“Omaggio a Polizzi Generosa” è il titolo della mostra del Maestro Giuseppe La Parola inaugurata lo scorso 1 luglio.

Al centro dell’attenzione, la visione contemporanea del Trittico Polizzano, opera pittorica di scuola fiamminga già attribuita al Maestro del Fogliame Ricamato e rielaborata pittoricamente in chiave contemporanea dall’artista Giuseppe La Parola.

Nata da un’idea del curatore e critico d’arte Giuseppe Carli in collaborazione con il “Centro d’arte Raffaello” di Palermo diretto da Sabrina Di Gesaro, si avvale della partnership dell’associazione “PolizziLab” –  la cui sede, in piazza Santissima Trinità 10 a Polizzi Generosa ospita il Trittico di Giuseppe La Parola  – e della delegazione FAI di Palermo.

“La rivisitazione del Trittico Fiammingo custodito a Polizzi Generosa a opera del Maestro Giuseppe La Parola – commenta la dottoressa Sabrina Di Gesaro –  rappresenta un’opportunità, per la nostra galleria, di valorizzare il talento straordinario di un artista palermitano che comunica attraverso un linguaggio personale in modo incisivo e ironicamente pungente”.

“Giuseppe La Parola, artista di pregio della nostra scuderia – aggiunge –  dall’animo signorile e dalla colta formazione artistica, ha donato una chiave interpretativa inedita rappresentando uno scenario giocoso e onirico in cui personaggi, animali ed elementi della tradizione gastronomica si intrecciano fra loro creando un universo dove la realtà e l’immaginazione convivono felicemente”.

“Cavallini bardati a festa, nocciole, caciotte, lo sfoglio, musicanti, personaggi reali e Madonne – osserva –  tutti concorrono a creare un clima festoso che trasmette gioia e amore per Polizzi Generosa, con la volontà  di valorizzare un patrimonio artistico e culturale da conservare e promuovere”.

“Il nostro intento, da madoniti di origine familiare – precisa Sabrina Di Gesaro – è preservare la ricchezza di una tradizione culturale fortemente identitaria che oggi rischia di rimanere sconosciuta fra le generazioni più giovani”.

Giuseppe La Parola – che ha accolto l’invito del critico d’arte Giuseppe Carli, conoscitore del patrimonio artistico di Polizzi Generosa – attinge dalla tradizione fiamminga per guardare oltre, rivolgendosi a un futuro che affonda le radici nella storia.

“Il Trittico di Giuseppe La Parola –  spiega Sabrina Di Gesaro –  rappresenta, dunque, una rivisitazione in chiave contemporanea di valori e simboli di un patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico unico”.

“Il Trittico magistralmente dipinto dall’artista  – aggiunge –  vuole essere un simbolo di rinascita per l’intero borgo, che celebra anche il cinquecentenario dell’arrivo a Polizzi Generosa del Trittico Fiammingo”.

Una lente di ingrandimento su simboli iconici fortemente evocativi che rappresentano un territorio e la sua vocazione identitaria.

“Ciò segna l’inizio di un percorso che parte dalle Madonie – sottolinea –  come un progetto pilota, che può tuttavia espandersi ben oltre questo ambito”.

“Un auspicio da madoniti che rendono omaggio alla città di Polizzi Generosa – conclude  – e al suo circondario, sulla scia di un lungo e memorabile impegno di mio padre Angelo per la sua natia Collesano”. 

Il dipinto è una testimonianza del passato che sopravvive nel presente: una miscela cronologica unica che contribuirà a stimolare conversazioni e dibattiti, per la promozione del patrimonio culturale di Polizzi Generosa, tra i borghi più belli del Parco delle Madonie.

Un’occasione, rivolta al grande pubblico, per mettere a confronto i fasti del passato e il fulgore del presente, antico e contemporaneo.

Per la comunità del centro madonita, si tratta di un momento particolarmente importante sotto il profilo identitario: lo storico Trittico, attualmente custodito nella Cappella di San Gandolfo all’interno della Chiesa Madre Santa Maria Maggiore, è stato oggetto di accurate ricerche da parte del polizzano Luciano Schimmenti, esperto in fotografia, scrittore, saggista e critico d’arte.

Grazie agli studi da lui condotti, si è giunti alla conclusione che esso sia stato realizzato da Rogier van der Weyden, uno dei più acclamati maestri fiamminghi, e che risalga al 1450: secondo questa ricostruzione, si tratterebbe dunque di una delle opere pittoriche più preziose in assoluto della Sicilia.

L’evento riflette lo spirito e l’intento del progetto che, nelle intenzioni, vorrebbe fare da apripista ad altre città siciliane.

Secondo Giuseppe Carli, molto significativo è il contributo che l’associazione  “PolizziLab”, proprio attraverso il progetto, sta fornendo alla valorizzazione delle risorse culturali e artistiche del piccolo Comune di Polizzi Generosa.

