Il week end di Silverstone è caratterizzato prima di tutto dalle dichiarazioni dei piloti, che tornano dopo la pausa. In conferenza stampa, Marquez viene pressato sulle domande per il suo intervento duro su Bulega a Misano durante il WDW. Si dichiara colpevole, giustificando la manovra come un tentativo di sorpasso che in MotoGp riesce, ma con le derivate di serie, come la Ducati v4, é più difficile, facendolo incappare in un errore.

Quello che attira di più l’attenzione, però, è la festa per i 75 anni dalla nascita del mondiale prototipi. Dal giovedì alla domenica, tutti siamo stati curiosi di vedere in pista le livree per onorare l’anniversario del Circus. Non sono mancate le sorprese e la realizzazione dei nuovi colori usati per l’occasione hanno lasciato di stucco.

Partendo dall’Aprilia ufficiale, che sfoggia la livrea di mondiale vinto da Biaggi, poi la Honda ufficiale con i colori classici della squadra alata vincente. Il team Gresini omaggia il suo fondatore Fausto, portando i colori della sua Garelli con cui vinse il mondiale. La Yamaha presenta il classico colore bianco, con striscia rossa e numeri su fondo tondo di colore giallo, così affascinante per il mercato oltre oceano che già i concessionari chiedono a gran voce una livrea speciale da commercializzare il più presto possibile. Il team Trackhouse stampa sulle carene tutti i volti dei piloti americani più vincenti. Quella che più però mi ha affascinato è quella del team VR46, che presenta i colori e i simboli di Valentino Rossi, fondatore del Team, con il sole e la luna nelle fiancate e un fondo blu come il colore del suo ultimo casco, e i numeri dei piloti sul capolini sono appoggiati in un fondo comandato dal numero 46 giallo. Fabio Di Giannantonio porta alla domenica anche il casco simil replica del Dottore, con il nome dietro “Fabio Diggia”. Lui stesso dichiarerà che ha portato un casco “pesante” in gara, e che ha fatto di tutto per onorarlo.

La Moto2 per questo gran premio cambia faccia, e non sono più le Kalex ad inseguire le Boscoscuro. Aldeguer, infatti è costretto a passare dal Q1 per arrivare tra quelli che si giocano i posti lì davanti, insieme a lui passano Arenas, Bendsneyder e Alcoba.

Conquista la pole Ogura, che fa un colpo di coda, in sella alla moto italiana, mettendo dietro Canet, Moreira, Vietti, Dixon e Arenas. Bendsneyder apre la terza fila, davanti a Roberts, Lopez e Gonzalez. Fuori dai 10 Aldeguer 11º, Arbolino che si regala solo il 12º posto per il suo compleanno. (Tanti auguri Tony). Garcia dovrà partire 16º.

La gara, li davanti é tutta tra Dixon e Canet, con quest’ultimo che sarà costretto ad arrendersi all’inglese, che si prende di prepotenza la medaglia d’oro, proprio nel circuito di casa. Chiude ai piedi del podio Vietti, medaglie di legno per Garcia, che può essere più che soddisfatto, visto la rimonta con più di 12 sorpassi. Poi Gonzales 5º, 6º Binder, autore della sua miglior gara in Moto2. Caduta per Arbolino e Roberts, 14º Ogura.

Continua ad essere leader del mondiale Garcia con 160 punti, poi Ogura a 142 e Roberts 123.

In MotoGp è tornata la Bestia che più Bestia non si può.

Ebbene sì, Enea Bastianini è tornato, dimostrando di poter vincere ancora e ancora.
Già dal Venerdì sviluppa un gran feeling con la moto, al sabato si prende il 3º posto in griglia, dietro a Bagnaia, protagonista di un piccolo inconveniente: la striscia dello sponsor, situato nel bordo alto del casco, tra le visiera e la guarnizione, si è staccato poggiandosi trasversalmente sulla stessa visiera, costringendolo a rallentare e perdere un po’ di tempo. Si prende la pole, Espargaro con record della pista in 1.57.309.

La gara sprint è un serpentino di moto, fanno infatti un po’ di elastico i primi lì davanti, Martin, Bastianini, Espargaro e Bagnaia. Ma proprio dopo aver firmato il giro veloce in gara, Pecco scivola sulla ghiaia. Rimane un triello acceso per il podio, ma quando mancano 4 giri alla fine Bastianini infila Martin, prendendosi il 1º posto a fine gara. Lo seguono Martin, che sembra arrendersi a due giri dalla fine ed Espargaro. Fuori dal podio Binder ed Acosta dopo la caduta di M. Marquez.

Nella gara della domenica, quella lunga per intenderci, la storia del triello che scappa via si ripete. Sta volta sono sempre Martin e Bastianini i primi due a contendersi il gradino più alto del podio, ma è Bagnaia a seguirli. Più staccati M. Marquez ed Espargaro, poi Diggia che prova a ricucire giro dopo giro.

La battaglia per la vittoria si risolve a 2 giri dalla fine, con un sorpasso decisivo e spettacolare di Bastianini su Martin, che si deve accontentare del 2º posto. Chiude 3º in solitaria Bagnaia. Medaglia di legno per M. Marquez, 5º Diggia, prossimo al contratto con Ducati ufficiale per una GP25 nel team VR46 per la prossima stagione, dietro di lui Espargaro, che dimostra di poter dire ancora la sua.

Conduce adesso il mondiale Martin con 241 punti, poi Bagnaia 238, seguiti da Bastianini, a 192, che supera M. Marquez.

In Moto3 il giochino è sempre tra gli stessi, almeno per le posizioni che contano.

Conquista la pole Ortola, seguito da Veijer, sorpresa a chiudere la prima fila Kelso, apre la seconda Alonso, poi Yamanaka e Roueda.

In Gara il gruppetto che si vuole giocare il gradino più alto del podio, é formato da ben 11 piloti, per vedere il resto del gruppo staccato da 10 secondi.

I sorpassi sono continui e spesso decisi, e anche decisivi, e alla fine sarà proprio Ortola a battere, tutti, regalandosi il 1º posto nel giorno del suo compleanno.
Lo seguono in ordine: Alonso, Veijer, e Holgado. Chiude 5º Nepa, primo degli italiani, e in lotta per il podio fino all’ultimo.

Conduce il mondiale sempre Alonso con 199 punti, poi Ortola 146 e Holgado 133 punti.

Prossimo appuntamento per il week end 16/18 Agosto, al Redbull Ring, in Austria.