Sono passati 10 anni da quello che rimane uno dei più gravi naufragi nel Mediterraneo dall’inizio del ventunesimo secolo. Era il 3 ottobre 2013: al largo di #Lampedusa un peschereccio carico di migranti si rovesciò, causando 368 morti accertati – di cui 360 eritrei – oltre a circa 20 presunti dispersi. I superstiti furono 155, fra cui 41 minori. “Non sappiamo più dove mettere i morti e i vivi. È un orrore”, disse quel giorno l’allora sindaco, Giusi Nicolini, tra le lacrime, mentre guardava arrivare e partire le motovedette cariche di cadaveri. “Provo vergogna e orrore”, dichiarò il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Da allora, il 3 ottobre è diventato la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza
Video di @raffaelladaino