Arrivato a Palermo lo scorso 6 luglio con la formula del prestito con diritto di opzione ed obbligo di riscatto, Leonardo Mancuso, classe 1992, è l’attaccante tradizionale, mobile e prolifico che rinforzerà il reparto avanzato della squadra rosanero. In carriera, ha giocato in tutti i ruoli del fronte offensivo, può giocare infatti sull’esterno, sia a sinistra che a destra, ed è anche un buon rigorista.

Dopo l’ultima stagione in prestito a Como, Leonardo Mancuso spera di poter mettere radici a Palermo:
“Arrivare in una grande città era quello che desideravo, sono contento che sia arrivata questa occasione. Mi mancava confrontarmi con una realtà così calda come Palermo. Mio nonno paterno era siciliano, della provincia di Messina. Mio papà è nato a Milano, ma non è mai riuscito nella sua vita a vedere i luoghi dove è nato il padre, il sangue è siculo. Spero che questa stagione sia importante, sotto tutti i punti di vista. Sono sempre stato legato alle Società, tranne la scorsa stagione. Mi sono trovato bene quando sono stato di proprietà delle squadre ed ho potuto costruire qualcosa. Quest’anno sono in prestito, spero si possa costruire qualcosa in futuro. Ho giocato due volte al Barbera, è uno stadio fantastico, mi ha colpito; come struttura ho avuto un impatto importante che non mi aspettavo.”

Percorso professionale
Fino a 25/26 anni ho giocato prevalentemente esterno d’attacco, poi mi sono spostato più al centro. Nella mia carriera ho fatto un po’ tutti i ruoli del reparto offensivo e sono pronto a interpretare tutto quello che mi verrà chiesto. Sto cercando di ambientarmi il più velocemente possibile, sono contento di essere arrivato nei primi giorni di ritiro, perché credo sia fondamentale costruire la stagione già dal ritiro. Ci vuole tempo per creare la giusta alchimia.”

Obiettivo stagionale
“Servono tanti fattori per ottenere una promozione. L’ho vinta una volta direttamente, un’altra volta attraverso i playoff. Ci sono, dunque, due strade per ottenerla: vincendo il campionato o attraverso i playoff che è un mini campionato da giocare. Cercare di rimanere nella parte alta della classifica è quello che vogliamo fare e quindi giocarcela fino alla fine. La stagione si inizia a costruire da subito. Credo molto in questo aspetto, ovvero che le vittorie vanno costruite durante la stagione, ma prima si inizia a lavorare insieme, meglio è. Durante il campionato ci sarà qualche momento poco positivo e ritengo che l’equilibrio sia un aspetto altrettanto importante. Dello scorso anno a Como voglio parlare poco. Due anni fa ho fatto un cambio a gennaio ed ho avuto la mia prima esperienza in Serie A. Con il Monza abbiamo conquistato la promozione. Ciò che conta è raggiungere l’obiettivo di squadra.”

Tifosi
“Fa piacere il numero degli abbonati, ma non sono certo io a dover presentare la Piazza. Ai tifosi posso dire che saremo noi a fare in modo che vengano sempre più numerosi al Barbera, con le nostre prestazioni e con il nostro atteggiamento. Questo è quello che dipende da noi: fare in modo che siano felici di venire allo stadio.”

Gruppo:
“Oltre a Brunori in avanti siamo in tanti i giocatori bravi, penso sia importante trovare l’alchimia tra tutti i giocatori; prima si trova è meglio è. In campo non si va da soli. I compagni mi hanno accolto bene, soprattutto coloro che già mi conoscevano, Pigliacelli, Stulac e Damiani. Durante la stagione valuteremo chi calcerà i calci di rigori, credo che continuerà a tirarli Brunori. Ho scelto il numero di maglia 7 perché mi piace ed è quello che mi ha accompagnato nel corso delle ultime stagioni”