Palermo-Triestina 18 anni dopo. Un cerchio che si chiude per Silvio Baldini che proprio al “Rocco di Trieste” il 6 gennaio del 2004 incassò una sconfitta che mise in discussione la sua panchina. Il risultato non andò giù al Patron rosanero Zamparini, che dopo poche settimane decise di esonerare il tecnico toscano e di chiamare alla guida del Palermo Francesco Guidolin.
Per i tifosi palermitani, Palermo-Triestina del 29 maggio 2004 è la madre di tutte le partite, la gara che dopo ben 32 anni sancì il ritorno dei Rosa in Serie A. Nessuno potrà mai dimenticare l’emozione di una serata magica, il Barbera stracolmo di persone, un’intera città in festa ed ubriaca di felicità. Tutti sognano che Trieste possa essere il viatico per poter realizzare un nuovo sogno e che stavolta il fato possa per davvero aiutare il Palermo.
“L’altro giorno durante l’acchianata a Santa Rosalia – ha raccontato Baldini durante la conferenza stampa della viglia – mentre camminavamo, il Presidente mi disse che secondo lui avremmo pescato la Triestina. La festa della promozione dalla B alla A, fu fatta con loro e poiché il Presidente crede in tutti questi segnali del destino, non poteva che essere la Triestina la squadra da affrontare domani. In effetti è successo così. Bene, ce l’andiamo a giocare a Trieste, sapendo di aver fatto bene e sapendo che il destino ha messo nel nostro percorso questa squadra.
Verso Triestina-Palermo
“Sono fiducioso perché ho visto le stesse cose anche prima della partita di Bari. Nella settimana in cui siamo stati fermi, la squadra ha lavorato bene, con entusiasmo e questa settimana abbiamo ripreso il nostro ritmo. Vedo una grande autostima nei ragazzi e sono convinto che faremo bene anche domani. Sulla gara secca potrebbe esserci timore nelle scelte da fare, ma dobbiamo giocare andata e ritorno, per cui abbiamo la possibilità di potercela giocare. Sono gare che nel bene e nel male finiscono dopo 180 minuti. Ho saputo che sono già stati venduti oltre mille tagliandi del settore ospiti. Sapere che questi tifosi ci raggiungono da una città così lontana come Palermo, ci riempie di orgoglio, mi fa capire che alleno una squadra importante. Il fatto di essere venuto qui dopo 18 anni non era semplice. Ho avuto la fortuna di trovare una squadra con dei giocatori che hanno le caratteristiche di poter giocare bene con questo modulo ed adesso si sentono vivi e partecipi.
Oggi iniziamo questo torneo con 23 calciatori e tutti e 23 possono essere utili alla causa, mentre prima ce n’erano 14/15. Ora si sono aggregati tutti. Questo fa ben sperare non solo per la gara di domani, ma per tutto il torneo dove il Palermo sarà protagonista. Sono tutti mentalizzati, convinti che ognuno può fare la sua parte, sia che giochi un minuto o novanta. La nostra porta è inviolata da qualche partita, abbiamo lavorato su questo, abbiamo studiato i nostri avversari ed i ragazzi hanno dimostrato di essere all’altezza. Valente ha recuperato, ha avuto un problema prima con la bimba, poi sono stati male lui e la moglie, ma stamattina ha preso le medicine per la gastroenterite, si è allenato e non ci saranno problemi per domani. Pelagotti sta bene e si è allenato tutta la settimana.
La Triestina è una squadra molto esperta che con il 3-4-3 ha trovato il giusto equilibrio. Noi abbiamo il vantaggio di giocare questi playoff con due risultati su tre. Ma non dobbiamo pensare di gestire, dobbiamo invece pensare a fare il Palermo come abbiamo fatto a Bari e a Monopoli. Avere personalità, fiducia, sono convinto che sarà così, perché oggi chiunque gioca fa bene, c’è la convinzione di essere in una squadra importante. Il nostro modo di giocare non cambierà, rispettiamo gli avversari, ma giocheremo al massimo delle nostre possibilità. Sappiamo delle difficoltà che possono esserci, ma sappiamo anche che possiamo creare noi difficoltà agli altri.”