Il week end di Misano, il 1º dei 2 previsti per questa stagione, poi ne seguirà un altro, inizia subito con una conferenza stampa in fiamme. La polemica della settimana sull’incidente tra A. Marquez e Bagnaia, finisce solo dopo aver chiuso i due piloti in una stanza a parlare per chiarirsi. Scelta obbligata da Ducati che altrimenti non ne sarebbe venuta più a capo. E allora i due alfieri del marchio italiano, in conferenza stampa si scusano e dichiarano che è tutto chiarito. Forse la paura più grande dei vertici della casa di Borgo Panigale era proprio quella di fare un biscotto con il Marquez grande o forse con entrambi, intesi come Marquez Brothers, nei confronti di Martin a sfavore di Bagnaia.

Un po’ come il 2015, dove gli attori protagonisti Lorenzo e Rossi, videro il fuori copione improvvisato da MM93, che portò Valentino a fare il gesto estremo, che gli costò la penalità per la gara di Valencia, con conseguente perdita del mondiale a favore di Jorge Lorenzo. Ma forse questa è un’altra storia, in effetti sono passati solo 9 anni.

Il GP di Misano, vede anche protagonista l’ultima tappa della MotoE, che consegna, già in Gara1, il titolo di campione del Mondo ad Ector Garzo. Niente può Casadei che prova a fermalo, ma pur vincendo non riesce a recuperare i punti necessari per posticipare i festeggiamenti a Gara2.

La Moto3 continua ad avere i soliti protagonisti. Alonso, che al Sabato, nella confusione delle bandiere gialle durante la Q2, conquista la pole position, senza fronzoli, senza dare possibilità di replica. Fino agli ultimi secondi sembra essere Lunetta ad aver preso la Pole, ma David Alonso, sembra venuto dalla Luna, “anzi dalla Lunetta (cit.Triolo)” e rifila 4 decimi al pilota del Sic58 e a Ortola che chiude la 1ª fila. Ottimo Piqueras che partirà 4º, poi Veijer che però cade sul finale e non può provare l’ultimo assalto, bandiera gialla la sua, che ferma quindi il giro di svariati piloti, che comunque a conti fatti non avrebbero mai impensierito la pole fantasmagorica, come il disegno sul casco di Lunetta, che ha tirato fuori dal cilindro Alonso. Chiude la 2ª fila Kelso, che dopo essersi steso nei primi minuti, si rialza e abbassa la testa, senza passare dal box, e butta il cuore oltre l’ostacolo per cercare di fare un tempo utile per la sua qualifica, applausi.

La gara è un susseguirsi di sorpassi! Alla partenza scatta bene Alonso, ma da dietro lo seguono e fanno di tutto per fermalo Ortola e Holgado, lotta con loro anche Piqueras che però deve scontare il Long Lap Penalty, causa scorrettezza durante i turni del sabato. A sorpresa nella lotta c’è anche Lunetta, che però anche lui riceve un LLP per una partenza anticipata, data probabilmente però, da un errore del sensore. Tra i primi sale anche Kelso che non riesce a mantenere però il ritmo, e perde posizioni chiudendo 7º.

I due penalizzati dopo aver scontato il long lap, si mettono all’inseguimento dei primi, risalendo dalla ventesima posizione. La rimonta di Lunetta si ferma al 9º posto, davanti a Farioli, e dietro a Suzuki. Mentre quella di Piqueras non è frenabile da nessuno! Petito si mette a testa bassa e insegue il gruppo, mancano 3 giri alla fine quando infila sorpassi, prima Veijer 5º, poi Furusato 4º, e poi lotta con Holgado 2º e Ortola 3º, nel mezzo c’è anche Alonso, che però dopo il contatto durante il triello finisce 6º. Strada spalancata quindi per il pilota Leopard che chiude in bellezza prendendo la vittoria. Probabilmente i vertici del Team italiano adesso lo vorrebbero tenere per il 2025, e lui forse vorrebbe rimanere, ma i giochi sono fatti e Piqueras il prossimo anno cambierà team. Ha fatto qualcosa di fenomenale, qualcosa che abbiamo visto fare a Pedro Acosta, che fra l’altro è suo cognato.

Conduce il Mondiale sempre Alonso con 246 punti, che comunque non è per niente contento a fine gara.

