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Palermo,18 Ottobre 2017
Lettera Aperta
Demolizione Villino Naselli – Roma
Noi non vogliamo essere complici!
“Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza” Ernst Jünger. Questa lettera nasce dalla volontà di due donne siciliane che amano e rispettano l’arte e l’ambiente, incoraggiate da un custode d’eccellenza della bellezza, il Prof. Vittorio Sgarbi, il quale appoggia pienamente l’iniziativa intrapresa da Beatrice Feo Filangeri ed Elisa Martorana, da sempre impegnate attivamente sul territorio. Questa lettera nasce dalla Sicilia, da Palermo, città ormai vulnerabile e ferita da un passato non troppo lontano che ne ha cancellato in breve tempo l’identità storica più recente. La felicissima Palermo era tra le capitali della Belle Époque, ricca di tesori pubblici e privati. Ville e palazzi di pregevole fattura abbattuti senza scrupolo alcuno durante il Sacco degli anni Sessanta-Settanta, per lasciar posto a orrendi condomini, nati da interessi particolari, legati alla criminalità organizzata. Villino Deliella di Basile, demolito nell’arco di una notte, rimane emblema indiscusso di questo orrore. Il “mammellone” di Palermo è una montagna di detriti del nostro Liberty, nella costa sud della città . Così segnati, storditi, avvelenati da tutti coloro che tale bellezza la oltraggiano e la umiliano e forti di aver visto negli occhi di chi ha vissuto quella bellezza terrore e tristezza, pensavamo di non dover mai più rivedere immagini così sconvolgenti, di distruzione di beni artistici di nessuna città d’Italia… A nulla é valso il tentativo di sensibilizzare sui concetti di salvaguardia e tutela del patrimonio artistico-monumentale. A nulla é valso il tentativo di spronare i giovani a guardare questi beni come memorie preziose da custodire e preservare. Ancora più grave e significativo il fatto che questo accada a Roma, capitale d’Italia. Ci chiediamo quindi che esempio nefasto, di piena regressione per il nostro Paese, è demolire Villino Naselli (Ugo Gennari, 1930) in via Ticino, nei pressi del quartiere Coppedé?
Indignarsi forse non basta più, chiedere di ragionare nemmeno, quando si ci trova dinanzi al rifiuto della comunicazione. L’Italia ringrazia il Prof. Vittorio Sgarbi, una delle pochissime personalità della Cultura Italiana, che si interessa in prima persona e quotidianamente alla sorte del nostro patrimonio artistico, come anche in questo caso specifico. Non ci resta dunque che impedire la costruzione di qualsiasi altro edificio sostitutivo e sperare nell’azione della Giustizia.Di chi sono le responsabilità? Tutti lo sanno, molti giustificano, altri omettono per questioni meramente politiche o di appartenenza. Unica realtà inequivocabile risulta che è stato commesso un crimine culturale, un reato, che non è stata rispettata la legge, in buona o in cattiva fede, la demolizione di un edificio con più di 70 anni ( quindi intoccabile) per fare spazio a un edificio moderno, poco più che un pugno nell’occhio, che tra l’altro nulla c’entra con il contesto urbano e stilistico della zona. Ma non era finita con Ciancimino l’era della speculazione edilizia a discapito di beni artistici e storici? No forse in sporadici casi la maledizione si é protratta anche a Roma (guarda caso il Villino porta il nome di una nobile famiglia siciliana).E a denunciare tutto ciò in tanti o in pochi, ma sempre maledettamente inascoltati. Guardando le foto della demolizione, lo sguardo si ferma su una piccola e graziosa scaletta a chiocciola in ferro battuto, che porta a un piccolo vano con terrazzino, rivedo persone, bambini e vita di un passato, che viene cancellato e stuprato tra le macerie senza più identità.Uno scempio imperdonabile e ingiustificabile. Per questo e per i motivi citati sopra: indignati , amareggiati e increduli ci uniamo per urlare il nostro profondo sdegno, impotenti forse, ma non consenzienti né complici della distruzione della storia della bellezza e dell’ambiente che restano testimonianza preziosa di ogni popolo e civiltà.
Perché ciò non accada mai più, si uniscono al nostro appello:
– Vittorio Sgarbi;
– Movimento Animalista italiano,
– Beatrice Feo Filangeri, artista e Responsabile Movimento Animalista Palermo;
– Elisa Martorana, artista e Coordinatrice Nazionale Cultura ed arte dell’ANAVES nonché Portavoce Rinascimento Bagheria (PA);
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– Rinascimento Sicilia,
– Gabriella Capizzi, Archeologa e Portavoce Rinascimento Sicilia;
– Dott. Giovanni M. Sales Pandolfini, Antropologo e Sostenitore Rinascimento;
– Dott. Pietro Carriglio (regista teatrale e scenografo italiano. Già direttore del Teatro Argentina di
Roma);
– Dott.ssa Liliana Paganini Carriglio;
– Associazione Up Palermo Presidente Avv. Fabio Punzi , VicePresidente Beatrice Raffagnino;
– Italia Nostra , Prof. Pietro Longo ;
– Prof. Dario Piombino Mascali, Antropologo ;
– Gaetano Fazio, Imprenditore e coordinatore regionale MIR Sicilia
– Laboratorio Ambiente Regione Sicilia IDV ;
– Dott.Antonio Bianco ;
– Dott. Giuseppe Sardina ;
– Dr.ssa Elvira Vernengo Dragonia ;
– Dr.ssa Liliana Vernengo Pres Comitato “N’our ama e cambia il mondo” ;
– Nicola Pucci artista ;
– Monica Miceli;
– Eugenia Parodi Giusino;
– Sabina Spera freelance ;
– Dott. Rinaldo Sidoli ,Responsabile centro Studi Movimento Animalista ;
– Vincenzo Gambini de Vera d’Aragona ;
– Angela Trapani artista (Marsala/Milano);
– Giovanni Trapani prof. Storia dell’arte;
– Maria Cristina D’Asta prof. Canto lirico ;
– Dott. Don Claudio Emilio Pompilio Quevedo;
– Director of SUROESTE_ITALIA ;
– Revista de los hispanos e itálicos en Italia ;
– Dott. Giovanni Lupo ;
– Albert Edwin Flury artista ;
– Dott.Corrado Gonzaga ;
– Dott. Massimo Paltrinieri ;
– Dott. Gennaro Petrecca Presidente Associazione Res Publica, Socio ADSI Molise;
– Leonardo Cammarano, Elena Cammarano e Angela Piscitelli, proprietari Casa Museo Elena
Ciamarra;
– Torella del Sannio C
– Conte Giulio de Jorio Frisari membro direttivo Istituto Italiano dei Castelli;
– Teresa Petrecca proprietaria Palazzo Baronale di Macchia di Isernia;
– Dott. Mauro Bonomo
– Prof.Gabriele Arezzo di Trifiletti, Titolare della Collezione di abiti d’epoca Tre secoli di moda in
Sicilia.