La sua prima apparizione in Tv risale a marzo 2020, quando ha partecipato come concorrente a “L’’Eredità” e adesso si ritorna a parlare di lui. Si tratta del ragusano Alessandro Sittinieri, avvocato di cinquantadue anni, specializzato in Diritto di Famiglia, con la passione per la televisione, infatti dopo una breve selezione è ritornato nel piccolo schermo a distanza di due anni, questa volta come identità da scoprire all’interno del programma “I Soliti Ignoti” condotto da Amadeus su Rai Uno.
Ai nostri microfoni, il diretto interessato, Alessandro Sittinieri, che ha raccontato il suo ritorno in Tv.
Avvocato, la vediamo ancora una volta in televisione. Non è che le sta piacendo di più la Tv che la professione forense?
“La professione forense è il mio lavoro e non lo cambierei con nessun altro. La partecipazione a programmi come “L’Eredità” o “I Soliti Ignoti” sono piccole divagazioni che mi sono concesso per vivere esperienze nuove e sicuramente entusiasmanti, perché consentono di vedere tutto quello che sta dietro la realizzazione di un programma televisivo, ma soprattutto tanti dettagli che dalla Tv non si notano.”
Prima “L’Eredità” e adesso “I Soliti Ignoti”. Quale sarà il prossimo?
“Entrambi i programmi sono condotti o sono stati condotti da Amadeus e quindi se dovessi seguire le sue orme, il prossimo programma a cui partecipare dovrebbe essere il Festival di Sanremo. Comunque, scherzi a parte, al momento non ho pensato ad altre possibili esperienze televisive, anche se sono sicuro che in futuro qualche altra cosa ci sarà, ma ovviamente non si anticipa nulla.”
Tra i due programmi, quale esperienza ti è piaciuta di più?
“Sono state due esperienze diverse, perché a “L’Eredità” c’era sicuramente più tensione in quanto partecipavo come concorrente e quindi si entrava in competizione con gli altri concorrenti ed il rischio dell’eliminazione era dietro l’angolo. A “I Soliti Ignoti” mi sentivo più tranquillo perché i concorrenti erano altri e perciò potevo godermi lo svolgimento della puntata senza alcun patema d’animo. Pertanto, sarebbe impossibile scegliere uno piuttosto che l’altro.”
Flavio Insinna e Amadeus. Due pilastri della Tv. Due pregi e due difetti di ciascuno.
“Sono due grandi della Tv e la loro preparazione e professionalità si percepisce ancor di più vedendoli lavorare dal vivo, dove riescono a gestire con sicurezza e naturalità il palcoscenico. E’ chiaro che il “copione” di una trasmissione viene di solito prestabilito dagli autori, ma la bravura del conduttore sta nel rendere la trasposizione televisiva in modo naturale e soprattutto nel sapere gestire gli eventuali imprevisti che si presentano durante la trasmissione e farli diventare come momenti di spettacolo, piuttosto che intoppi. Quindi direi per entrambi che i pregi sono la professionalità e la simpatia. Per quanto riguarda i difetti è difficile poterne individuare in così breve tempo.”
A “I Soliti Ignoti” sei stato una identità da scoprire. Racconta questo tuo ruolo.
“Prima dell’inizio del programma, c’è stata la scelta dell’abbigliamento, aspetto da non sottovalutare, in quanto i concorrenti devono individuare l’identità dell’ignoto cercando di aiutarsi anche attraverso il vestito che lo stesso indossa. La mia identità, concordata con gli Autori, è stata quella di “Avvocato di Diritto di Famiglia”, che è uno dei settori che curo nella mia attività professionale. Individuare la mia identità è stato molto problematico per i concorrenti, che hanno perso buona parte del montepremi avendo legato erroneamente questa identità ad altri ignoti. In realtà, devo dire che il mio abbigliamento casual non ha aiutato i concorrenti ad indovinare. E’ chiaro, se fossi andato vestito con giacca e cravatta sarebbe stato troppo semplice!”
Subito dopo aver partecipato a “L’Eredità” è iniziata la pandemia. Magari adesso che sei ritornato su Rai Uno finisce la pandemia…
“Spero vivamente che la pandemia non sia addebitabile alla mia partecipazione a “L’Eredità”… A parte le battute, speriamo veramente di lasciarci alle spalle questi anni, e se magari la mia presenza alla Rai dovesse portare fortuna in tal senso, significa che dovrò provare altre avventure…”