Frosinone-Palermo non sarà mai una gara come tutte le altre. Quel finale dei playoff del 16 giugno 2018 che decretò la promozione in Serie A dei Ciociari al termine di una partita surreale ha lasciato scorie che ancora oggi alimentano una rivalità tra le due tifoserie e che sono ben lontane dall’essere smaltite.

Ma oggi il match assume ben altri significati per entrambe le squadre che non stanno attraversando un buon periodo: il Palermo, reduce dalla pesante sconfitta interna con il Cittadella è in cerca di riscatto, il Frosinone è alla ricerca della prima vittoria casalinga.

Modulo 4-3-3 per Alessio Dionisi con Desplanches tra i pali; Diakité – Nedelcearu – Nikolaou – Ceccaroni in difesa; Segre – Gomes – Verre a centrocampo; Insigne – Le Douaron – Di Mariano tridente d’attacco.

Il primo calcio d’angolo della gara lo conquista il Palermo al primo minuto. Sugli sviluppi del corner, tiro insidioso di Insigne deviato in rete da Darboe.

Reagisce il Frosinone che si riversa in avanti, difende il Palermo che prova a ripartire in contropiede, ma si infrange nel muro dei ciociari ed è costretto a giocare palla indietro.

Al 15’ da un fallo totalmente inutile di Diakitè e conseguente punizione per il Frosinone, i Ciociari pareggiano i conti con Bracaglia lasciato libero di colpire di testa da un immobile Nedelcearu.

Il pareggio galvanizza il Frosinone molto più convinto ed aggressivo del Palermo che fatica a costruire in avanti e subisce la pressione degli avversari. Rosanero in bambola senza idee e senza mordente. Si gioca a senso unico, con il Frosinone che spadroneggia in campo e i giocatori rosanero che giocano all’indietro perché non trovano spazi.

Senza minuti di recupero, l’arbitro manda le due squadre negli spogliatoi sul punteggio di 1 a 1. Primo tempo davvero inguardabile con il Palermo che riesce a sbagliare anche il passaggio più semplice.

Nessun cambio nella ripresa per il Palermo

Il Palermo è in evidente difficoltà nella costruzione del gioco, mentre il Frosinone, avversario più che modesto, morde le caviglie ai giocatori rosanero che continuano a vagare senza idee in campo. Si continuano a sbagliare passaggi elementari, mentre Diakitè è sempre più indisponente con i suoi inutili falli

La cattiveria agonistica del Frosinone fa il paio con l’incapacità del Palermo di costruire in avanti. Al 63’ il tiro di Kvernadze mette un brivido di troppo a Desplanches, la palla termina di poco fuori.

Al 64’ Ranocchia prende il posto di Gomes. Al 70’ occasione per Insigne, il suo tiro viene miracolosamente parato da Cerofolini. Al 74’ escono Verre e Le Douaron ed entrano Vasic ed Henry.

Dionisi probabilmente pensava di portare grinta e convinzione con gli ingressi di Henry e Vasic, ma è il Frosinone a fare la partita. Il Palermo è totalmente confuso e privo di mordente. Inconsistente la prova dell’attaccante francese, il suo impatto con la gara è assolutamente negativo, insignificante invece l’apporto di Vasic.

All’86’ esce il pessimo Diakité ed entra Pierozzi, Di Francesco prende il posto di Di Mariano, anche lui in giornata decisamente negativa. Tre i minuti di recupero, con il Frosinone che chiude in attacco ed al 91’ guadagna una punizione da posizione interessante. Tiro respinto, ma i Ciociari tengono la palla e si riversano in avanti nella speranza di beffare il Palermo nei minuti finali. Anche il Palermo ha un’occasione con Henry al 93′, ma come di consueto il francese non inquadra la porta e finalmente l’arbitro fischia la fine di una tra le gare più brutte della stagione.

Un pari deludente, che non serve a nessuna delle due squadre al termine di una partita difficile da commentare, ma che apre una voragine di dubbi, incertezze ed interrogativi.

