Sala gremita al cinema Rouge et Noir per la presentazione di “Enigma Palermo”, il nuovo libro dell’ex Sindaco di Palermo Leoluca Orando, un viaggio tra passato, presente e futuro della città realizzato attraverso il dialogo tra l’ex Sindaco e la giornalista tedesca Costanze Reuscher, coautrice dell’opera.
Edito da Rizzoli, “Enigma Palermo”, è stato presentato dai due autori insieme al caporedattore del “Tgr Rai Sicilia” Rino Cascio ed all’attore Pif. Il libro-intervista ripercorre la storia politica di Orlando e quella di Palermo, a partire dalla sua prima elezione a Sindaco, nel 1985, fino ad arrivare al giugno del 2022, quando Orlando lascia Palazzo delle Aquile, la sede del municipio di Palermo, dove a più riprese e con qualche interruzione, ha trascorso ventidue anni.
All’epoca del suo primo mandato, Palermo era una città sconvolta dal dominio mafioso, “Palermo come Beirut” ed anche “Palermo capitale della mafia” così i giornali descrivevano la città. Con l’elezione di Orlando iniziava la Primavera di Palermo, di cui “U Sinnacu”, come ancora lo chiamano i palermitani, sarà in parte guida, simbolo e testimone a livello internazionale di una città che iniziava a cambiare fino a diventare la metropoli cosmopolita di oggi, luogo di pace, di diritti, di accoglienza.
Incalzato dalle domande della giornalista tedesca, Orlando racconta nel libro la sua formazione politica, rivendicando il lavoro svolto e ammettendo errori e sconfitte e ricordando i momenti drammatici, come la polemica che lo contrappose al giudice Giovanni Falcone:
“Il mio non era un attacco a Falcone – spiega- ma al procuratore Pietro Giammanco che ostacolava il lavoro dei magistrati del pool antimafia. Volevo che si facesse un’operazione di verità e di giustizia sugli omicidi di Piersanti Mattarella e di Pio La Torre, sui rapporti fra Andreotti, Lima e Bontade. Nei famosi cassetti della Procura c’erano indizi pesanti sulle connivenze fra politica e mafia. Lo stesso Falcone, sentito dalla commissione nazionale Antimafia, disse che il pentito Francesco Marino Mannoia aveva confermato questi rapporti. Ma l’audizione fu secretata. Mi sono preso gli insulti. Non mi scuso per quello che ho detto, ma per i toni che ho usato”.
Nel libro, gli avvenimenti descritti attraversano la Palermo degli anni ’80 fino ad arrivare al presente. Orlando dichiara di non avere rapporti con Roberto Lagalla da oltre un anno:
“Con Lagalla – afferma – non ho mai più parlato, né ho avuto colloqui telefonici. Ritengo che non sia un sindaco libero perché si è fatto condizionare dall’endorsement di Cuffaro e Dell’Utri. È in ritardo su certe decisioni perché è ostaggio dei partiti, anche la situazione del rimpasto di Giunta lo conferma. Io ho fatto il sindaco commettendo degli errori, ma non ho mai detto che la colpa era di altri”.
“Enigma Palermo” è dunque il racconto di una parabola politica duratura ed avvincente le cui contraddizioni, le ombre e le ripartenze sono molto simili alla città che Orlando ha rappresentato ed alla quale ha dedicato una vita intera. Una città che “U Sinnacu” riconosce oggi come “il mio unico, vero partito: Palermo”.