Il Venerdì del Red Bull Ring è un po’ in salita per tutti e in tutte le categorie. La pista non è perfettamente gommata e molte gomme scivolano al posteriore dimostrando poco grip. Parecchie le cadute, per fortuna la maggior parte senza conseguenze, tranne per Di Giannantonio, che dopo una scivolata, con rotolata sulla ghiaia, è costretto a lasciare il circuito, per recarsi all’ospedale, per farsi rientrare una spalla, che non si metteva più al suo posto. Giudicato unfit per il sabato e la domenica. E lo stesso per Ogura, prossimo al passaggio in MotoGp nel 2025, che in seguito a una caduta, ha subito la frattura del polso.
Moto3: La supremazia di Alonso, adesso è contrastata non solo da Vejier, prossimo al passaggio in Moto2 in sella alla KTM, ma anche da Ortola, che conquista la poleposition, da Kelso 2º in griglia davanti a Veijer e come se non bastasse anche da Holgado che partirà 4º davanti a Rueda. Alonso chiude la seconda fila 6º, Bertelle 7º, primo degli italiani.
In Gara Alonso, oltre a dover difendersi dagli avversari, è costretto a scontare la penalità di un long lap, per aver rallentato troppo durante le qualifiche del Sabato. E allora confessa di aver guardato, più volte la gara di Sasaki nel 2022, dove il giapponese pur scontando la penalità riuscì a vincere.
E lo stesso è stato per il colombiano con il numero 80. Che cerca di partire a bomba, calcola il tempo per la penalità e si rimette ad inseguire il gruppo, fino a prenderlo e lottare per vincere. Chiude 2º Munoz a fotofinish con Holgado. Poi Piqueras, e 5º Veijer, 6º Fernandez, 7º Rueda, 8º Kelso, 9º Ortola, autore di una grande rimonta, dopo la sfortuna di dover essere partito dai box, perché prima del semaforo verde gli si è spenta la moto; Rossi 10º, primo degli italiani.
Conduce la classifica Alonso con 224 punti, davanti ad Ortola 153.
In Moto2, sembra che tutto sia in mano a García, ma durante la pole position, Celestino Vietti compie un giro da non credere, conquistando la prima casella della griglia. Dietro di lui Canet e Garcia. Ottimo il 4º tempo di Arbolino che però scatta dalla 7º casella per via di una penalità per aver ostacolato Canet durante le pre qualifiche. Quindi scatta 4º Lopez, poi Dixon e Ramirez. Male Aldeguer 17º. Pasini, wild card scatterà 22º.
In Gara il passo sembrava simile un po’ per tutti, ma in realtà Celestino fa un altro sport, si mette in testa subito e comanda la gara fino a vincerla in tranquillità. Lo segue a distanza Lopez 2º, poi Dixon 3º. Medaglia di legno per Canet, seguito da Arbolino 5º.
Conduce il mondiale García, poi Ogura e Roberts.
In MotoGP se ne sono viste delle belle.
La pole position è tutta di Jorge Martin che frantuma il record, concludendo il giro secco in 1’25”748, poi Bagnaia che conquista la 2ª casella, seguito da M.Marquez.
La Sprint Race però è conquistata da Pecco, che dopo essersi scontrato a suon di sorpassi, nei primi giri con Martin, prende la 1ª posizione di forza, costringendo lo spagnolo a tagliare la variante, e incorrere in un LLP. Nel frattempo MM93, che aveva avuto complicazioni in partenza per via di uno degli abbassatori, si ritrova 2º e prova a spingere per riprendere Bagnaia, ma chiede troppo alla sua moto e scivola, buttando la gara. Martin così si ritrova 2º nonostante il long lap penalty. Lo segue A. Espargaro, e chiude 3º Bastianini. Ottimo P. Espargaro 9º, wild card nella pista di casa KTM.
La gara lunga, quella della domenica, continua ad essere dominata da Bagnaia, che dopo aver pareggiato il punteggio in campionato con la sprint del Sabato, vuole chiudere il week end in vantaggio, e ci riesce!
Bagnaia vince , davanti a Martin, seguiti ancora una volta da Bastianini, e medaglia di legno per M. Marquez. Poi Binder, Bezzecchi 6º, festeggiato, con Bagnaia e Morbidelli 9º, anche da Valentino Rossi, che ha visto le gare a bordo pista. Vinales 7º, segue A. Espargaro, 10º A. Marquez.
Conduce il mondiale Bagnaia a soli 5 punti di vantaggio da Martin. Torna in corsa Bastianini, ma si allontana M. Marquez.
Prossimo appuntamento il 1º Settembre, nella pista di Aragon.