Una delle peggiori prestazioni della stagione per il Palermo, una netta involuzione di gioco rispetto alla gara con il Cittadella che se pur persa in maniera surreale aveva comunque mostrato miglioramenti nell’impostazione della manovra offensiva. Ci si aspettava un miglioramento in fase realizzativa, si è visto invece un netto peggioramento sotto tutti i punti di vista.

Un naufragio in piena regola, con il peggiore Diakité della stagione, da un suo fallo inutile è scaturita la punizione che ha permesso al Frosinone di pareggiare dopo appena tredici minuti. In difesa si sono rivisti i soliti svarioni di Nedelcearu che ha permesso a Bracaglia di insaccare di testa la rete del pareggio. Male anche Le Douaron, un fuscello in campo che non è riuscito a vincere nessun contrasto con gli avversari. Inspiegabile come il francese, che nella passata stagione aveva terminato il campionato in panchina perché non riusciva più a segnare, venga preferito a Brunori, finito ai margini del progetto.

Il motivo per il quale Brunori è uscito dal radar di Dionisi a favore di attaccanti che non sono in grado di inquadrare la porta resta il mistero assoluto di una stagione che non decolla. Il capitano, ormai ex, che per tre stagioni ha trascinato a suon di gol il Palermo, non meritava un epilogo così mortificante.

Si respira davvero una brutta aria, con i tifosi rosanero che cominciano ad essere preoccupati per un campionato che sembrava essere iniziato sotto i migliori auspici e che invece sta deludendo oltre ogni più nera previsione.

Il mercato estivo non ha portato la qualità sperata, il solo Verre non basta per colmare il gap con le squadre prime in classifica che già sono in fuga. Per certi versi il Palermo di De Santis e Dionisi si è paradossalmente indebolito. Vedere giocare questo Palermo non solo mette tristezza, ma non fa presagire nessun ottimismo, anzi il timore è quello di non riuscire ad uscire dalle sabbie mobili di una incapacità manifesta a costruire un percorso vincente e convincente.

Il campionato non aspetta nessuno ed il Palermo non sembra in grado di guarire da questa crisi di prestazioni e risultati deludenti. Ma una riflessione da parte della Società è più che necessaria, perché se si investono oltre 10 milioni di euro per alzare il livello qualitativo dell’organico e non arrivano i frutti sperati qualcuno è responsabile di scelte che non stanno ripagando l’investimento e l’impegno della proprietà.

Tabellino:

FROSINONE (3-5-2): 31 Cerofolini, 3 Marchizza (C), 4 Biraschi, 10 Ambrosino, 14 Gelli, 17 Kvernadze, 20 A. Oyono, 30 Monterisi, 37 Barcella, 55 Darboe, 79 Bracaglia.

A disposizione: 13 Sorrentino, 7 Ghedjemis, 8 Vural, 11 Begic, 16 Garritano, 18 Bettella, 21 J. Oyono, 27 Canotto, 47 Vanzelli, 64 Cichella, 99 Sene.

Allenatore: Leandro Greco.

PALERMO (4-3-3): 1 Desplanches; 23 Diakité, 18 Nedelcearu, 43 Nikolaou, 32 Ceccaroni; 8 Segre (C), 6 Gomes, 26 Verre; 11 Insigne, 21 Le Douaron, 7 Di Mariano.

A disposizione: 12 Nespola, 46 Sirigu, 3 Lund, 9 Brunori, 10 Ranocchia, 14 Vasic, 17 Di Francesco, 19 Appuah, 20 Henry, 25 Buttaro, 27 Pierozzi, 29 Peda.

Allenatore: Alessio Dionisi.

ARBITRO: Marchetti (Ostia Lido).
AA1: Mondin (Treviso).
AA2: Mokhtar (Lecco).
IV UFFICIALE: Marotta (Sapri).
VAR: Baroni (Firenze).
AVAR: Paganesi (Bergamo).

Ammoniti: 27’ Darboe – 44’ Verre – 72’ Biraschi

Marcatori: 2’ Insigne – 15’ Bracaglia