L’amara sconfitta interna con lo Spezia ha rallentato il cammino del Palermo. Oggi, aI Ferraris di Genova i Rosanero affrontano la Sampdoria, una gara da non sbagliare ma tutt’altro che facile, anche se la Samp non sta vivendo un periodo esaltante in termini di risultati e prestazioni
Corini ripropone il modulo 4-3-3 e manda in campo Pigliacelli tra i pali; Mateju – Lucioni – Ceccaroni – Lund in difesa; Henderson – Gomes – Segre a centrocampo; Insigne – Brunori- Di Francesco tridente d’attacco.
Inizio molto aggressivo della Sampdoria che al terzo minuto di gioco ha una clamorosa occasione per andare in vantaggio con Kasami che dalla trequarti prova il tiro a giro, il pallone colpisce in pieno il palo interno e termina fuori. All’ottavo grande parata di Pigliacelli su tiro di Vieira. Il Palermo subisce la pressione dei Doriani e fatica ad uscire dalla propria area.
La Sampdoria non concede spazi al Palermo che non trova idee e soluzioni per allentare il pressing doriano e ripartire. La Samp controlla la gara e tiene il pallino del gioco per l’incapacità del Palermo di costruire un gioco offensivo efficace. Al 32’ prova ad uscire la squadra rosanero, Segre conquista un calcio di punizione, lo batte Henderson, ma la palla viene respinta in calcio d’angolo da Stankovic. Sugli sviluppi del corner il Palermo sfiora la rete con Ceccaroni con palla respinta da Depaoli quasi sulla linea.
Al 40’ calcio di rigore per la Sampdoria per un presunto fallo di Lucioni su Esposito. In realtà è Esposito che anticipa il difensore rosanero con il piede a martello. Il Var convalida il penalty e dagli undici metri va Borini. Tiro è ribattuto da Pigliacelli, con il pallone che torna sui piedi del giocatore doriano che mette dentro il gol dell’ 1 a 0.
Tre i minuti di recupero concessi dall’arbitro, ma il Palermo non sembra in grado di abbozzare neanche una timida reazione. Al 48’ le due squadre vanno a riposo dopo un primo tempo dominato dalla Sampdoria ed un Palermo non pervenuto.
Al di là del rigore dubbio concesso ai doriani, la prestazione del Palermo è molto ad di sotto della sufficienza.
Nessun cambio alla ripresa del secondo tempo. Sampdoria sempre in attacco e Palermo che non riesce a costruire in avanti.
Non cambia il leit-motiv della gara, il Palermo è costantemente in balia della Sampdoria più veloce a riconquistare palla ed a ripartire. Impalpabile la manovra offensiva dei Rosanero, mai entrati in partita, c’è molta confusione e poca lucidità. Al 56’ esce Insigne ed entra Mancuso. Al 66’ Corini sostituisce Di Francesco ed Henderson con Soleri e Valente, che ritrova il campo dopo due mesi.
Cambia il tridente d’attacco, i subentrati cercano di vivacizzare la manovra offensiva del Palermo, ma la Sampdoria difende e riparte in contropiede. All’80’ entrano Stulac ed Aurelio, escono Gomes e Lund. Quattro i minuti di recupero concessi dall’arbitro, i Rosa provano a recuperare la gara, ma non sfondano il muro dei doriani che chiudono in attacco. La gara termina con la seconda sconfitta consecutiva del Palermo che si è svegliato troppo tardi contro un avversario tutt’altro che temibile, che ha saputo ottimizzare al massimo gli innumerevoli errori del Palermo, oggi decisamente in giornata negativa e lontano parente della squadra che fin qui aveva fatto sognare i suoi tifosi.
Doveva essere la partita del riscatto dopo il pari deludente con lo Spezia e la sconfitta con il Lecco; invece, è stata la peggiore prestazione del Palermo da inizio della stagione. Soprattutto nel primo tempo si è vista una involuzione inspiegabile del gioco e dei calciatori rosanero, mai entrati in partita e totalmente in balia di una modesta Sampdoria che grazie alla dormita generale del Palermo ha fatto ciò che ha voluto. Preoccupante la mancanza di idee, la mancanza di lucidità e soprattutto di personalità dei giocatori di Corini, che hanno lasciato intere praterie ai doriani. Anche il reparto difensivo, finora uno dei migliori del campionato è stato alquante balbettante ed insicuro.
Sprazzi di gioco si sono intravisti dopo gli ingressi di Soleri e Valente, i reduci della fantastica promozione in B. Per il resto pochissime idee, peraltro confuse ed inconcludenti. Con questa sconfitta il Palermo scivola al quinto posto in classifica scavalcato anche dal Modena, a 6 lunghezze dal Parma ed a 4 dal Venezia. Mercoledì 8 novembre il Palermo torna al Barbera per la gara di recupero con il Brescia. Ma la squadra di Corini deve ritrovare al più presto convinzione e soprattutto idee. Il primo tempo inguardabile visto al Ferraris dovrà essere il monito per capire dove intervenire e cosa non funziona più negli automatismi della squadra.
Tabellino:
SAMPDORIA (4-3-2-1): 1 Stankovic; 23 Depaoli, 87 Ghilardi, 33 Gonzalez, 21 Giordano; 4 Vieira, 28 Yepes, 14 Kasami; 10 Verre (cap.); 16 Borini, 7 Esposito.
A disposizione: 22 Ravaglia, 5 Askildsen, 6 Panada, 8 Ricci, 9 De Luca, 13 Conti, 20 La Gumina, 32 Girelli, 35 Buyla, 37 Langella, 40 Stojanovic, 77 Delle Monache.
Allenatore: Andrea Pirlo.
PALERMO (4-3-3): 22 Pigliacelli; 37 Mateju, 5 Lucioni, 32 Ceccaroni, 3 Lund; 53 Henderson, 4 Gomes, 8 Segre; 11 Insigne, 9 Brunori (cap.), 17 Di Francesco.
A disposizione: 1 Desplanches, 13 Kanuric, 2 Graves, 6 Stulac, 7 Mancuso, 15 Marconi, 18 Nedelcearu, 25 Buttaro, 27 Soleri, 30 Valente, 31 Aurelio.
Allenatore: Eugenio Corini.
Arbitro: Doveri (Roma 1).
Assistenti: Bindoni (Venezia) – Niedda (Ozieri).
Quarto Ufficiale: Giaccaglia (Jesi).
VAR: Mazzoleni (Bergamo).
AVAR: Di Vuolo (Castellammare di Stabia).
Ammoniti: 11’ Verre – 22’ Neldecerau – 62’ Yepes – 63’ Borini – 86’ Ghilardi
Marcatori: 43’ Borini