Online shopping with credit card on laptop

La nuova truffa online è ben architettata, si serve in maniera fraudolenta di numeri di telefono che corrispondono al comando provinciale dei Carabinieri, alla Polizia postale, di nominativi di forze dell’ordine realmente in servizio, nonché del recapito telefonico e di nominativi di impiegati della propria banca di fiducia.

Lo rendono noto, con un comunicato, il Codacons e Tanasi consumers. Secondo l’associazione di consumatori, in varie telefonate, effettuate da finti militari, vengono segnalati alcuni movimenti sospetti su alcuni conti correnti. E questo nell’ambito di una ipotetica indagine relativa a frodi on-line.

In varie telefonate, effettuate da finti militari, vengono segnalati alcuni movimenti sospetti su alcuni conti correnti nell’ambito di una indagine relativa a frodi on-line, viene segnalata una società che sarebbe riuscita a disporre una serie di RID, chiaramente non autorizzati, che avrebbero comportato addebiti indesiderati e che avrebbero potuto svuotare i conti corrente interessati.

Per collaborare nelle indagini su questa prospettata frode on-line, viene richiesta alla vittima della truffa la collaborazione per riuscire a risalire ai riferimenti dei RID “nascosti”.

La vittima della truffa online viene invitata, quindi, ad accendere il PC e ad attivare l’applicativo di Windows “Assistenza rapida” attraverso il quale, previa comunicazione di un codice numerico, si effettua un “mirroring” dello schermo della vittima sullo schermo del presunto Ispettore di Polizia, tale che questi possa pienamente agire sulla postazione da remoto.

La vittima viene ampiamente rassicurata sul fatto che qualsiasi operazione necessaria sarà effettuata con il suo pieno e consapevole consenso. Viene invitata, quindi, ad accedere sui portali di on-line banking degli Istituti di credito presso i quali sono incardinati i conti correnti incriminati, affinché si possa procedere ad una verifica (una sorta di scansione del conto, effettuata da remoto, per scovare i RID nascosti). La vittima viene invitata a selezionare, i conti con disponibilità maggiore di cassa e, con la gestione da remoto, il presunto Ispettore inizia la procedura per l’inserimento di bonifici istantanei.

“Bisogna diffidare da ogni telefonata in cui vengono richiesti dati sensibili, anche se in apparenza la richiesta proviene dalle forze dell’ordine. Mai – spiega il legale – fornire informazioni personali e se accade bisogna agire prontamente contattando la Banca e recarsi presso le forze dell’ordine! Nessuna operazione su conti correnti viene mai richiesta dalle forze dell’ordine o dalle banche telefonicamente e online. Non bisogna comunicare mai coordinate bancarie o dati sensibili. Diffidare sempre”.