Il lavoro dà dignità all’essere umano, è il patto tra la persona e la comunità in cui vive, è la possibilità di condividere con gli altri saperi, attitudini e abilità perché ognuno ha le proprie. Per questo i ragazzi non vedenti, iscritti da oltre dieci anni, nelle liste di collocamento, non si sono mai arresi. E 14 di loro hanno festeggiato perché hanno ricevuto la lettera di avviamento al lavoro: 7 andranno all’Asp, ai centralini di via La Loggia e via Pindemonte; 6 al centralino del Policlinico e una all’aeroporto Falcone Borsellino al centralino di Gesap. L’ultimo blocco di assunzioni di persone non vedenti in città risale a 34 anni fa (22 posti al Comune e 24 all’Università). In questi ultimi tre decenni è stata una battaglia continua da parte dei ragazzi e della sezione territoriale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Paradossalmente per loro sarebbe dovuto essere più semplice perché una legge, la 5 del 2022. regolamenta l’accesso al lavoro dei non vedenti e delle persone con disabilità in generale.
La legge stabilisce che l’Amministrazione della Regione, gli enti pubblici e le aziende e gli enti locali attivano per ogni ufficio, sede o stabilimento, alla condizione che questi siano dotati di centralino telefonico, almeno un privo della vista abilitato alla funzione di centralinista telefonico. Quando il centralino telefonico è dotato di più posti operatore, il 51 per cento è riservato ai privi della vista in possesso delle qualifiche.
“E’ stato un percorso molto lungo – ha detto Tommaso Di Gesaro, presidente dell’Uici Palermo – durante il quale abbiamo chiesto l’applicazione della legge. E’ stata al nostro fianco, e per questo la ringrazio, l’assessore alla Famiglia Nuccia Albano che ha voluto che la legge fosse applicata. Ha lavorato con tutto il suo staff e il centro per l’impiego di Palermo e Monreale e finalmente, dopo tante insistenze, dopo una lunga circolare che lo stesso assessore ha mandato a tutti gli enti interessati alle assunzioni, finalmente sono arrivate le lettere di avviamento al lavoro”. In questi anni l’Unione ha fatto numerose ricerche di posti vuoti comunicati all’Ufficio del lavoro e ora è arrivata la buona notizia.
“Avviare al lavoro 14 soggetti non vedenti è un successo per tutta la comunità – dichiara Nuccia Albano, assessore alla Famiglia, politiche sociali e lavoro -. Offrire opportunità di lavoro a tutti vuol dire proseguire nel processo di inclusione, per il quale il governo Schifani è seriamente impegnato fin dal primo giorno di legislatura”.
Gigi Di Franco, segretario della sezione territoriale dell’Uici, ha seguito personalmente le pratiche dei ragazzi all’ufficio di collocamento, sollecitandole di continuo e non perdendo mai di vista l’obiettivo. “Finalmente si è fatta giustizia – dice Di Franco -. Quello della Sicilia è stato il primo parlamento in Europa a varare la legge sul collocamento obbligatorio dei centralinisti non vedenti ma è sempre stata ignorata – ha spiegato Di Franco -. Finalmente 14 ragazzi hanno un posto di lavoro. In cantiere vi sono altri quindici posti e speriamo che entro gennaio – febbraio possa essere svuotata finalmente la graduatoria dei centralinisti. Al momento in attesa ci sono ancora 46 persone”.
Elena Iacob, di origini rumene e in città da 17 anni ha ricevuto la comunicazione di avviamento al lavoro nel giorno del suo compleanno. “All’inizio ho creduto fosse uno scherzo. Poi ho fatto leggere la mail a mio marito e siamo scoppiati in lacrime tutti e due. Una gioia che non so descrivere. Sto realizzando un sogno. Quando si lavora ci si sente più utili nella società, anch’io faccio qualcosa per la comunità”. Federica Cantafia lavorerà al Policlinico. Ha 29 anni e si è appena laureata in Scienze dell’educazione. “Mi piacerebbe lavorare con i bambini non vedenti ma intanto entro nel mondo lavorativo e chissà che non possano arrivare altre opportunità”. Ignazio Bonfardieci, 40 anni, lavorerà al Policlinico. “Ora ho un posto che mi da più serenità. Chiamavo l’Unione quasi ogni giorno per sapere se c’erano opportunità lavorative. Sono felice, ho raggiunto un obiettivo molto importante. Vivo con i miei genitori ma è arrivato il momento di trovare una fidanzata.”. Giuseppe Gallo, 32 anni, lavorerà anche lui al Policlinico, è un tecnico informatico. E’ già papà di un bambino di due anni e mezzo. “Sono felice di essere per lui un esempio. Quando a scuola gli chiederanno che lavoro fa suo padre lui non risponderà è cieco e prende la pensione ma lavora al Policlinico”. Sonia Faia è una mamma di 39 anni con 4 figli di 20, 17, 9 e 6 anni. “Inizieremo una nuova vita, ci organizzeremo, mi aiuteranno mio marito e i nonni e io potrò andare a lavorare”. Nicoletta Faija sarà all’Asp. “Sono molto emozionata, non riesco ancora a crederci, aspettavo questa chiamata da 15 anni. Ho 4 figli. Avrò una vita non solo lavorativa ma anche sociale”. Daniela Nuccio, laureata in lingue, ha già ricevuto dalla Gesap la richiesta di presentazione dei documenti. Accanto a lei la sua mamma piange. Sono lacrime di gioia perché “ha fatto tanti sacrifici – ha detto – ha studiato, si è impegnata tanto e ora sta vivendo le soddisfazioni che merita”.