Diciamolo francamente. Difficilmente, in 50 anni che seguiamo il Palermo, abbiamo avuto modo di vedere all’opera un giocatore come Edo Soleri. Capace di entrare a partita in corso, nell’ultimo quarto, e di imprimere una svolta con la realizzazione di gol importanti e quasi sempre decisivi.
Ieri, quando la partita sembrava ormai incanalarsi verso un pareggio che avrebbe avuto l’ennesima veste di rimpianto per l’occasione perduta, il gran gol realizzato all’89’ dalla punta rosanero, grazie ad un assist illuminante di un sontuoso Segre e grazie alle lunghe leve che gli hanno permesso di anticipare di quel tanto l’incerto portiere ospite Gagno, ha consegnato tre punti preziosissimi alla squadra allenata da Corini in una partita giocata in condizioni climatiche difficili.
Sarebbe delittuoso privarsi di un giocatore di tal genere. Attaccato alla maglia, umile, paziente e decisivo. Crediamo proprio che gli sforzi di mercato della dirigenza debbano più che altro indirizzarsi verso la difesa, troppo vulnerabile sulle fasce e sulle palle alte dove anche ieri le punte avversarie hanno approfittato capitalizzando quasi al massimo tutti gli svarioni della retroguardia rosanero. Diciamo quasi perchè proprio in pieno recupero il colpo di testa di Strizzolo, in anticipo su Ceccaroni, è terminato fuori di poco gelando il sangue delle 18.000 anime presenti sugli spalti del Barbera.
L’acquisto di almeno tre elementi di qualità da inserire nel pacchetto arretrato potrebbe essere decisivo per la conquista di un secondo posto che, ad oggi, risulta ancora essere alla portata dei nostri. Se da un lato, ieri i risultati delle dirette antagoniste hanno confermato come la serie cadetta sia un campionato imprevedibile, dall’altro occorre comunque trovare regolarità, rimediare ai tanti alti e bassi che durante la partita quasi regolarmente condizionano le gare dei rosanero. I cali di tensione, purtroppo, influiscono e tanto su un rendimento ancora troppo altalenante.
Alla vigilia Corini voleva una squadra determinata e coraggiosa, che non lasciasse spazio ai rimpianti e così è stato. Il Palermo, specie nel finale con il passaggio ad un garibaldino 4-4-2, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ed è stato giustamente ricompensato.
La fase offensiva casalinga, lascia ben sperare. Il ritmo, le verticalizzazioni e le battute a rete , grazie anche al lavoro di un centrocampo che finalmente sembra essere definito nel trio Gomes, Segre, Henderson ( in attesa dell’inserimento del neo acquisto Ranocchia), sono in crescente aumento. Le azioni da gol vengono create, grazie anche ad una ritrovata condizione atletica che ha permesso ieri, nello specifico, di vincere la partita nel finale. Mentre il Modena negli ultimi dieci minuti è letteralmente crollato, il Palermo ha ritrovato verve e slancio per lanciare gli ultimi assalti, rivelatisi vincenti.
Il Palermo è adesso atteso all’ennesimo banco di prova. Venerdì sera sul campo della rivelazione Catanzaro, che all’andata scherzò letteralmente la squadra rosanero sia dal punto di vista dell’organizzazione di gioco sia tecnicamente.
Ci attendiamo una prova autoritaria in trasferta, senza disattenzioni e decisa nel compiere un’impresa esterna che fungerebbe da svolta, in positivo, del torneo.
Alla Società, inoltre, il compito di rinforzare la rosa per far si che il sogno possa continuare ad essere coltivato perchè, sia chiaro, tutti gli sforzi saranno resi vani se non si interverrà sul reparto più vulnerabile e che, al momento, sembra essere una pesante zavorra ai piedi delle ambizioni. Ieri Battistella e Abiuso hanno messo il dito nella piaga. Soleri e compagni sono riusciti a mettere una pezza ( 10 reti nelle ultime tre gare casalinghe) ma non sempre andrà bene.
Uno sforzo importante, che innalzi il tasso qualitativo della difesa è quello che tutti ci aspettiamo per poterci giocare in primavera le legittime chance al tavolo della promozione, dove, al momento, i commensali sono tanti e pericolosi. Ma non imbattibili.