Dopo il successo esterno contro l’Ascoli, il Palermo prova a realizzare il poker di vittorie consecutive tra le mura amiche contro il Cosenza. Circa 26.000 i tifosi presenti sugli spalti del Barbera per sostenere la squadra. Dopo il rocambolesco pareggio ottenuto al 99’ contro il Sud Tirol, il Cosenza proverà a rendere la vita difficile ai Rosanero. Diversi gli ex tra le fila dei calabresi, a partire dal tecnico Fabio Caserta. E poi Rispoli, Micai, Marson e Tutino che proprio a Palermo aveva cercato, nella passata stagione, il rilancio della sua carriera.

Eugenio Corini conferma il modulo 4-3-3 e manda in campo Pigliacelli tra i pali; Mateju – Lucioni – Ceccaroni – Aurelio in difesa; Henderson – Stulac – Segre a centrocampo; Di Mariano – Brunori e Di Francesco tridente d’attacco.

Il primo tiro in porta al secondo minuto di gioco è di Gennaro Tutino che sfrutta una palla persa da Mateju per cercare di sorprendere Pigliacelli, il tiro lambisce il palo e termina fuori. Decisamente aggressivo il Cosenza nei primi minuti di gioco. Il Palermo respinge gli assalti degli avversari e riparte in contropiede.

Le squadre giocano a viso aperto, la gara è vivace e combattuta con continui ribaltamenti di fronte. Al 12’ esce bene in contropiede Segre che scambia con Brunori, grande assist in area del Capitano per Di Francesco il cui tiro viene parato da Micai. Grande occasione per il Cosenza al 17’, colpo di testa all’indietro di Lucioni che serve un involontario assist a Forte, Pigliacelli è attento e salva la porta. Diverse le occasioni anche per il Palermo che sotto porta sbaglia il tapin vincente.

Al 25’ primo cooling break della gara

Si gioca a ritmi alti, ottima la progressione in avanti dei giocatori rosanero, ma c’è poca lucidità sotto porta, ne approfitta il Cosenza per ripartire in contropiede. Quattro i minuti di recupero concessi dall’arbitro. Cerca di chiudere in attacco il Cosenza, ma sono i Rosanero ad andare vicino alla rete del vantaggio, la foga però rende imprecisi i tiri sotto porta ed il primo tempo si chiude sul punteggio di 0 a 0.

Ad inizio di ripresa, Lund prende il posto di Aurelio. Pressa il Cosenza, che trova spazi in avanti grazie a qualche errore in fase di disimpegno dei giocatori del Palermo. Al 57’ scintille in campo tra Lucioni e Tutino a seguito di un fallo di D’Orazio su Mateju. La gara rischia di incattivirsi, l’arbitro ferma il gioco per il secondo cooling break della gara.

Insiste in avanti il Cosenza, il Palermo fatica ad uscire dalla propria area. Al 64’ Lucioni caparbiamente ruba palla a Tutino e parte veloce in contropiede, assist per Brunori che manca di un soffio la rete del vantaggio. Sulla ripartenza del Cosenza, Mazzocchi colpisce clamorosamente il palo. Al 66’ escono Stulac e Henderson ed entrano Gomes e Vasic.

Al 67’ punizione da posizione interessante per il Cosenza. Il tiro di Calò finisce sulla barriera, ma sugli sviluppi dell’azione Forte sfiora il gol, bravo Pigliacelli a respingere in calcio d’angolo. Al 71’ terzo cooling break della partita. Al 75’ punizione dal limite conquistata da Di Mariano, che subito dopo esce e lascia il posto ad Insigne che si incarica della battuta. Il tiro termina direttamente sulla barriera.

Il Palermo prova a sfondare il muro del Cosenza che si difende e ribatte colpo su colpo. All’81 entra Mancuso ed esce Di Francesco. Impenetrabile il muro dei calabresi che coprono tutti gli spazi per poi ripartire. Insiste il Palermo, ma manca la lucidità sotto porta che vanifica le azioni offensive dei Rosanero. Sette i minuti di recupero

Al 91’ gol del Cosenza, lo mette a segno Canotto, che dopo una fulminea ripartenza con un destro a giro mette il pallone nell’angolino alto della porta di Pigliacelli.

Prova il Palermo a proporsi in avanti, ma il Cosenza si difende con grande lucidità, ferma i Rosanero e porta a casa la vittoria.

È stata una gara giocata ad alti ritmi da parte di entrambe le squadre, con diverse occasioni da gol sprecate dalle due compagini, sia per la troppo foga che per la mancanza di lucidità sotto porta. Una squadra ostica il Cosenza che ha difeso in undici ed ha sfruttato gli errori di passaggio dei giocatori rosanero per ripartire pericolosamente in avanti, fino a punire, nei minuti di recupero, con grande cinismo il Palermo. Una sconfitta amara sulla quale c’è molto da recriminare da parte della squadra rosanero per le numerose occasioni non sfruttate, per la sufficienza nell’approccio della gara, per una colpevole mancanza di lucidità ed attenzione nel finalizzare le azioni offensive e per aver lasciato troppo spazio alle ripartenze veloci dei calabresi. Si ferma la corsa del Palermo e martedì una difficile trasferta aspetta i ragazzi di Corini che giocheranno contro un lanciatissimo Venezia. Prima però sarà importante riflettere sulle amnesie difensive e sugli ampi varchi lasciati aperti al Cosenza.

Tabellino:

PALERMO (4-3-3): 22 Pigliacelli; 37 Mateju, 5 Lucioni, 32 Ceccaroni, 31 Aurelio; 53 Henderson, 6 Stulac, 8 Segre; 10 Di Mariano, 9 Brunori (C.), 17 Di Francesco.

A disposizione: 1 Desplanches, 13 Kanuric, 2 Graves, 3 Lund, 4 Gomes, 7 Mancuso, 11 Insigne, 15 Marconi, 18 Nedelcearu, 20 Vasic, 27 Soleri, 80 Coulibaly.

Allenatore: Eugenio Corini.

COSENZA (4-2-3-1): 1 Micai; 17 Cimino, 23 Venturi, 13 Meroni, 11 D’Orazio (C.); 98 Zuccon, 14 Calò; 7 Marras, 30 Mazzocchi, 9 Tutino; 10 Forte.

A disposizione: 77 Marson, 2 Sgarbi, 3 Rispoli, 6 Fontanarosa, 19 Crespi, 20 Arioli, 24 Viviani, 26 Praszelik, 31 Canotto, 33 La Vardera, 34 Florenzi, 42 Voca.

Allenatore: Fabio Caserta.

Arbitro: Monaldi (Macerata).

Assistenti: Passeri (Gubbio) – Costanzo (Orvieto).

Quarto Ufficiale: Delrio (Reggio Emilia).

VAR: Nasca (Bari).

AVAR: Paterna (Teramo).

Ammoniti: 57’ D’Orazio – 89’ Segre -91’ Canotto – 91’ Tutino

Marcatori: 91’ Canotto

Spettatori : Totale titoli emessi 26.007: Abbonamenti 12.603 – Biglietti 13.404

Note: A causa degli incendi a ridosso della partita le forze dell’ordine hanno dovuto dirottare molte unità nei luoghi degli incidenti e l’apertura dei tornelli è stata ritardata di oltre mezz’ora causando molte code agli ingressi.