Eugenio Corini il ritorno! Dopo essere stato leader e capitano del Palermo nel periodo più bello della gestione Zamparini, protagonista indiscusso della promozione in Serie A del 2004, e dopo la breve parentesi come allenatore sulla panchina rosanero, dal 30 novembre 2016 al 24 gennaio 2017, il “Genio” così chiamato affettuosamente dai tifosi palermitani, torna nella città che tanti anni fa lo ha adottato, da subito amato e mai dimenticato. Un amore grande e reciproco, perché da Capitano prima e da tecnico dopo non ha mai tradito la fiducia del popolo rosanero.

Anche nell’odierna conferenza stampa di presentazione, Corini è stato chiaro e diretto su quelli che sono stati gli accordi con la Società circa l’obiettivo della squadra e sul percorso di crescita da fare tutti insieme: una salvezza tranquilla per il consolidamento della categoria, per costruire con il tempo un progetto solido e vincente.

Concetto ribadito dal DG Giovanni Gardini che ha presentato alla stampa il nuovo allenatore del Palermo:
“Siamo molto soddisfatti di aver portato a Palermo Corini – ha dichiarato Gardini – Ne apprezziamo le qualità umane e personali oltre che quelle tecniche. È l’allenatore ideale per il nostro percorso che faremo per un periodo assolutamente non breve. Per questo ci siamo presi qualche giorno in più, per fare la scelta migliore e non la più veloce: per rispetto a questa città ed a questo meraviglioso pubblico che ha sempre sostenuto la squadra in qualsiasi momento e riteniamo che oggi siamo nella condizione migliore. Senza togliere la possibilità a nessuno di sognare il nostro obiettivo per questa stagione, che abbiamo condiviso con Corini, è creare una stabilità sportiva; quindi, il mantenimento della categoria cercando di guardare sempre avanti, sempre più in alto, ma non dobbiamo creare delle illusioni che oggi non siamo in grado di poter sostenere. Sicuramente l’obiettivo è molto più importante e prestigioso. Ma oggi dobbiamo guardare la realtà, siamo una società neopromossa, stiamo costruendo dalle basi, struttura societaria e struttura del campo e per fare questo occorre tempo. Noi il tempo l’abbiamo e vogliamo metterlo a disposizione di questa meravigliosa città e di questo meraviglioso pubblico. Non abbiamo nessun tipo di fretta. E’ fondamentale che venga recepito. Non sarà una partita che modificherà il nostro progetto o il nostro modo di pensare o il nostro percorso.”

Nel giorno, forse, più emozionante della sua carriera, Eugenio Corini prima ancora di parlare di programmi e moduli di gioco ha voluto rivolgere un pensiero a Maurizio Zamparini, un momento davvero toccante nel quale l’ex capitano del Palermo, ha ricordato il suo ex Presidente:
“Molti di voi li conosco da tanti anni, oggi è un giorno importante per me – ha affermato Corini – perché torno a Palermo con una veste importante, con grande senso di responsabilità come allenatore, ma voglio rivolgere un pensiero al mio vecchio Presidente Maurizio Zamparini. È vero che negli anni abbiamo avuto un rapporto conflittuale, ma è anche vero che c’era una reciproca stima e non posso dimenticare che grazie a lui sono arrivato a Palermo ed ho potuto vivere stagioni meravigliose.

Corsi e ricorsi storici: Baldini
Un’altra persona che fu molto importante per il mio arrivo a Palermo fu Mister Baldini – ha proseguito Corini. Iniziò quella trionfale cavalcata, poi fu esonerato, noi andammo in serie A dopo 32 anni. Ma la bellezza della vita è che riserva sempre delle nuove occasioni, lui è tornato lo scorso anno in un momento delicato della stagione, ha fatto un lavoro straordinario come profondità, gioco e motivazione. Volevo fare i complimenti a lui ed al suo staff. Non l’ho sentito in questi giorni, gli avevo scritto un messaggio a fine campionato per complimentarmi del lavoro svolto.

