Martinetor ha pochi fronzoli, quelli necessari che non si possono evitare quando ti giochi probabilmente la partita più importante della tua carriera. E li riesce a mettere da parte benissimo, testa bassa, concentrazione e gas come se non ci fosse un domani, ma con prudenza, gli basta arrivare al traguardo tra i primi 9, e per come è andato quest’anno l’ epilogo non dovrebbe essere poi così difficile. Ed infatti si impegna, per festeggiare il suo 1º titolo in MotoGP, con un podio, mettendosi buono dietro M. Marquez e vedendo scappare via un Pecco Bagnaia, che come al solito fa il suo, e si porta a casa anche la gara lunga. Il buon amico fraterno A. Espargaro, fin quando può gli fa da scudiero, proteggendo il 3º posto di Martin, contro gli attacchi di Bastianini, risentito a fine a gare per i comportamenti a suo dire poco sportivi, dello spagnolo Aprilia.

Insomma il resoconto non è poi senza polemiche, come al solito del resto. Ma abbiamo visto due campioni sfidarsi fino alla fine, senza scuse, e con un gran rispetto. Ci hanno regalato emozioni che lasciano il segno, hanno fatto appuntare record incredibili, e hanno lasciato, a tutti i tifosi, un mondiale difficile da dimenticare.

Elogi a Ducati, che oltre a confermarsi la migliore moto in griglia, anche con le versioni precedenti, dimostra di avere un gran bagaglio di sportività, che ha lasciato la lotta al titolo al più forte, al pari di moto e aggiornamenti.

Titolo meritatissimo quindi, e gran festeggiamenti in quel di Barcellona. Che però sono destinati a finire presto, visto che già martedì si ritornerà in sella per i test in vista del 2025.