“L’evento – commenta il curatore e critico d’arte – rappresenta un primo esempio di ciò che si può ottenere quando idee innovative e attenzione alla storia si fondono insieme, in un momento in cui il fermento culturale del paese vive una fase di stasi”.

“L’artista Giuseppe La Parola – spiega il critico Giuseppe Carli – ha sapientemente rielaborato lo storico Trittico per creare la versione contemporanea di una testimonianza senza tempo, raccogliendo con grande entusiasmo la sfida e dando nuova vita a un’opera iconica che non copia, ma interpreta a suo modo, offrendo una nuova prospettiva dopo secoli di forme e contenuti immutati”.

“Così prende vita quest’opera d’arte contemporanea – aggiunge Giuseppe Carli – che diviene un nuovo simbolo di risveglio culturale per il Comune di Polizzi Generosa dando valore ai suoi protagonisti: la gente che vive e anima il paese”.

La mostra presenta tre opere d’arte distinte, dai colori vivaci e dallo stile dinamico, che insieme formano il “Nuovo Trittico Polizzano”.

L’ architettura dell’opera si basa su un forte rispetto per il dipinto originale e ogni elemento pittorico può essere visto da solo o come parte di una composizione narrativa più ampia, ricca di simbolismo e di rilevanza storica.

L’uso sapiente di linee, forme e colori permette all’osservatore di contemplare e approfondire il significato di ogni singolo elemento del polittico.

L’opera centrale, nello specifico, è una tavola che accoglie audaci pennellate ed è stata progettata per enfatizzare la gamma di emozioni presenti durante la “Festa delle nocciole” che decorre il 23 agosto di ogni anno.

“La rivisitazione in chiave moderna del Trittico di Giuseppe La Parola – conclude il curatore –  porta nuovo entusiasmo per l’arte e la cultura locale, esprimendosi come un’interazione tra mondo antico e contemporaneo, all’insegna dell’innovazione e dell’emancipazione”.

La serata d’inaugurazione ha visto la presenza del sindaco di Polizzi Generosa Gandolfo Librizzi  e gli interventi delle dottoresse Katy Albanese e Sabrina Di Gesaro, rispettivamente componente del direttivo dell’associazione “PolizziLab” e direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello”, dell’autore, il  Maestro Giuseppe La Parola e del dottor Giuseppe Carli, critico d’arte e curatore.

All’evento hanno partecipato inoltre la dottoressa Sabrina Milone, presidente della delegazione FAI di Palermo e Luciano Schimmenti, esperto del Trittico Fiammingo Polizzano.

L’inaugurazione ha riscosso un enorme successo ed è stata accolta con grande entusiasmo: lo stesso primo cittadino ha rivolto i complimenti al curatore e al “Centro d’arte Raffaello” per avere portato a Polizzi Generosa un’iniziativa di così alto valore.

La mostra rimarrà fruibile fino a sabato 5 agosto, con ingresso gratuito. Per ricevere tutte le info utili ed effettuare eventuali prenotazioni fuori dall’orario di apertura, è possibile consultare il sito raffaellogalleria.com

 CENNI BIOGRAFICI DI GIUSEPPE LA PAROLA 

Nato a Palermo nel 1945, inizia come pittore autodidatta e successivamente frequenta i corsi liberi dell’Accademia di Belle Arti nella sua città natale, dove ha la possibilità di apprendere le tecniche della pittura e dell’incisione calcografica.

I lavori di Giuseppe La Parola si identificano attraverso la figurazione moderna, con un interessante concept che porta tracce surreali e dove il gioco della memoria filtra il reale. Mito e sogno divengono volti, paesaggi, vita e racconto insieme, accompagnati sempre da motivi simbolici.

Come recita il titolo dell’articolo di una rivista “Natura, la dipingevano morta ma con i colori resuscitava”: una definizione più che azzeccata per definire le opere di Giuseppe La Parola.

Le sue opere nascono da visioni oniriche, ove tutto è possibile e ogni cromia è permessa.
Esse trasportano lo spettatore verso una realtà primigenia, ebbra d’armonia e calma, in una dimensione fantastica però dove al contempo, attraverso elementi simbolici, guardando con attenzione si percepisce una certa sfiducia ironica e umoristica dinanzi a un mondo apparentemente felice.

L’ atmosfera onirica non nasconde l’abilità pittorica che si basa su una tecnica impeccabile, rifiutando qualsiasi conformazione accademica e creando uno stile molto riconoscibile che, in modo particolare, aggiunge elementi che rimandano ai Maestri che lo ispirano: Bruno Caruso e Fernando Botero.

Dai primi anni ottanta espone in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero, in città come Monaco di Baviera, Schopfheim e Barcellona. Partecipa anche alle Fiere d’Arte Contemporanea nelle principali città italiane.