Si torna a brindare al “Barbera”. Palermo-Brescia 1-0. Tre punti preziosissimi scacciano i mostri di una crisi incombente, permettono ai rosanero di tornare al successo dopo tre partite dove la squadra di Corini ha raccolto soltanto un punto e di risalire al terzo posto in classifica ad un passo dal Venezia.
Eppure la partita era iniziata con i rosa contratti, quasi timorosi, come se ancora le scorie del dopo Sampdoria fossero li ad aleggiare sugli undici in casacca rosanero come un fantasma incombente. Poi, il gol di Coulibaly ha rotto il ghiaccio.
Cosa ci insegna la gara di ieri.
Innanzitutto che stavolta le mosse di mister Corini, sia pur frutto dei tanti indisponibili di centrocampo, hanno pagato. Coulibaly e Valente, migliori in campo, sono stati decisivi nell’esito finale del match.
Sulla destra il buon Nicola ha dominato un avversario di rispetto, Huard, portando avanti tantissimi palloni e mettendo l’avversario nelle condizioni di non potersi troppo spingere in avanti, cosa che solitamente è solito fare e con buoni risultati. In più, il cross al bacio per l’inzuccata di Coulibaly è stata la ciliegina sulla torta di una prestazione veramente di tutto rispetto.
Finalmente il Palermo ha avuto quello spunto che tanto era mancato sulla fascia e che, per il modulo coriniano, è fondamentale. Bene anche Mateju, stavolta assai prezioso in fase di contenimento. Si è rivisto , al rientro da un infortunio, Alessio Buttaro.
Il giovane scuola Roma potrà essere una pedina utilissima proprio sulla fascia che fino ad oggi ha dato i maggiori problemi, specialmente nella fase di interdizione e ripartenza.
Coulibaly, da par suo, ha sovrastato l’incerto e timoroso Fogliata con una prestazione sontuosa, tutta grinta ma anche ricca di qualità. Il colpo di testa con il quale ha sbloccato il match racchiude in se tutta la vigoria e potenza del giocatore ex Salernitana.
Stavolta, grazie anche al gol realizzato al 27′ e che ha dirottato la partita sui binari preferiti dalla nostra squadra, il centrocampo muscolare prescelto da mister Corini ha avuto la meglio su quello ospite ed è stato proprio nella fascia centrale del campo che il Palermo ha vinto la partita. Stulac, Gomes e Coulibaly decisamente meglio dei dirimpettai Van de Looi, Fogliata e Bertagnoli.
Complimenti anche ad Ivan Marconi, chiamato in causa “a freddo” per l’infortunio di Ceccaroni. Il centrale scuola Monza ha risposto presente e non ha lasciato spazi alle evanescenti punte bresciane.
Ma ieri non sono state tutte rose e fiori.
Resta assai impressa nella mente l’eccessiva sofferenza della seconda metà della ripresa quando i rosa, presi probabilmente dal braccino corto come nel tennis, hanno subito gli attacchi dettati più dalla disperazione che da altro di un Brescia assai modesto. Anche i cambi fatti, decisamente conservativi, hanno quasi invitato gli ospiti a farsi avanti e proprio alla fine in uno dei tanti batti e ribatti da infarto in area rosanero stava per scaturire la beffa del pareggio. Tanta la confusione nei momenti topici del match, frutto di una manovra ancora troppo lenta e poco ragionata.
Peccato, perchè la partita si sarebbe potuta chiudere abbondantemente prima se solo si fossero conclusi con più incisività e rapidità di esecuzione i tanti contropiede sviluppati dagli undici in casacca rosanero.
La voglia di lottare e di portare a casa la preziosissima vittoria fa comunque ben sperare.
Dopo la gara di domenica col Cittadella, complice la sosta di campionato, il Palermo si spera possa ritrovare quell’identità che ad oggi sembra ancora smarrita e che aveva fatto le fortune dei rosa fino alla vittoriosa trasferta di Modena. Poichè, per nutrire le giuste ambizioni di promozione, diciamolo francamente, la sola buona volontà non può di certo bastare.
“A caval donato non si guarda in bocca”.
I tre punti sono la miglior medicina possibile verso la guarigione e la speranza è vedere il Palermo già domenica, più consapevole dei propri mezzi, meno timoroso e più deciso ad imporre la legge del più forte.
Alle 16,15 sarà la volta del Cittadella far visita al “Barbera”. L’auspicio è che stavolta ai tre punti si possa anche accoppiare un gioco più fluido ed una cattiveria sotto porta che, almeno fino ad oggi, è mancata per far si che le partite si possano portare a casa senza troppi rischi per le coronarie dei tifosi e degli addetti ai lavori.