che propone il giovane team composto da Silvia Stella, Federica Oddo, Mimmo Mastrantonio e Vito Russo, per il quale il gioco è bello se mette in moto ogni parte del nostro essere. Non ci sono dubbi, eXcape promette questo e altro a chi decide di viverlo pienamente.

Si dovrà, a questo punto, dire “provate per credere”, chiamando al tel. 091.7321115 per prenotare un viaggio nel mistero e nell’avventura. Sarete accolti nel migliore dei modi per farvi vivere un’ora veramente da ricordare.

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