Con il Week end di Mandalika in Indonesia, iniziano la serie di gare asiatiche per la MotoGP. Per intenderci sono quelle con un fuso orario che ci costringe, a noi appassionati a svegliarci di notte per seguire tutto in diretta.

Detto questo non mancano comunque le polemiche trascinate durante la settimana, sul sorpasso di Enea Bastianini, su Martin a Misano. Sorpasso che ha regalato la vittoria all’italiano e che è stato considerato regolare dalla direzione gara, ma forse aggressivo per qualche pilota. Sorpassi del genere si sono già visti altre volte, e non sono stati sanzionati, quindi mi sembra, almeno fino a questo momento, tutto coerente con la direzione presa per giudicare le penalità o le sanzioni su questi sorpassi. C’è la parentesi del blu fuori dai limiti della pista, toccato da Bastianini durante l’ultimo giro, ma anche qui tutto finisce in un nulla di fatto perché la regola parla dei limiti segnalati con il colore verde.

Con le polemiche quindi taciute, si parte per questo nuovo inizio in Indonesia.

In MotoGP , si parte con una discussione sulle gomme, che arrivati a questo punto, sono costrette a fare viaggi lunghi intercontinentali, e gli sbalzi di temperatura potrebbero inficiare poi sul rendimento in pista.

Sembra infatti che al Venerdì, piloti come Vinales, Olivera reduce infatti da un highside che gli ha procurato la frattura del polso che l’ha reso un-fit, e anche Bagnaia hanno avuto dei problemi con le gomme posteriori medie.

I problemi sembrano risolti il sabato, la pista presenta un buon grip e Martin infrange i record, conquistando la pole position con il crono di 1.29.088, rifilando ben 0.535 decimi a Bezzecchi 2º. Straordinario!

Acosta fa la differenza rispetto ai pari marca, e partirà 3º. Bagnaia ci mette una pezza 4º, seguito da Bastianini, e poi un ottimo Quartararo. Zarco conquista la 7ª Casella seguito da Diggia, Morbidelli e Vinales. Caduta per M. Marquez che non fa il tempo e partirà 12º.

Questa è la prima volta in stagione che tutti i costruttori piazzano una moto nei 10.

La sprint race è tutta di Bagnaia!
Sia Pecco che Martin partono benissimo, ma lo spagnolo forza troppo al primo giro, a gomma fredda e scivola via, lasciando strada libera a Pecco che non se lo fa dire due volte e si va a prendere la vittoria.
Da marziano la partenza di M. Marquez che da 12º si mette 4º, e complice la caduta di Martin, ma si sa la fortuna aiuta gli audaci, si ritrova 2º per metà gara, fin quando Bastianini non fa la Bestia e gli ruba la posizione. Bezzecchi era pronto a lottare con i primi, ma un errore lo costringe a doversi accontentare della medaglia di legno. Morbidelli riesce a ricostruire la sua gara finendo 5º, seguito da Acosta che si dimostra la forza più competitiva dopo le Ducati. Plauso per Zarco che riesce a portare la Honda al traguardo in 8ª posizione.

Ma ecco che si arriva al dunque, alla Gara lunga, quella delle Domenica.

