Sfida da alta quota al Barbera, il Palermo contro l’Avellino, seconda migliore difesa del campionato, cerca la terza vittoria consecutiva che gli consentirebbe di portarsi al secondo posto in classifica alle spalle della capolista Bari e di agganciare il Monopoli che nell’anticipo di ieri ha battuto il Monterosi ed ha scavalcato il Catanzaro.
Filippi, che a sorpresa ha convocato Roberto Crivello, ripropone il modulo 4-3-2-1 e manda in campo Pelagotti tra i pali; Doda – Buttaro – Lancini e Giron in difesa; 17 Luperini – De Rose – Dall’Oglio a centrocampo; Silipo e Fella dietro l’unica punta Brunori.
Inizio di gara equilibrato tra Palermo ed Avellino, con ritmi di gara molto intensi. Entrambe le squadre cercano l’affondo in avanti, ma le due difese respingono gli attacchi avversari annullandosi a vicenda. Con il passare dei minuti i Rosanero crescono e si affacciano con prepotenza in area irpina.
Al 14’ Palermo in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto splendidamente da Dall’Oglio, Edoardo Lancini anticipa Silvestri e con un imperioso stacco di testa mette il pallone alle spalle di Forte.
Prova a reagire l’Avellino che si butta in avanti, la gara è spezzettata da numerosi falli da ambedue le squadre. Al 22’ occasione per il Palermo per raddoppiare, Silipo con un passaggio filtrante in area serve Fella, il tiro del n.23 rosanero accarezza il palo e finisce fuori di poco.
Si fa più aggressiva la squadra di Braglia, c’è molto nervosismo in campo. Il Palermo cerca di contenere le incursioni in avanti degli avversari, soprattutto del tarantolato Di Gaudio, uno dei più attivi insieme all’ex Kanoutè. Al 29’ punizione da posizione interessante conquistata dalla squadra rosanero battuta da Silipo. Il tiro smorzato dalla barriera viene respinto in calcio d’angolo dal portiere.
Insiste l’Avellino che al 37’ sfiora il pareggio con Di Gaudio, il suo tiro colpisce il palo interno e finisce tra le braccia di Pelagotti. Il Palermo prova ad allentare l’assedio irpino, ma è un momento difficile per la squadra rosanero che si è abbassata troppo e contiene con fatica l’aggressività degli avversari che cercano il pari prima della fine del primo tempo.
Al 43’ il Palermo guadagna una preziosa punizione e riesce così ad allentare la pressione degli avversari, che nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione di gioco hanno fatto correre più di un brivido alla compagine rosanero. Il primo tempo si chiude senza minuti di recupero e le due squadre vanno a riposo sul punteggio di 1 a 0 in favore del Palermo.
Ad inizio di ripresa entrano in campo per l’Avellino il palermitano Plescia e Matera al posto di Gagliano e De Francesco, per il Palermo Valente al posto di De Rose.
L’ Avellino attacca, il Palermo si difende e cerca di ripartire, ma gli errori in fase di appoggio dei Rosanero favoriscono gli avversari che recuperano palla e si proiettano in avanti. Al 52’ Plescia in progressione si presenta davanti Pelagotti ma il suo tiro di sinistro viene bloccato dal portiere rosanero.
La gara è aperta, molto intensa e combattuta. Si gioca sotto una pioggia battente. L’ Avellino costantemente in attacco al 57’ conquista un calcio di punizione dal limite dell’area per fallo su Kanoutè da parte di Doda, che viene ammonito e poi espulso per doppio giallo. Palermo in dieci e gara che si fa in salita. Miracolo di Pelagotti che para il tiro di Matera.
Il Palermo soffre, Filippi al 61’ sostituisce Fella e Silipo con Odjer e Peretti. Al 65’ Avellino in dieci per espulsione di Rizzo per fallo da ultimo uomo su Valente che era riuscito a sgusciare via con un tunnel all’avversario. La partita è vibrante, ricca di colpi di scena, i giocatori in campo non si risparmiano.
Ristabilita la parità numerica, il Palermo prova a riprendere fiato e ad allentare la pressione degli avversari che non demordono e cercano di chiudere la squadra rosanero nella propria metà campo. Al 70’ Soleri prende il posto di Brunori. Per l’Avellino entra Sonny D’angelo accolto da una bordata di fischi da parte dei tifosi rosanero.
Al 73’ occasione clamorosa per l’Avellino. Tiro di Mignanelli che Pelagotti non trattiene, sulla ribattuta il più veloce è D’Angelo, il suo tiro colpisce il palo. Al 75’ entra Crivello ed esce dall’Oglio, un minuto dopo calcio di rigore inesistente concesso all’Avellino per presunto fallo di Peretti su Plescia. Dagli undici metri Tito non sbaglia e segna il gol dell’1 a 1 per gli Irpini.
Tutto da rifare per il Palermo, troppo contratto, ha subito la pressione degli avversari, rischiando di capitolare in diverse occasioni. Il rigore è stato inesistente, ma l’Avellino ha avuto il merito di pressare senza un attimo di tregua.
All’81’ Soleri lanciato in contropiede viene atterrato da Matera (solo giallo per lui) davanti l’area dell’Avellino. Punizione battuta da Giron respinta dalla barriera. Scivolano via i minuti, ma resta alta l’intensità e l’agonismo. Le due squadre cercano di farsi male a vicenda, ma c’è molto equilibrio in campo ed anche qualche errore di troppo da parte del Palermo che non riesce ad ottimizzare le azioni offensive.
Al 90’ mischia pericolosa davanti la porta rosanero, ottimo intervento di Pelagotti che salva il risultato. Quattro i minuti di recupero concessi dall’arbitro, finale incandescente con le due squadre che provano a vincere la partita. Le emozioni si susseguono da una parte e dall’altra, ma dopo cinque minuti l’arbitro decide che può bastare e fischia la fine della gara sul punteggio di 1 a 1.
Un pari che non serve a nessuna delle due squadre, che di fatto si sono annullate in campo. Il Palermo dopo la rete del momentaneo vantaggio si è fatto chiudere troppo dall’ Avellino, che non ha mai mollato e che ha trovato in Di Gaudio e Kanoutè i suoi migliori interpreti. Il rigore è stato forse troppo generoso, ma la squadra irpina che ha costruito molto è stata anche sfortunata in almeno un paio di occasioni. Forse tardivi gli inserimenti di Valente e di Odjer, il suo ingresso in campo ha dato maggiore spinta in avanti al Palermo, ma troppo le ingenuità da parte dei difensori rosanero, che si sono lasciati spesso sorprendere dagli avversari. Un pari tutto sommato giusto per quello che si è visto in campo e Palermo che rimane al terzo posto a 7 lunghezze dal Bari.