Ebbene si, è vero, il Palermo della stagione in corso non era mai stato un mostro di continuità e mentalità, ma crediamo che nessuno o quasi alla vigilia di un incontro come quello di ieri contro la modesta Carrarese pensava potesse rivelarsi una vera e propria Waterloo. Che arrivasse una sconfitta era inimmaginabile, eppure è accaduto. Una mazzata pesantissima per il morale di tutti.

A mente fredda, la delusione e la rabbia non sono scemate, tutt’altro.

Tante sono le domande che ci poniamo e che portano a dire, perchè tutto questo?

Ad esempio, visto che la squadra sembrava aver trovato un minimo d’intesa con lo schieramento delle ultime gare, perchè cambiare un modulo che iniziava a dare i suoi frutti? Così come l’esclusione di due dei giocatori più in forma del momento, Di Francesco e Segre.

Capitolo attacco. Insignificante l’apporto di Le Douaron, perchè continuare ad insistere su un attaccante, Henry, evanescente e che ancora una volta, ha sbagliato l’inverosimile sotto porta. Una sola palla gol, clamorosamente ciccata, che, nonostante tutto, avrebbe potuto cambiare l’esito della partita.

Brunori, dal canto suo, viene a sorpresa inserito in campo a trenta minuti dal termine ma, vista la situazione, perchè non dargli fiducia “piena” dal primo?

Perchè, dopo sedici partite, questa squadra soffre terribilmente nel fare gioco? Perchè non si è in grado di trovare delle valide alternative? Che fine hanno fatto alcuni giocatori che in estate, oltre il centravanti, sembravano essere al centro del progetto? Come sono state gestite alcune situazioni contrattuali che hanno portato solo caos e poco equilibrio all’interno dello spogliatoio? E, su che basi, è stato impostato il mercato estivo? Chi lo ha fatto? Di chi è la paternità delle scelte?

Ecco, queste sono alcune delle domande, a cui vorremmo trovare risposta perchè se pensiamo e ripensiamo alle innumerevoli occasioni sprecate contro squadre modeste certamente ci sarebbe da perdere il sonno e il senno.

Il Palermo, infatti, occupa attualmente l’ottavo posto a quota 21 punti. La vittoria del Catanzaro sul Brescia in zona Cesarini ha salvato il posto play off ma c’è poco da stare allegri e sereni.

Inutile negarlo, a oggi la squadra rosanero è clamorosamente fuori non solo dai giochi per i primi due posti ma anche per il terzo che permetterebbe la disputa di un playoff da favoriti. A oggi, un vero e proprio fallimento.

Lo scorso anno, dove tutti criticavamo una squadra pazza e discontinua come questa stagione, almeno fino a marzo, ovvero alla disgraziata partita di Cremona, il Palermo era in lotta per la promozione diretta!

E oggi? Abbiamo di fronte una squadra dottor Jekyll e mister Hyde che, colpevolmente, non è stata ridisegnata in estate visto che, come accennato prima, i difetti di quest’anno sono gli stessi dei precedenti due. Una squadra dal punto di vista mentale completamente assente o quasi, capace di farsi del male da sola regalando agli avversari i gol necessari per fare punti e gioire , come nel caso di Shpendi della Carrarese, fino al pianto.

Adesso, cosa fare?

Crediamo sia d’obbligo analizzare il tutto con i diretti interessati (D.S , allenatore e squadra) nel chiuso delle stanze della sede con la massima onestà e coscienza rispondendo alle domande di cui sopra, per cercare di rimettere a posto i cocci di un vaso di cristallo rotto in mille pezzi.

E poi, sperare che arrivi presto gennaio. Nonostante gli errori di squadra e tecnico, è innegabile che si stia pagando un mercato estivo lacunoso e poco avveduto. Adesso, invertire il trend è d’obbligo.

Si è ancora in tempo a cercare di salvare la stagione ed a buttare le basi per un campionato, il prossimo, che non si dovrà assolutamente sbagliare.

Ultimo ma non meno importante, si pensi a recuperare il rapporto con una tifoseria ormai sull’orlo di una crisi di nervi, giustamente arrabbiata e delusa , irritata da prestazioni emotivamente da zero assoluto e superficiali.

Il popolo rosanero è stato sempre vicino ai propri colori, ma non può tollerare prestazioni come quella di ieri contro una squadra palesemente inferiore e battibilissima, non me ne vogliano gli amici di Carrara.

Mancano tre partite alla fine del girone d’andata, poi ultimo impegno del 2024 in trasferta a Cittadella per la prima di ritorno, quindi due settimane di pausa prima del ritorno al Barbera contro il Modena.

Siccome, “Vita summa brevis spem nos vetat incohare longam – La brevità della vita ci impedisce di nutrire speranze lontane”, spetta adesso alla Società dare risposte chiare ed inequivocabili, affinchè questo campionato non si dimostri un calvario e si cerchi di salvare il salvabile, con interventi decisi, mirati e che permettano ancora la rincorsa ad un sogno che oggi, diciamolo francamente, è stato amaramente riposto nel cassetto da parte di tutti.