Dopo la bruciante sconfitta casalinga contro la Cremonese, il Palermo è atteso all’Arechi per un vero e proprio dentro o fuori contro la Salernitana. Una sfida cruciale per entrambe le squadre: i rosanero puntano a rientrare nella zona playoff, mentre i granata cercano disperatamente punti per risalire la classifica in un campionato denso di insidie.

L’assenza di Di Francesco costringe Alessio Dionisi a rivedere l’assetto tattico, modulo 3-4-2-1, con Audero tra i pali, Baniya, Magnani e Ceccaroni a comporre il terzetto difensivo. A centrocampo, Gomes e Blin gestiscono la manovra, affiancati da Lund sulla sinistra e da Pierozzi sulla destra, mentre Segre e Brunori agiranno a supporto di Pohjanpalo.

Un Palermo autoritario impone subito il proprio ritmo alla Salernitana e sfiora il vantaggio al 10’: cross teso di Brunori, ma né Segre né Pohjanpalo riescono a deviare in rete, con il pallone che sfila di poco a lato. Due minuti dopo è ancora Segre ad avere l’occasione giusta, ma da due passi non trova la coordinazione e sciupa un gol fatto. Al 23’ Bronn si ferma per un problema muscolare ed è costretto a lasciare il campo, sostituito da Ruggeri.

Al 27’ Palermo in vantaggio: punizione corta di Blin per Brunori che, dal vertice destro dell’area, lascia partire un sinistro a giro perfetto: il pallone si insacca all’incrocio dei pali, lasciando Christensen immobile.

La Salernitana è in difficoltà e il Palermo affonda con determinazione. Al 38’ i Rosanero sfiorano il raddoppio con un’azione corale: Pohjanpalo per Pierozzi che prova a servire Gomes, ma Ferrari salva sulla linea con un intervento provvidenziale.

Ma il raddoppio è nell’aria. Al 40’ Ceccaroni trova Brunori, che con un tocco geniale serve Pohjanpalo in profondità: il finlandese controlla con eleganza e batte Christensen con un destro preciso. Palermo in totale controllo.

La Salernitana sembra sbandare, mentre il Palermo domina il gioco con tranquillità. Due i minuti di recupero concessi dall’arbitro. Il primo tempo si chiude con i Rosa avanti di due reti.

Nessun cambio all’intervallo per Dionisi, ma il Palermo rientra in campo con un atteggiamento diverso rispetto alla prima frazione di gioco.

La Salernitana fiuta il calo e parte subito forte: al 46’ Tongya tenta una spettacolare rovesciata, ma la palla si spegne sul fondo. Due minuti dopo, i campani guadagnano un calcio d’angolo e stringono i rosanero nella propria area.

La squadra di Dionisi vacilla e rischia grosso. Al 49’ Brunori parte in contropiede, arriva fino al cuore dell’area avversaria, ma non trova il guizzo giusto per chiudere la partita. Errore pesante, perché al 51’ la Salernitana trova la rete con Tongya, poi annullata per fuorigioco.

 Il Palermo è molle, deconcentrato, e lascia troppo spazio agli avversari. Al 54’ azione ben costruita tra Gomes, Pohjanpalo e Segre, con quest’ultimo che prova a sorprendere Christensen, bravo a bloccare. Ma è solo un’illusione, perché la Salernitana continua a crescere. Dionisi prova a rimescolare le carte al 58’, sostituendo Pierozzi con Diakité. La difesa rosanero, però, fatica e concede troppo.

Il Palermo soffre, le ripartenze sono sempre più imprecise. Al 66’ Dionisi opera un doppio cambio: fuori Gomes e Pohjanpalo, dentro Ranocchia e Le Douaron. Sostituzioni difficili da comprendere, come già troppe volte in questa stagione. Il Palermo si sfilaccia e smarrisce la sua identità, facendosi schiacciare da una Salernitana sempre più convinta.

Al 71’ Ceccaroni resta a terra dopo uno scontro, mentre sugli sviluppi di un corner Verde sfiora il gol. Il Palermo è in affanno, incapace di reagire e sempre più rinunciatario. Dionisi tenta di tamponare la situazione con altri due cambi al 79’: dentro Vasic e Insigne, fuori Segre e Brunori. Ma i rosanero restano bloccati, con l’impressione che il muro difensivo possa crollare da un momento all’altro.

E infatti il gol della Salernitana arriva al 90’: Amatucci, dimenticato in area, incorna indisturbato e riapre la gara.

La rete era nell’aria, ennesimo segnale di un Palermo che soffre troppo nella gestione del vantaggio. Gli ultimi cinque minuti di recupero sono un assedio campano, ma alla fine la difesa tiene e i rosanero portano a casa tre punti pesantissimi.

Una vittoria risicata, figlia di un Palermo dai due volti: brillante e padrone del campo nel primo tempo, impaurito e confuso nella ripresa. Un copione già visto troppe volte. L’involuzione della squadra nel secondo tempo è inspiegabile, così come le scelte di Dionisi, che anziché dare solidità aumentano l’incertezza.

Cambiare Gomes e Pohjanpalo nel momento cruciale? Un errore. Inserire Vasic nei minuti finali e mai nel suo ruolo naturale? Un altro spreco. Dionisi continua a ripetere gli stessi errori, mettendo il Palermo in condizioni di soffrire e di concedere sempre un secondo tempo da brividi.

Questa squadra potrebbe e dovrebbe dare molto di più. Se questa volta è bastato per vincere, lo si deve più ai limiti della Salernitana che ai meriti del Palermo. La vittoria consente al Palermo di salire a quota 42 punti, agganciare il Cesena al 7° posto e di superare il Bari oggi sconfitto dalla Carrerese.

Tabellino:

SALERNITANA (3-5-2): 53 Christensen, 15 Bronn, 16 Corazza, 21 Soriano, 29 Ghiglione, 33 Ferrari (C), 47 Lochoshvili, 73 Amatucci, 90 Cerri, 98 Zuccon, 99 Raimondo.

A disposizione: 55 Sepe, 7 Tongya, 8 Hrustic, 13 Ruggeri, 17 Njoh, 18 Caligara, 19 Reine Adelaide, 20 Wlodarczyk, 27 Guasone, 30 Stojanovic, 31 Verde, 72 Girelli.

Allenatore: Roberto Breda.

PALERMO (3-4-2-1): 12 Audero; 4 Baniya, 24 Magnani, 32 Ceccaroni; 27 Pierozzi, 6 Gomes, 28 Blin, 3 Lund; 8 Segre, 9 Brunori (C); 19 Pohjanpalo.

A disposizione: 1 Desplanches, 46 Sirigu, 7 Di Mariano, 10 Ranocchia, 11 Insigne, 14 Vasic, 15 Nicolosi, 20 Henry, 21 Le Douaron, 23 Diakité, 25 Buttaro.

Allenatore: Alessio Dionisi.

ARBITRO: Arena (Torre del Greco).
AA1: Vigile (Cosenza).
AA2: Trasciatti (Foligno).
IV UFFICIALE: Caruso (Viterbo).
VAR: Piccinini (Forlì).
AVAR: Gualtieri (Asti).

Ammoniti: 33’ Zuccon – 43’ Amatucci – 53’ Blin – 84’ Stojanovic

Marcatori: 27’ Brunori – 40’ Pohjanpalo – 90’ Amatucci