Alle diciassette di oggi, minuto più minuto meno, il Palermo si è svegliato da un bel sogno durato due settimane. Se la partita contro la Reggiana doveva rappresentare una svolta, l’ennesima, purtroppo così non è stato.
Dopo un avvio incoraggiante, contro un avversario, la Reggiana, l’ennesimo assai mediocre, la squadra è ripiombata nei vecchi difetti. Poca lucidità, strafalcioni in difesa, poca reattività, gioco latitante, Brunori insolitamente nervoso e che ha ingaggiato con l’arbitro un duello che non poteva non vederlo sconfitto. E gli emiliani, “tomo tomo” per dirla alla Totò De Curtis, ne hanno approfittato per portare a casa tre punti insperati, facendo retrocedere i rosanero all’ottavo posto in classifica.
Quel che lascia assai perplessi è stata la reazione al secondo gol dei padroni di casa giunto, tra l’altro, in circostanze assai imbarazzanti per una difesa che costantemente continua ad accusare preoccupanti battute a vuoto. Si è trattato di una spinta d’inerzia, quasi dovuta vista la differenza di valori in campo a favore della squadra allenata da Dionisi, ma non la si può considerare la reazione di una squadra che vuole rimontare posizioni in classifica e ritrovare entusiasmo in vista degli spareggi di maggio. Mancava palesemente la giusta autorità di un leone ferito, pronto a sbranare l’avversario.
In ogni caso, è la mancanza di gioco a castigare ogni velleità di rimonta in classifica. Manovra farraginosa, giocatori lenti, quasi sempre spalle alla porta. A poco serve prendersela con gli attaccanti se giungono loro appena due/tre palle giocabili a partita. Bisogna urgentemente trovare una soluzione.
Non si può comunque soprassedere su un arbitraggio assai scarso ed indisponente. Anche oggi la squadra rosanero è stata penalizzata dalle decisioni di una terna arbitrale e di una sala Var incomprensibili visto che all’appello stavolta mancano un rigore abbastanza evidente ( spinta su Segre lanciato in porta ) e la mancanza di adeguati provvedimenti contro la squadra avversaria, specialmente per le perdite di tempo e la condotta fallosa di alcuni dei suoi giocatori, lasciata impunita.
Ma questo non può rappresentare un alibi. Quattro sconfitte esterne consecutive, record negativo della storia rosanero, quasi tutte giunte in fotocopia, che hanno collocato un fardello di paure e pesi alle speranze della tifoseria.
Lo ripetiamo fino alla noia. La serie B è un campionato “bastardo”, che deve essere affrontato con idee chiare, regolarità e cinismo. E purtroppo, fino ad oggi, queste componenti sono quasi sempre mancate.
I numeri, spietati ma infallibili, dicono a oggi -22 dal primo posto , -20 dal secondo e -15 dal terzo.
Obiettivamente si tratta di una clamorosa bocciatura, inconfutabile ma che non può essere vista in maniera inerte da chi può ancora intervenire per salvare il salvabile.
“Chi ha tempo non aspetti tempo”. E’ giunto il momento di valutazioni non piu’ procrastinabili. Mancano nove giorni alla fine del mercato e bisogna intervenire. Osti dovrebbe adesso chiudere il cerchio e portare a compimento quelle trattative che permetterebbero il tanto agognato salto di qualità.
Altrimenti, cari amici, temiamo proprio che anche per quest’anno si salirà il prossimo, forse.
REGGIANA: Bardi 6; Sampirisi 6, Meroni 6, Lucchesi 7, Libutti 6; Sersanti 6,5, Reinhart 6, Kabashi 6 (dal 27′ s.t. Marras s.v.); Vergara 7 (dal 42′ s.t. Sosa s.v.), Portanova 6,5 (dal 37′ s.t. Kumi s.v.); Gondo 5 (dal 27′ s.t. Vido s.v.).
PALERMO: Sirigu 5; Baniya 5, Nikolaou 5, Ceccaroni 6,5; Pierozzi 4,5 (dal 32′ s.t. Diakité s.v.), Vasic 5 (dal 15′ s.t. Segre 5), Gomes 5 (dal 15′ s.t. Verre 6,5), Ranocchia 5 (dal 42′ s.t. Saric s.v.), Lund 5,5; Brunori 5, Le Douaron 6,5 (dal 32′ s.t. Henry s.v.).