Si è svolto ieri sera, nel teatro di villa Butera, un incontro per l’organizzazione di un’iniziativa volta a manifestare a favore delle donne che subiscono violenza e soprattutto ad aiutarle a trovare il coraggio di denunciare.

E’ questo infatti l’intento che si è posta la mamma di una giovane ragazza bagherese il cui caso è emerso nei giorni scorsi ed il cui compagno violento è già stato assicurato alla giustizia. Far comprendere a mamme, figlie, madri, a tutte le donne che sono oggetto di violenza fisica e psicologica che occorre denunciare, non aver paura, rivolgersi alle forze dell’ordine e alle associazioni esperte nella materia. 

Numerosi i referenti delle associazioni, dei sindacati, dei club service tra cui Rotary, Lions, Fidapa, Inner well, delle istituzioni presenti all’incontro che spontaneamente e su invito dell’amministrazione hanno partecipato all’incontro.

Il tema, particolarmente caldo e sentito, ha offerto l’occasione per dire ognuno la propria sulla problematica, non solo dunque un incontro pratico per l’organizzazione di iniziative volte a lottare contro la violenza di genere ma il modo per esprimersi, con forza, contro una piaga che ancora imperversa nella nostra società, nonostante norme come la par condicio, il codice rosso e tante altre che hanno necessità di essere conosciute e messe in atto. La più nota e recente

recente è il provvedimento che più ha inciso nel contrasto alla violenza di genere, la legge n. 69 del 2019 (c.d. codice rosso), che ha rafforzato le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza sessuale e domestica.

Quel che emerso chiaro dall’incontro è che prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le sue cause. Per questo sono essenziali le strategie politiche mirate all’educazione, alla sensibilizzazione, al riconoscimento e alla realizzazione delle pari opportunità in ogni ambito della vita pubblica e privata.

Per l’amministrazione comunale hanno coordinato l’incontro le assessore Giusy Chiello e Provvidenza Tripoli supportate dalla responsabile dell’ufficio stampa comunale Marina Mancini.
A prendere la parola tanti tra cittadini, rappresentati di associazioni e sindacati. Presente anche Peppe Puleo in rappresentanza delle associazioni interforze della Polizia di Stato, carabinieri e polizia penitenziaria e guardia di finanza che da anni operano nel comprensorio bagherese per le attività legate al sociale e alla legalità.

Tra gli altri che hanno preso la parola Mimma Cinà della Caritas cittadina, Vincenzo Accurso presidente del Rotary club di Bagheria, Alba Ferrara dei Lions, Anna Maria Loco dell’ANPI, Giovanna Sanfilippo dell’Aila, Giuseppe La Piana sindacalista della CGIL e responsabile della Camera del Lavoro di Bagheria, Maria Concetta Balistreri, segretaria generale del sindacato dei pensionati SPI, Enza Pisa del gruppo provinciale operativo sulle politiche di genere della CGIL, le avvocatesse Rosa Maria Sciortino e Debora SansoneConcetta Rotino del movimento Nord chiama Sud, i giovani ragazzi della Consulta GiovanileAntonioValerio Tartamella con il presidente Federico Guzzo, Adele Musso e Viviana Cannova della Fidapa, e diversi cittadini ed alcuni consiglieri e consigliere comunali tra le quali Maria Rosaria Ruggeri che è intervenuta e presenti in sala il presidente del consiglio comunale Michele Sciortino, le consigliera Antonella Insinga Giuseppina Provino, ed i consiglieri Fabrizio Parisi e Vincenzo Bellante. Diversi anche i cittadini  come Ignazio Soresi, Giulia Mortillaro, Giuseppina D’Amico, e Patrizio Cinque ex sindaco di Bagheria. 

A chiudere l’incontro il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli che si è fatto portavoce di una proposta nata in senso al dialogo della serata dalle considerazioni di Maria Concetta Balistreri e Rosa La Camera, l’istituzione di uno sportello rosa presso il Consultorio di Bagheria, per il quale si dovrà sentire l’Asp, un punto informativo dove trovare informazione e supporto su tutti i servizi già disponibili in città per operare contro la violenza di genere che talvolta pur presenti a Bagheria sono poco noti. 

L’amministrazione comunale ricorda che sul territorio bagherese è attivo un centro antiviolenza, punto di ascolto per le donne e per i figli delle donne che subiscono violenza, anche essi spesso vittime, ricorda inoltre il Numero governativo antiviolenza e anti stalking 1522 – Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522,  disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. E’ possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522.

Ripartire dalle donne, coinvolgendo gli uomini in questo processo culturale di formazione, fare rete, trovare rappresentanti o opinion leaders di quartiere, valorizzare il Consultorio familiare, pubblicizzare tutti i servizi legati al supporto a chi ha subito violenza di genere, sensibilizzare la popolazione scendendo in piazza, rendere note le normative in materia, collaborare più fattivamente con le Forze dell’Ordine sono alcune delle proposte uscite fuori dall’incontro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale non era solo rivolto ad organizzare un singolo evento, la manifestazione contro la violenza alle donne e per invitarle alla denuncia che pure si svolgerà, presumibilmente sul finire del mese di luglio e di cui prossimamente vi daremo notizia, ma per creare qualcosa di continuativo nel tempo, con l’aiuto di tutta la comunità, enti, istituzioni, forze dell’ordine, associazioni, club, parrocchie, sindacati, mettendo in rete ed a sistema, sinergicamente,  quel che già è disponibile.

Marina Mancini
ufficio stampa