All’andata la gara con il Catanzaro segnò il punto più basso nella prima parte della stagione del Palermo. Una sconfitta amara che ammutolì il Barbera, ma che servì a dare una scossa ai giocatori rosanero che dopo la batosta interna cominciarono a risalire la china. La gara di stasera rimette a confronto due squadre che rispetto a quel primo dicembre si trovano su due fronti diametralmente opposti. Il Palermo, reduce dalla brillante vittoria con il Modena, vuole dare continuità di prestazioni e risultati al suo campionato, il Catanzaro reduce da una pesante sconfitta cerca di ritrovare fiducia e sicurezza.
Assenti Lucioni per infortunio e capitan Brunori per squalifica, Corini, conferma il modulo 4-3-3 e manda in campo Pigliacelli tra i pali; Graves – Neldecerau – Ceccaroni – Lund in difesa; Ranocchia – Gomes- Segre a centrocampo; Di Mariano – Soleri – Di Francesco tridente d’attacco.
La prima occasione da gol è del Palermo all’ottavo minuto di gioco, lancio lungo di Gomes per Soleri che a tu per tu con Fulignati non riesce a trovare il tapin vincente. Al 15’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Graves viene atterrato in area, ma né l’arbitro né il Var intervengono. Il gioco è continuamente spezzettato per i diversi falli commessi dai giocatori di entrambe le squadre.
Al 29’ Catanzaro in vantaggio, mischia in area rosanero, serie di rimpalli che fanno carambolare il pallone sui piedi di Biasci che mette dentro il gol dell’1 a 0 per i calabresi.
Cerca di riorganizzarsi il Palermo, ma i passaggi imprecisi dei giocatori rosanero consentono al Catanzaro di ripartire in contropiede. La squadra di Corini sembra avere accusato il colpo, non riesce a creare azioni offensive degne di nota contro un avversario più che modesto che è riuscito a trovare in maniera molto fortunata la rete del vantaggio. Dopo due minuti di recupero, il primo tempo si chiude sul punteggio di 1 a 0 in favore dei calabresi.
Inizio del secondo tempo e pareggio del Palermo al 47′. Cross in area di Di Mariano e colpo di testa vincente di Jacopo Segre. Sesto gol stagionale per il centrocampista rosanero, il quinto messo a segno di testa.
Al 52’ giocata spettacolare di Ranocchia che entra in area e mette in mezzo il pallone che viene toccato da Situm che sfiora l’autogol. Clamorosamente la palla colpisce il palo ed attraversando la linea di porta termina fuori.
Prova ad attaccare il Catanzaro, si difende il Palermo che cerca di ripartire in contropiede. Al 63’ occasione per la squadra di Vivarini, colpo di testa da distanza ravvicinata di Scognamiglio, salva Gomes.
Insiste il Catanzaro che cerca di chiudere il Palermo nella propria metà campo. Al 72’ Corini manda in campo Insigne e Mancuso al posto di Di Francesco e Soleri. All’80’ altro cambio per i Rosanero, esce Ranocchia, entra Coulibaly. All’85’ doppio cambio tra le file rosanero, entrano Vasic e Aurelio, escono Di Mariano e Lund.
Si viaggia sui binari dell’equilibrio e nel finale si abbassano ulteriormente i ritmi del gioco. Quattro i minuti di recupero concessi dall’arbitro, ma accade poco e nulla e la gara termina sul punteggio di 1 a 1.
Gara di incredibile bruttezza al Ceravolo di Catanzaro tra due squadre che hanno provato a superarsi a vicenda, giocando però con il freno a mano. Tanti errori da parte di entrambi le compagini. La paura di perdere ha condizionato le prestazioni sia del Palermo che del Catanzaro. Alla fine hanno preferito non rischiare più di tanto accontentandosi del pareggio. Buono l’esordio di Ranocchia, che ha fatto intravedere la sua qualità, ma tanti appoggi sbagliati da parte dei Rosanero che hanno permesso ad un Catanzaro in convalescenza una boccata di ossigeno. Al Palermo è mancata del tutto la cattiveria agonistica, la rabbia e la voglia di vincere. L’unico lampo di luce di questa partita è stato il gol di Segre. La squadra di Corini è ancora ben lontana dalla svolta che dovrebbe dare impulso alla classifica. C’è poco da raccontare di una partita che ha regalato tanta noia e nuovi rimpianti. Il Catanzaro visto stasera era un avversario tutt’altro che temibile, ma il Palermo continua nella sua marcia del gambero, un passo avanti e due indietro, e quest’altra occasione persa si aggiunge a tante altre viste in questa stagione. Il Palermo non riesce a spiccare il volo, continua ad alternare prestazioni nelle quali tutto sembra possibile a prestazioni insipide, incolore ed inconcludenti che spiazzano e disorientano.
Tabellino:
CATANZARO (4-4-2): 1 Fulignati; 92 Situm, 23 Brighenti, 14 Scognamillo , 72 Veroli; 24 Sounas, 8 Verna, 21 Pompetti, 27 Vandeputte; 28 Biasci, 9 Iemmello (cap.).
A disposizione: 16 Sala, 22 Borrelli, 4 Antonini, 7 D’Andrea, 10 Petriccione, 17 Brignola, 19 Stoppa, 20 Pontisso, 33 Oliveri, 44 Miranda, 70 Ambrosino, 99 Donnarumma.
Allenatore: Vincenzo Vivarini.
PALERMO (4-3-3): 22 Pigliacelli; 2 Graves, 18 Nedelcearu, 32 Ceccaroni, 3 Lund; 14 Ranocchia, 4 Gomes, 8 Segre; 10 Di Mariano, 27 Soleri (cap.), 17 Di Francesco.
A disposizione: 13 Kanuric, 6 Stulac, 7 Mancuso, 11 Insigne, 15 Marconi, 20 Vasic, 23 Diakité, 25 Buttaro, 30 Valente, 31 Aurelio, 53 Henderson, 80 Coulibaly.
Allenatore: Eugenio Corini.
Arbitro: Baroni (Firenze).
Assistenti: Cecconi (Empoli) – Cipriani (Empoli).
Quarto Ufficiale: Grasso (Ariano Irpino).
VAR: Gariglio (Pinerolo).
AVAR: Abbattista (Molfetta).
Ammoniti: 76’ Ranocchia – 77’ Brighenti
Marcatori: 29’ Biasci – 47’ Segre