E Martin non se lo fa ripetere 2 volte, sa che se fai un errore ti fregano, per non usare le parole dette dallo stesso durante le interviste. E allora si mette a testa bassa e detta il ritmo fino ad arrivare alla vittoria, la lotta è tutta per il 2º e 3º posto.
Parte male Baganaia, con la moto che saltella, e all’inizio sembra non avere ritmo per stare con i primi. Parte bene invece Bastianini, che va all’inseguimento di Acosta, che a sua volta è staccato da Martin, ma a 7 giri dalla fine, dopo aver firmato il giro veloce della gara scivola in curva 1 e dice addio alla combriccola. E allora la battaglia per il 3º posto è aperta tra Morbidelli, Bezzecchi e Bagnaia, ma si sa questi sono degli squali, e quando sentono il profumo del podio, si inventano di tutto per raggiungere i gradini più alti del podio. Bezzecchi prova una lunga staccata su Morbidelli, ma fra poco si stendono entrambi e allora Pecco lo sorpassa, ha qualcosa in più anche di Morbidelli, soprattutto nei cambi di direzione e si porta 3º dietro Acosta. Lo spagnolo però rischia una penalità per la pressione alle gomme, risultata forse troppo bassa per un periodo di tempo superiore consentito. E allora dopo un siparietto inconscio nel retro podio, dove beve una bevanda gassata e si lascia andare in rutto liberatore, decide di non festeggiare con lo spumante per protestare contro proprio quella regola sulla pressione dello pneumatico. Medaglia di legno per Morbidelli, 5º Bezzecchi. Poi Vinales, Quartararo, Binder, 9º Zarco, poi Fernandez, Nakagami, e 12º Rins, ultimo pilota in griglia visto gli 11 ritiri tra cadute e rotture tra cui quella di M. Marquez. E Olivera dichiarato un-fit. Ma la regola della pressione gomme frega il giapponese cedendo la posizione allo spagnolo Yamaha.

La regola, almeno così come è scritta, sembra comunque inutile per lo spettacolo e utile solo per giustificare i problemi e i difetti dati dal costruttore.

Martin porta così il suo vantaggio a 21 punti da Bagnaia. Bastianini e Marquez sono rispettivamente a 75 e 78 punti dalla testa e quindi probabilmente fuori dalla possibilità di contendersi ancora il titolo, anche se mancano ancora 5 gare al termine.

La Moto3 è una tombola!
Sta volta sembra che i rivali del colombiano Alonso, possano fare la differenza. Non mancano le acrobazie per salvare scivolate improbabili, e in qualifica è Ortolà a conquistare la pole position , seguito da Veijer, poi Furusato, che sembra molto a posto per il finale di stagione, 4º Fernandez, e Alonso deve accontentarsi della 5ª Casella. Lunetta 6º, primo degli italiani in griglia.

La gara è conquistata nuovamente da Alonso, con una zampata sul finale e porta a 9 i successi in questa stagione.

Si piazza al 2º posto Fernandez e poi Munoz. Fuori dal podio Piqueras, Lunetta 5º e Holgado 6º. Caduta per Veijer e Furusato.

Alonso con questa vittoria potrebbe chiudere già in Giappone il mondiale arrivando 1º, o 2º davanti ad Holgado.

Anche in Moto2 non mancano le cadute e i salvataggi, tra cui quella di Vietti, ad inizio del Q2, moto ai box e nessun giro utile, nonostante il gran lavoro dei meccanici, partirà 18º.

Conquista la pole position, Canet!

Ogura cerca di mettere dietro i rivali per il titolo e partirà 3º, alle spalle di Dixon. Poi Gonzalez e a chiudere la 2ª fila i due Boscoscuro Aldeguer e Lopez. Arbolino 7º e Garcia solo 15º.

Canet oltre la pole si porta a casa anche la gara!

Non c’è lotta contro lo spagnolo del Team Fantic, che scappa via, prendendo un vantaggio importante e mettendo il lucchetto alla gara.
Dietro di lui Ogura, che massimizza il suo potenziale e sfrutta al meglio la caduta del compagno di squadra Garcia, per la lotta al mondiale. Chiude 3º Lopez. Problemi per Aldeguer che dopo aver toccato in sorpasso la gamba di Chantra infortunandolo, fa un errore e finisce 4º autore di una gran rimonta. Caduta per Dixon, 5º Binder, 6º Roberts, e 7º Guevara che sembra avere dei barlumi di luce, fresco di passaggio al Team Pramac Yamaha nel 2025. Primo degli italiani Arbolino, anche lui costretto ad inseguire dopo essere andato lungo a causa di un tamponamento.

Sono così 42 i punti di distacco di Ogura dal primo inseguitore alla lotta al titolo Garcia.

Prossimo appuntamento fra 7 giorni a Motegi per il Gp del Giappone!