Dopo quasi 18 anni Silvio Baldini torna a Palermo. Dal giorno del suo esonero tantissima acqua è passata sotto i ponti e la storia del calcio in città è totalmente cambiata. L’U.S. Città di Palermo non esiste più, il vulcanico Maurizio Zamparini non è più il Patron della società di Viale del Fante e la squadra rosanero milita in serie C dopo il doloroso fallimento della precedente proprietà e la rinascita del club voluta dal palermitano Dario Mirri.
Silvio Baldini, chiamato a sostituire Giacomo Filippi dopo le deludenti prestazioni di dicembre della squadra rosanero, ha firmato un contratto fino a giugno 2022 con rinnovo automatico in caso di promozione. A lui la società ha affidato il compito di rimettere in carreggiata il Palermo per riprendere la corsa verso l’obiettivo stagionale, già a partire dalle due prossime gare interne contro Messina e Taranto.
Presentato dal Direttore Sportivo Renzo Castagnini, che ha ringraziato l’ex tecnico Giacomo Filippi, Baldini ha spiegato che ha deciso di accettare la proposta di allenare il Palermo per il fascino che prova per la città e la Sicilia:
“Sono legato a questa cultura ed a questo modo di pensare che sento molto vicino al mio modo di essere – ha spiegato Baldini – Mi ha anche spinto pensare che dopo 18 anni il destino mi ha dato questa possibilità che mi affascina molto. Adesso dipende da me. Sono qua per questo, non ho paura di affrontare le difficoltà. La squadra devo valutarla con i miei occhi, abbiamo un mese davanti per fare le mie valutazioni. In questo momento posso dire che il Palermo è un’ottima squadra, ha un buon potenziale, il problema è capire come mai tante volte, specialmente fuori casa non è mai riuscito ad esprimersi. Sarà una delle prime cose che dovrò affrontare. Adesso devo analizzare i giocatori che abbiamo. La mia pretesa è solamente quella di essere assecondato nell’organizzazione del mio lavoro. Avere un punto di riferimento, avere un campo, poter fare determinate cose, la squadra deve vivere questi allenamenti non solo sul campo, ma anche fra loro, quindi ho scelto che la mattina i calciatori dovranno fare colazione insieme, devono pranzare insieme e se i giocatori faranno tutte queste cose e le vivranno come un’espressione nella ricerca per potersi migliorare, il Palermo vincerà molte partire. Se invece qualcuno soffrirà questa situazione è giusto che si faccia da parte, altrimenti le mie idee ed il mio modo di pensare non possono dare i suoi frutti.
Il legame con Palermo
“La vita è stranissima, sono innamorato di questa Terra e dentro il mio cuore ho sempre pensato di avere una chance. Quando sono stato chiamato ho pensato ad un segno del destino e si è accesa una scintilla in maniera molto luminosa. Ho una grande voglia di lavorare e di poter dimostrare. So che Palermo è una città molto difficile, che se non ci sono risultati si va sulla graticola. Però questo è il mio mestiere e se uno ha paura di questo è meglio fare un’altra cosa. Rispetto a 18 anni fa il mondo è cambiato, il tempo scorre. Anche il calcio è cambiato molto, come metodologia di allenamento e sviluppo del gioco ma ci sono due cose fondamentali: il coraggio e le idee: se non hai coraggio significa che non hai idee e se hai idee devi avere coraggio. Io cercherò di dare una identità alla mia squadra e la voglia di dimostrare che quando indossano questa maglia rappresentano questa città. Bisogna avere grande entusiasmo. Secondo me il denaro è sempre il diavolo. Ho fatto velocissimo a trattare con Castagnini e Sagramola che rappresentano la Società. Deve essere una cosa dignitosa per un impegno di questi sei mesi per me e i miei collaboratori, non ho fatto richieste particolari.”
Mercato – campo di allenamento – rinnovi – Renzo Castagnini
“Abbiamo già parlato con il Mister, sappiamo dove dobbiamo intervenire. Relativamente alle uscite, abbiamo ancora quattro partite ed il Tecnico dovrà valutare tutti. Siamo abituati a fare le cose e poi a dirle. Per quanto riguarda le strutture, con il Mister abbiamo valutato il campo del Tommaso Natale, lui è contento, gli è piaciuto il terreno e pertanto abbiamo trasferito tutto lì, dove ci alleneremo per tutto il campionato. La scelta di Baldini non è casuale, l’avevamo chiamato prima di Boscaglia, quando allenava la Carrarese, ma lui rispose che aveva già dato la sua parola. Adesso è capitata di portarlo qui e non ci siamo fatti sfuggire l’occasione. Mi sembra riduttivo pensare che Silvio Baldini possa darci quello che ci è mancato in trasferta. E’ un maestro di calcio, un allenatore completo; ne ho la testimonianza da anni. Ho visto come hanno giocato le sue squadre. Lui stesso ha detto che con i sacrifici, il lavoro, con la serietà si fanno certe cose e non con le chiacchiere. Noi tutti in società sappiamo che lui ha tutte le caratteristiche giuste ed è lui che sta dando entusiasmo a noi. Per quanto riguarda le scadenze di contratto siamo stati chiarissimi, non facciamo rinnovi. Sono d’accordo a non farli, intanto perché si gioca nel Palermo e bisogna meritarlo e non credo che fino ad ora ci siano tanti meritevoli. E’ un rischio, lo sappiamo, non è questo importante. Un giocatore che deve rinnovare deve avere tanta rabbia dentro, avrà più professionalità. Se poi si perde un giocatore, pazienza, ma tutti devono dare qualcosa di più, non vedo questa urgenza di rinnovare.”
Foto concessa da Gianni Koral Bay – Admin Pagina facebook Palermo Dolce Amaro