La Moto2 è caratterizzata in primis, da un incidente del venerdì, che però avviene dentro la pit lane, che vede come protagonista Orradre costretto ad una manovra di emergenza, e un direttore di gara che fa un passo falso e mette in pericolo la viabilità della corsia dei box, determinando la caduta del pilota, con conseguente moto che entra nel box Aprilia, per fortuna non ferendo nessuno, tragedia sfiorata quindi ma senza conseguenze gravi.

La Pole position viene conquistata da Arbolino che usando la scia di Vietti lo mette 2º solo per 11 millesimi. Ogura parte 3º, poi Canet, Moreira e Arenas.

La gara parte fortissimo e con ritmi impressionanti. Scappano via a poca distanza Arbolino, Canet, Ogura e Vietti. Se le danno a suon di sorpassi.
Gli inseguitori, anche per le posizioni che contano in campionato, non riescono a concretizzare tutto al meglio. Alonso Lopez cade al 2º giro, prosegue la gara con tempi da paura ma è doppiato di due giri.

Limita i danni, per quel che può, con due spalle lussate, Garcia, che chiude 12º, davanti a Roberts 13º. Adeguer chiude 6º, dietro a Dixon, a Gonzalez che conquista la medaglia di legno.

Arbolino alla fine è costretto ad accontentarsi della 3ª posizione. Molla la presa dopo aver salvato qualche rischio. Lottano per il gradino più alto del podio Canet e Ogura, con quest’ultimo che mette un punto fermo per la vittoria della gara e si conferma il pilota giapponese più incline ad arrivare in MotoGP nel 2025, scelta azzeccata quindi per il team Track House.

Conduce il mondiale lo stesso Ogura, che stacca il compagno di squadra Garcia di 5 punti.

In MotoGP i valori in campo si equiparano, ed Aragon sembra solo un ricordo, visto che M. Marquez è rimesso in carreggiata dalle Ducati di Bagnaia e Martin, e non solo. Perché in fatti in Q2 entrano di prepotenza in prima fila anche Morbidelli e Bezzecchi, dietro Bagnaia che conquista la pole position. Ad aprire la 2ª fila Martin, poi Acosta e Binder. Alex Marquez parte 7º, poi Bastianini, 9º M. Marquez e 10º Quartararo.
A sfruttare al meglio la partenza nella Sprint Race è Jorge Martin, che si mette in testa, e fa il Martinetor, prendendosi la vittoria. Bagnaia agguanta la 2ª posizione, seguito da Morbidelli, al suo primo podio in Sprint Race. Bastianini si mette 4º, poi M. Marquez ed Acosta.

Si arriva così alla Gara lunga, quella della Domenica. Il pericolo di pioggia a metà gara è concreto, tutti i Team hanno preparato la seconda moto per il bagnato.
Sta volta Bagnaia sfrutta bene la partenza, lo segue Morbidelli in lotta con Martin. Ma un po’ prima di metà gara qualche goccia di pioggia arriva. Mentre si sceglie se rientrare al box o continuare, Morbidelli scivola, e Martin mentre è 2º decide di cambiare moto, lo seguono un paio di piloti, la scelta potrebbe essere vincente, se non fosse che quelle gocce dal cielo durano troppo poco, e in quelle condizioni un po’ estreme, Miller e M. Marquez fanno la differenza. Il #93 li passa come birilli, si mette in testa alla gara, Bagnaia è costretto ad inseguire, ma si sa a Marc non piace essere messo in riga, e se gli tendi una mano, si prende tutto il braccio. “Oggi mi ha aiutato qualcuno dal cielo, forse è stato Fausto Gresini che è ha detto facciamo cadere qualche goccia.” Queste le parole di MM93 felice come un bambino e incredulo per l’aiuto ricevuto da quei pochi minuti umidi in pista. Bastianini si prende un podio di prepotenza, davanti a Binder, Bezzecchi e Alex Marquez.
Solo 1 punto per Martin 15º.

Conduce il Mondiale Jorge Martin con soli 5 punti di vantaggio da Bagnaia. Si avvicina M. Marquez a meno 53, che con questa 2ª vittoria consecutiva sembra sempre più in lotta per il mondiale.

Rimaniamo a Misano con il mondiale prototipi per questa settimana con i test MotoGP.
E il prossimo appuntamento è sempre nel circuito di San Marino per il week end del 20-22 Settembre delle Emilia Romagna.