Il 19 ottobre è una data speciale per il “Centro d’arte Raffaello”: sono trascorsi cinque anni, infatti, dall’apertura della seconda sede in via Emanuele Notarbartolo 9/E a Palermo.
Una lunga storia, quella della galleria, che inizia nel 1986, grazie all’iniziativa del fondatore Angelo Di Gesaro: un cammino in continuo divenire.
“Cinque anni di passione, dedizione e soddisfazione – commenta il direttore artistico Sabrina Di Gesaro – all’insegna di un’evoluzione costante”.
“Grazie ai clienti, ai collezionisti e agli amici – aggiunge – che hanno accolto con favore il nuovo corso: negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato duramente per offrire proposte di qualità, nel rispetto della nostra storia ma con lo sguardo rivolto al futuro”.
“Tanti artisti – sottolinea – hanno creduto in noi permettendoci di intrecciare identità diverse attraverso mostre, eventi e performances”.
L’ e-commerce è un ulteriore traguardo: il sito raffaellogalleria.com rappresenta uno spazio virtuale del “Centro d’arte Raffaello” che si affianca alla storica sede di via Resuttana 414 e a quella di via Emanuele Notarbartolo 9/E.
“Siamo diventati – spiega la dottoressa Sabrina Di Gesaro – una galleria che abbraccia la tecnologia e l’innovazione con il preciso obiettivo di rendere l’arte fruibile e avvincente per tutti”.
Un impegno che, al solco della tradizione degli artisti storicizzati della galleria che ne hanno reso forte il nome, nel territorio locale e non solo, ha affiancato talenti nuovi emergenti.Proprio questi ultimi hanno fatto del “Centro d’arte Raffaello” una galleria contemporanea.
“Una realtà allineata con il tempo che viviamo – aggiunge il direttore artistico – e che si muove veloce in un ambito estremamente sfaccettato”.
“Abbiamo portato avanti – racconta – un lavoro di ricerca e di selezione di tanti nomi capaci di interpretare il mondo dell’arte ciascuno secondo la propria prospettiva, cercando di ampliare il ventaglio di offerta, abbracciando insieme alla pittura ampiamente rappresentata dai più grandi esponenti del panorama artistico del Novecento, anche la scultura, la fotografia e il design”.
“Il nostro auspicio – conclude – è che si possa continuare nella direzione intrapresa, mantenendo costanti la responsabilità e la passione spese nel lavoro, nell’ incessante ricerca del gradimento del nostro pubblico”.