Il circus della MotoGP arriva nuovamente ad Aragon, dopo due anni di stop della pista.
Il circuito ha un nuovo asfalto, e questo fa faticare molti piloti in tutte le categorie.
M. Marquez però trova subito confidenza e chiude il Venerdì in testa con un tempo di 1:49.812.
In Moto3 il duello è sempre tra i soliti, con Rueda molto in forma, Alonso, Holgado e Veijer, fresco di passaggio alla Moto2 con il team KTM Ajo per il 2025, sempre pronti a darsi battaglia.
Durante le qualifiche però, è Alonso a comandare, seguito da Rueda, Munoz, 4º Piqueras, Kelso, 6º Lunetta. Holgado, Bertelle e Veijer partiranno dalla 3ª fila.
La Gara, dai pronostici, sembra in mano ad Alonso, che però dopo alcuni giri in testa al gruppo, prova a dare uno strappo, prende un po’ di gap, ma dopo qualche giro viene ripreso da Rueda, Veijer e Lunetta. Il colombiano ha qualche difficoltà, allora Rueda prova a scappare e conquista la vittoria per la prima volta nel mondiale, seguito da Veijer 2º. E dopo una lotta all’ultima staccata conquista il 3º posto Luca Lunetta, al suo 1º podio nel mondiale, regalando una gioia immensa al Team Sic 58, tra la commozione di tutti e anche del telecronista Rosario Triolo. Alle interviste si ricorda Marco Simoncelli, fin a far venire un lapsus al padre Paolo, che raccontando la gara del suo pilota Luca Lunetta, lo chiama Marco; sarà Triolo a farglielo notare portando alla memoria ricordi indelebili e pieni di emozioni.
Alonso chiude 4º e rimane però in testa al mondiale.
In Moto2 al Venerdì le Boscoscuro ufficiale sembrano infermabili. Ma al Sabato in qualifica, le velocità si pareggiano. Infatti è Dixon ha conquistare la pole position. Lo segue Moreira, poi Canet, 4º Oncu, 5º Arbolino, poi Arenas, 7º Lopez, 8º Roberts, seguito da Vietti, Gonzalez, e poi Aldeguer. Ogura partirà 16º e Garcia, reduce da un infortunio domestico alla spalla scatterà dall’ultima fila.
I primi giri di gara, sono pieni di sorpassi, il gruppetto di testa si stacca, capitanato da Dixon, che lascerà il posto ad Arbolino solo per un giro per poi rimettersi a comandare fino a vincere la gara, seguito dall’ italiano, al suo primo podio quest’anno. Oncu riesce ad ottere il bronzo seguito da Lopez. Male Aldeguer che cade mentre era in rimonta, peggio per Roberts che si stende all’ultima curva mentre lotta con il compagno di squadra Ramirez. Garcia fuori dai punti. Ogura 8º con la mano non ancora completamente a posto, 10º Vietti, costretto alla rimonta dopo un contatto con Roberts a metà gara.
Conduce il mondiale Garcia con 162 punti, poi Ogura 150, segue Lopez con 133, e Roberts 130.
MotoGP: Il sabato mattina la pista è umida sin dalle sessioni della Moto3. Ma al momento delle qualifiche della classe regina, il grip anche se non ottimale, è abbastanza buono per provare i tempi. Ma M. Marquez fa nuovamente la differenza, rifilando 0.840 decimi al 2º, Acosta, che è stato costretto a partire dal Q1, e a chiudere la prima fila Bagnaia. Poi Martin, partirà 5º A. Marquez, 6º Binder. A seguire Olivera, Morbidelli, R. Fernandez, Zarco, e le due Aprilia ufficiali a chiudere i 12.
La Sprint Race è tutta di Marc Marquez.
El “Cabroncito”, ritorna all’azione più forte che mai per questa gara corta. Scatta velocissimo, niente possono gli avversari, Martin e Acosta, che provano a tenere il passo dello spagnolo ma è impossibile. Anche A. Marquez in questa pista è veloce e conquista il 4º posto, seguito da Olivera, poi Binder, 7º Bastianini, 8º un ottimo Quartararo che prova a mettere una pezza a questa Yamaha che non trova una quadra, poi Bezzecchi, e solo 10º Bagnaia, che ripete in conferenza stampa di avere un problema che non dipende né da lui né dal team, e che non è nelle loro possibilità risolvere. Sarà forse un problema di gomme? Come lamentato da parecchi piloti? Taramasso, responsabile Michelin, risponde dicendo che come tutti, anche Pecco ha avuto un problema di graening.
La Gara lunga, quella che conta, è comandata da M. Marquez, senza possibilità di replica.
La pista è un po’ scivolosa per via della pioggia notturna, che essendo nel deserto è carica di sabbia e sporca la pista.
Lo spagnolo però, parte fortissimo, conduce sin dalla prima curva la gara, gli avversari non riescono ad attaccare e dopo pochi giri nemmeno a seguirlo. Martin allora capisce che è meglio prendersi il 2º posto.
Pecco prova a inseguirli dopo una brutta partenza, e sembra l’unico ad aver il passo per infastidire MM93, ma mentre lotta per prendere la 3ª posizione, con A. Marquez, i due si toccano e finiscono sulla ghiaia. Le dichiarazioni in merito sono controverse: Bagnaia dichiara che dalla telemetria è chiaro che Marquez acceleri mentre si toccano, pur avendolo visto, spingendolo fuori, mentre lo spagnolo dichiara che solo Pecco poteva evitare l’incidente. Sia Olivera che Quartararo, spettatori dai box della vicenda, per via di due cadute precedenti, sono d’accordo con il pilota Italiano. Bezzecchi dichiara: “È chiaro a chiunque abbia corso una volta in moto che se si commette un errore bisogna controllare chi gli è dietro. È impossibile che Alex non abbia visto. O è cieco o non ha voluto vederlo”.
Incidente, però considerato di gara e senza conseguenze ne di salute per i piloti per fortuna, e neanche ammende per i due.
Si ritrova così 3º Acosta, che ha una ghiotta occasione per finire sul podio, e proprio davanti al futuro compagno di squadra, attuale di marca, Binder. Bastianini chiude 5º, seguito da Morbidelli, poi le due VR46, davanti alla KTM di Miller, e riesce a conquistare il 10º posto Rins.
Pista che ha dato difficoltà a tutti, sopratutto agli eccellenti ducatisti, ma non a M. Marquez, che sfrutta l’occasione al meglio, conquistando la sua prima vittoria con Ducati. Gioia immensa per il team e sopratutto per lui che non vinceva da circa 1000 giorni.
Conduce il mondiale Martin con 299 punti, poi Bagnaia 276, e M. Marquez 229, che supera nuovamente Bastianini per un solo punto.
Appuntamento fra 7 giorni per la prima di Misano, gran premio della riviera di Rimini. Si ritornerà nella pista Romagnola quest’anno per via della sostituzione del GP dell’India.