Al centro il mare, le risorse e i suoi uomini. Ha echeggiato per Villa Filangeri a Santa Flavia, ieri, la voce dei pescatori. Una categoria in via di estinzione che chiede aiuto per mantenere la propria identità. Alla presenza del sindaco Giuseppe D’Agostino e di gran parte dell’amministrazione, è stato presentato il progetto RitMare con gusto ideato da Sasà Taibi dell’associazione Start Azzurra, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, il Dipartimento regionale della pesca mediterranea, il Feamp e l’Unione Europea, con il patrocinio gratuito del Comune di Santa Flavia. Un’iniziativa di due giorni che si è aperta con il coinvolgimento dei ristoratori, degli operatori turistici e degli artigiani per stimolare l’economia della comunità costiera. “Sono manifestazioni che servono a far conoscere il pesce azzurro e invogliare al consumo – spiega Ignazio Monterosso, funzionario del direttivo del Dipartimento della pesca mediterranea della Regione -. Dobbiamo difendere e valorizzare il nostro pesce dall’acquicoltura che prende sempre più piede”. Il deputato questore regionale Vincenzo Figuccia sottolinea l’importanza di un consumo sostenibile e consapevole. “Non è possibile che si guardi al pesce che arriva dalle acque del Giappone anziché dare spazio alla nostra produzione – dichiara Figuccia -. Il dipartimento vuole dare attenzione e sostegno a questa attività sana e produttiva. L’artigianato legato al mondo della pesca garantisce l’identità, la sopravvivenza delle comunità ed è quello che vogliamo rilanciare in termini di investimento”. Per Sasà Taibi, ideatore del progetto, “il mare è economia, tradizione ma ha dentro anche la storia della Madonna del Lume che fu ritrovata dai pescatori. Non a caso è stata scelta questa borgata marinara”. Alla conferenza stampa, moderata dalla giornalista Anna Cane, erano presenti anche Giovanni Principato e Giuseppe Miceli, rispettivamente assessore alla Cultura e alla Pesca del Comune. “Fra caro gasolio e mancanza di personale la marineria vive una condizione devastante – spiega Miceli -. I pescatori stanno scomparendo. Non c’è ricambio generazionale e la crescita della tecnologia a bordo paradossalmente diminuisce il capitale umano che è fondamentale. A tutela della categoria bisognerebbe incentivare le organizzazioni di produttori, intervenire sulla formazione del nuovo personale di bordo, contrastare il caro gasolio. Dietro un’acciuga c’è una lampara, ci sono i marinai, ci sono le famiglie”. E a raccontare come vivono i pescatori sono proprio coloro che, portando avanti la passione di famiglia, esercitano questa professione, come Matteo Sanfilippo, vicepresidente della cooperativa Lavoratori del Mare e il pescatore Giuseppe Balistreri. “La passione mi è stata tramandata da mio padre e da mio nonno. Faccio questo mestiere da 27 anni – racconta Balistreri – Sono un tremaglio, calo le reti la sera e vado a riprenderle il giorno dopo. Altri colleghi fanno la pesca del pesce spada, alcuni si spostano e mancano da casa per tanto tempo”. Ha scritto un libro Balistreri, dal titolo “L’amore per un padre” che racconta proprio la storia della sua famiglia di pescatori.

Presente alla conferenza anche l’esperto di street food, Antonino Buffa, noto come Nino il Ballerino, che domenica a Sant’Elia, a conclusione del progetto, presenterà con uno show cooking una pietanza gastronomica esclusiva a base di pesce azzurro, accompagnato dal dj set di Rta.