E’ finita nel miglior modo possibile, vuoi per i risultati provenienti dagli altri campi vuoi per una bella vittoria, giunta su un terreno, Catanzaro, da sempre ostico e dove il Palermo non conquistava la vittoria da ben 59 anni.
Intanto un successo che porta il Palermo al sesto posto ed il bilancio a vantaggio dei rosanero in caso di arrivo a pari punti a fine torneo con il Catanzaro oltre che con la Juve Stabia, poi , finalmente, è il caso di dirlo, lo schieramento della formazione più logica possibile con una gestione attenta dei cambi, e, ultimo ma non meno importante, il ko esterno della Juve Stabia che porta le distanze dal quinto posto a due sole lunghezze con quattro gare da giocare, di cui tre in casa.
Qualcosa è cambiato. Il Palermo ha giocato quasi tutta la partita con la stessa intensità, aggressività e personalità, con una buona tenuta atletica dominando in ogni parte del campo la squadra di casa, specialmente nei primi 45 minuti di gioco.
Oggi il Palermo ha vinto la partita a centrocampo con un Segre tornato al ruolo che più predilige di Giamburrasca nella parte avanzata, Gomes e Blin coppia e diga ben affiatata e quasi invalicabile.
In difesa, gigantesco Magnani, Ceccaroni attento, Audero sempre sicuro. Brunori, impiegato nella posizione che meglio predilige, svariando su tutto il fronte d’attacco, uomo squadra ed assist. Ottimo l’approccio al match dei panchinari Verre e Le Duaron che hanno confezionato in tandem il gol del definitivo 3-1.
Il risultato finale pertanto è più che meritato.
Finalmente nella ripresa il Palermo non ha ceduto l’iniziativa, nonostante il solito gol subito nei primi minuti di gioco ad opera della bestia nera Biasci e giunto dopo aver sciupato la palla del possibile tre a zero, ovvero del ko.
Oggi i rosanero hanno saputo sfruttare il vantaggio dato dall’autogol iniziale di Bonini, un Palermo solido e implacabile che, a differenza di tante altre volte durante la stagione, ha saputo gestire bene i momenti difficili del match.
Il Palermo ha saputo soffrire, ha stretto i denti, ha avuto anche la giusta fortuna a 6′ dalla fine quando Pontisso ha fallito clamorosamente la palla del 2-2 ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci.
La conseguenza naturale è stata una vittoria che vale oro colato.
E’ un 3a1 di spessore. Il Palermo lancia un chiaro segnale al campionato. Se riuscirà a giocare le restanti partite con lo stesso acume tecnico, tattico ed atletico e se Dionisi, come oggi, riuscirà a mettere in campo la formazione più logica possibile, potrà interpretare il ruolo di spauracchio degli spareggi promozione.
In questa fase del campionato, col Palermo sesto, occorre da qui a fine torneo dimenticare il passato mettendoci una pietra sopra, battere giovedì il SudTirol e continuare la marcia di avvicinamento alla miglior posizione possibile.
Tra soli quattro giorni il calendario offre subito una ghiotta occasione. E’ in programma lo scontro diretto Juve Stabia-Catanzaro dove un pareggino non lo disdegneremmo di certo. La vittoria di oggi potrebbe essere la svolta tanto desiderata che potrebbe porre le basi per un miracolo fino a 15 giorni fa insperato ma occorreranno sempre lucidità e determinazione. Una cosa è comunque certa. Le avversarie iniziano ad avere il fiato corto ed il Palermo, la cosa più bella che possa capitare nel calcio, ha il destino nelle sue mani: tre gare in casa che vanno “tassativamente” sfruttate al meglio.
Poi…… “A megghiu parola è chidda ca nun si dici“, ma tutti, nel nostro intimo, sappiamo, pur senza farci grandi illusioni, qual’è….
CATANZARO: Pigliacelli 5; Brighenti 5 (dal 26′ s.t. Seck 4,5), Scognamillo 6, Bonini 4,5; Cassandro 5, Pompetti 5, Petriccione 5,5 (dal 1′ s.t. Pontisso 6), Ilie 5 (dal 37′ s.t. Buso s.v.), Quagliata 5 (dal 42′ s.t. La Mantia s.v.); Compagnon 5 (dal 1′ s.t. Biasci 6,5), Iemmello 5.
PALERMO: Audero 6,5; Baniya 6, Magnani 7,5, Ceccaroni 7; Pierozzi 6 (dal 28′ s.t. Vasic 6), Blin 7, Gomes 7, Lund 6; Segre 7,5 (dal 42′ s.t. Ranocchia s.v.), Brunori 7,5 (dal 42′ s.t. Verre 6,5); Pohjanpalo 6 (dal 42′ s.t. Le Douaron 7).