Secondo brano del suo percorso da solista dopo l’esperienza con i “Sorrowland”

Esce oggi, venerdì 19 giugno, “BENE DAI” (Asian Fake/Sony Music Italy), nuovo singolo, nonché secondo brano, del percorso da solista di Vipra. In un momento in cui il presente sembra peggiorare di giorno in giorno e il futuro diventa sempre più minaccioso, “BENE DAI” – prodotto da Mr. Monkey – è la risposta di chi non ha più voglia di parlare, di raccontare drammi e delusioni a un’altra persona che, molto probabilmente, non capirebbe.

Il brano riprende le atmosfere emerse in “Ragazzino”. Un’ironia agrodolce racconta la vita di un giovane e della sua generazione: il lavoro, l’amore e gli amici, insieme a tutti gli elementi del quotidiano, sono temi ampi e astratti che l’occhio di Vipra taglia per il suo personalissimo racconto. Continua così il nuovo viaggio di Vipra, iniziato dal bagaglio leggero di quelle parole che non ha mai smesso di scrivere e che ora può usare per raccontarsi fino in fondo. Un ragazzo a metà dei vent’anni alle prese con la vita che affrontiamo tutti: la penna come strumento in più per descriverla, cioè farci i conti. Vipra è l’artista “(un)cool” che piace alle ragazze ma che non sa cosa dire al primo appuntamento, che viaggia in Giappone per evitare monumenti e ciliegi in fiore a favore del megastore Pokémon. Cose da “ragazzino”, cioè cose da chi abita in questo mondo mentre cerca di capire come si fa. Il risultato è un’apertura reale sulle tante sfaccettature di un artista che vuole raccontare solo se stesso, finendo così per parlare a una generazione.

Di Sorrowland, di quel viaggio senza ritorno, resta l’amicizia con gli ex componenti del gruppo, la consapevolezza che quel treno fermo sulle rotaie è ancora pieno di spunti e ispirazione. Del resto questa sarà la nuova vita del terzetto, non più gruppo ma collettivo, base di lancio per i progetti solisti e fucina creativa per un immaginario e un’estetica che oggi vivono nella testa dei creatori. È un po’ come succede con un’esperienza di viaggio: cambia il panorama, il clima e l’orizzonte, resta però il ricordo e, in questo caso, anche qualcosa di più.

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