Ritorno a Palermo, motivazioni e obiettivi
“E’ motivo di grande orgoglio essere stato scelto, ringrazio tutto il City Group per questo. Sono stati giorni lunghi da un certo punto di vista mi inorgoglisce perché è stata una scelta non dettata dall’emotività, ma fatta in profondità, entrambi abbiamo riflettuto. E se ho accettato che per questo anno dobbiamo dare stabilità sportiva alla squadra, mantenere la categoria ed insieme costruire un percorso che speriamo tutti sia il migliore possibile è stato proprio per questo progetto di stabilità. Ho fatto un mezzo passo indietro sull’obiettivo perché l’ho condiviso e c’è grande sinergia nel modo di pensare e lavorare. C’è una comunione di intenti. La presenza di Marwood al mio allenamento di ieri è stato un grande gesto di attenzione, c’è un’anima sola e lavoreremo tutti al meglio possibile per regalare ai nostri tifosi le migliori soddisfazioni . Ma con grande onestà intellettuale dobbiamo definire quelli che sono i nostri obiettivi e relazionarci su questi per avere un rapporto chiaro con voi, per un percorso di crescita che tutti insieme dobbiamo fare. L’importante è essere onesti e leali e dire le cose come sono, poi un tifoso può accettarlo oppure no. Sicuramente andremo in campo per vincere tutte le partite, ma abbiamo la consapevolezza di quale è il nostro obiettivo.”

Mercato
“Abbiamo condiviso con la Società che la Rosa deve essere migliorata per stabilizzare la categoria. La squadra è stata costruita sulle idee di Baldini. A me piace giocare con gli esterni in campo, cercheremo di capire le caratteristiche dei giocatori e come andremo a consolidare questa Rosa. Dobbiamo essere capaci e reattivi e avere una grande adattabilità. La base di partenza sarà il lavoro svolto fino ad adesso, ci saranno vari step in base ai giocatori che arriveranno, per fortuna il mercato è ancora aperto. Ho visto la squadra lo scorso anno e la gara con il Torino. Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché mi hanno fatto rivivere certe emozioni che avevo provato in campo tanti anni fa. Quando si arriva a un livello, bisogna capire il sacrificio fatto per arrivarci. Per mantenere la categoria bisogna alzare ancora di più il livello. Ai giocatori nuovi ho dato il benvenuto, mentre ai vecchi ho detto che hanno il compito di spiegare ai nuovi cosa significa indossare la maglia del Palermo. Io non regalo niente a nessuno, sarà il campo a parlare. Ho detto loro che si lavorerà sul gruppo per migliorarlo. Voglio giocatori connessi al 100% dentro la squadra. Sarò leale con loro. Chi rimane qua deve avere un’unica direzione. Con la Società abbiamo condiviso che ci sono ruoli che dobbiamo migliorare e c’è la volontà di farlo su una struttura di gioco che abbiamo condiviso, di prendere alcuni giocatori che da subito possano alzare il livello tecnico della squadra dandoci una mano per acclimatarci in questa categoria.”

Sogni e realtà
I sogni aiutano a vivere. Ho portato una valigia molto grande quando l’altro giorno sono arrivato a Palermo. È piena di sogni e di obiettivi. Ma c’è tanto lavoro da fare per farli diventare realtà. È giusto che il tifoso sogni, ma è anche giusto parlare in maniera chiara al tifoso. Il sogno per me adesso è vedere sabato il Barbera pieno e vincere con il Perugia. Andiamo passo per passo. L’entusiasmo che si ricreato è qualcosa di straordinario, la scorsa stagione nessuna credeva alla promozione, invece è arrivata. Il sogno c’era, ma il campionato diceva altre cose. Quindi la capacità è rimanere dentro alle difficoltà, costruire un percorso, cercare il meglio in ogni partita, far capire che la squadra sta trovando un’identità forte nella quale la gente si riconosce e si entusiasma. Dobbiamo confrontarci con la realtà, ma una parte di sogno la conserviamo sempre dentro di noi.”