Acquistato dal Lecce a titolo definitivo lo scorso 26 giugno, Fabio Lucioni si è legato al Club di viale del Fante fino al 30 giugno 2025. Difensore centrale, classe 1987, Lucioni vanta grandi qualità tecniche e morali. Leader tecnico e carismatico è stato capitano in diverse squadre dove ha militato: Benevento, Lecce e Frosinone. Lo scorso anno con i Ciociari ha collezionato 31 presenze e messo a segno 4 reti, contribuendo alla vittoria del campionato ed alla promozione in serie A della compagine frusinate.
Presentato oggi in conferenza stampa, il neodifensore rosanero non nasconde di voler ripetere l’esaltante promozione conquistata nella passata stagione con il Frosinone anche con il Palermo:
“La voglia di promozione c’è. Ho già fatto il poker, con due promozioni a Lecce, una Benevento ed una Frosinone ed adesso l’obiettivo è il pokerissimo. La Società ha iniziato a spianare la strada già da un paio d’anni. Bisogna dare il massimo ogni giorno, restare uniti e basarci sui fatti, non sulle chiacchiere. Vincere non è mai semplice, se pensiamo che basta dirlo, abbiamo sbagliato tutto. Dobbiamo fare quadrato e ascoltare le direttive dell’allenatore. Dobbiamo mettere in atto i meccanismi, cercando di dare il massimo. In una piazza così importante con tanti tifosi sarà tutto più semplice”.
Trattativa con il Palermo
“La trattativa è stata semplice. A Frosinone non c’era più la possibilità di continuare un percorso. Con Mister Corini avevamo un buon rapporto a Lecce. È bastata una telefonata per dire subito sì. Quando ho visto il nome del Mister al telefono avevo già intuito. Con lui ho un conto in sospeso a livello morale, a Lecce quell’anno non è andata come speravamo. Spero di ripagare questo debito. Ho trovato il Mister carico, trasmette la voglia di portare il Palermo dove merita. Conoscevo già Di Mariano, abbiamo giocato insieme. Mi ha descritto una città fantastica ed un gruppo che ha voglia.
Ho sposato un progetto, senza ambizioni non si può andare avanti, alla mia età scegliere Palermo è stato un po’ come ricominciare. È una piazza storicamente importante, o si accetta con l’entusiasmo di un ragazzino o si rischia che vada male. Appena è arrivata la telefonata non ci ho pensato due volte. Nel calcio non ci sono crediti, ma dover dimostrare di essere competitivo permette di tenere alta la soglia dell’attenzione. Mi rimetto a quello che è il credo dell’allenatore. A livello tattico deciderà lui. Io voglio dare qualcosa di importante a questa squadra. Ho parlato con Buttaro, lui è un terzino destro e sta vicino alla mia posizione, cerchiamo di avere un’intesa già dai primi periodi. Gli chiedo di essere intraprendente. Per me far parte del City Group è un orgoglio, dobbiamo cercare di portare in alto la maglia e il gruppo per ricambiare i loro sforzi”.
Obiettivo stagionale
“Si vince facendo un percorso tutti insieme, cercando di alzare ogni giorno l’asticella e perdendo meno duelli possibile in partita. Si vince dentro le quattro mura dello spogliatoio, che per me è sacro. Uno spogliatoio unito e compatto con una mentalità vincente fa la differenza. Le partite si possono perdere, ma bisogna avere la consapevolezza di aver dato tutto. Questo gruppo sta nascendo in questi giorni, dobbiamo essere bravi a seguire le direttive del Mister. Essere pronti a navigare tutti nella stessa direzione. A quasi trentasei anni è giusto prendersi qualche responsabilità in più. Faccio parte della squadra e cerco di trasmettere i miei pensieri. Avere il Barbera pieno è un vantaggio per noi, ma per riempirlo ci vuole tanto amore. Dobbiamo fare innamorare la gente con l’attaccamento alla maglia. Questa è la vera ricetta per avere un anno di grandi soddisfazioni.”
Insigne
L’ho sentito, è carico ed ha voglia di far parte di questo gruppo. Mi auguro che la trattativa si chiuda presto per creare un gruppo forte insieme. Ha qualità importanti per spostare gli equilibri delle gare, l’ha dimostrato anche lo scorso anno. Sarei contentissimo se arrivasse.”
Calendario
“Dobbiamo affrontare tutte le squadre, noi ci dobbiamo far trovare pronti, lavoriamo sodo dal punto di vista fisico e mentale per questo. La nostra bravura deve essere quella di trasmettere tranquillità ai più giovani, che si devono adeguare alla mentalità vincente il prima possibile. Non dobbiamo essere altalenanti. Temo il Palermo, dobbiamo avere il destino nelle nostre mani e temere solo noi stessi”.