Ventisettesima sfida al Barbera tra Palermo e Venezia. L’ultimo confronto tra le due squadre risale al campionato di Serie B, stagione 2018/19; lagunari a segno con Jacopo Segre, pareggio dei Rosa al 90’ con Struna. Fu anche l’ultima stagione dell’U.S. Città di Palermo, la società a fine stagione venne dichiarata fallita e il nuovo club ripartì dalla Serie D.

Reduce dalla deludente sconfitta con il Cosenza, contro i lagunari il Palermo schiera una difesa inedita: modulo 4-3-3 con Pigliacelli tra i pali; Mateju – Nedelcearu – Bettella e Sala in difesa; Segre – Gomes e Broh a centrocampo; Valente – Brunori e Di Mariano tridente d’attacco.

Palermo subito in attacco, ma il primo brivido della gara lo regala il Venezia che al sesto minuto su azione di contropiede sfiora il gol con Crnigoj, il cui tiro finisce di poco a lato della porta. All’11’ nuova occasione per i Lagunari con Tessmann. Con il passare dei minuti cresce il pressing del Venezia, i Rosanero provano a spezzare la manovra offensiva degli avversari ed a ripartire.

Il Palermo cerca di riorganizzare le idee per allentare la pressione del Venezia ed al 41’ conquista Il primo calcio d’angolo della partita. Ma è la squadra di Vanoli in costante pressione offensiva. Al 42’ Mateju scivola in area e serve Crnigoj che di sinistro tira a botta sicura, Pigliacelli salva il risultato con una parata miracolosa. Il portiere rosanero si ripete due minuti dopo negando il gol a Zampano. Venezia pericolosissimo e vicino alla rete del vantaggio nei minuti finali del primo tempo, che si chiude dopo un solo minuto di recupero sul punteggio di 0 a 0.

Ad inizio di ripresa, ripartenza micidiale del Palermo con Brunori che conquista palla e si presenta tutto solo davanti Joronen. Il n. 9 rosanero cade in area, l’arbitro ammonisce il portiere del Venezia ed assegna un calcio di rigore al Palermo. Entrambe decisioni revocate dopo la consultazione del Var. Al 53’ Pigliacelli nuovamente protagonista con una parata su tiro di Pohjanpalo. Il leit motiv della gara non cambia, le azioni più pericolose le costruiscono i Lagunari; il Palermo è spesso in affanno nella fase difensiva. La manovra offensiva del Palermo è prevedibile, i tanti errori in fase di impostazione di gioco e di appoggio favoriscono la pressione in avanti del Venezia.

Al 65’ Venezia in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Pohjanpalo. Mateju respinge male e la palla arriva al giocatore veneziano che insacca alle spalle di Pigliacelli.

Il Palermo al 69’ ha l’occasione per pareggiare con un calcio di rigore concesso per un tocco di mano in area di Wisniewski. Dagli undici metri Brunori, Joronen respinge sui piedi dello stesso Brunori che a pochi centimetri dalla porta, manda il pallone alto sopra la traversa.

Al 76’ i primi cambi per Corini, fuori Sala e Broh, dentro Soleri e Floriano. Cerca di spingere in avanti il Palermo, si difende il Venezia. All’81’ altre due cambi, escono Segre e Gomes, entrano Damiani e Stulac. Al 82’ sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Valente, Bettella mette dentro la rete del pareggio, che viene annullata dal Var per fuorigioco di Soleri. All’88’ Bettella è costretto a lasciare il campo per infortunio, al suo posto entra Devetak.

Sette i minuti di recupero concessi dall’arbitro, prova a chiudere in avanti il Venezia che naturalmente protegge strenuamente l’esiguo vantaggio e riesce a portare a casa tre punti preziosi battendo il Palermo per 1 a 0. I Rosanero escono tra i fischi assordanti del pubblico del Barbera.

Poche idee, confuse, e nessuna identità di gioco da parte del Palermo. Chi si aspettava una squadra rosanero in campo con il coltello tra i denti è rimasto ampiamente deluso. La sconfitta con il Venezia certifica la crisi di una squadra che alla quattordicesima giornata non ha ancora trovato una sua identità, un gioco convincente e soprattutto un equilibrio tra i vari reparti. Assolutamente deludente la prestazione dei giocatori rosanero, il cui impegno non manca, ma che senza un valido schema di gioco vagano in mezzo al campo, spesso senza sapere cosa fare. Palermo in piena zona playout, ma ciò che davvero preoccupa è che le dirette rivali della squadra rosanero stanno iniziando a fare punti, mentre il Palermo scivola nei bassifondi della classifica. I cambi tardivi di Corini e la reazione sul finale del secondo tempo non hanno sortito gli effetti sperati. Adesso il Palermo è davvero messo male. Serve una scossa che possa rivitalizzare questa squadra e i suoi uomini migliori, come Brunori ad esempio, troppo penalizzato da un tema tecnico-tattico che non sfrutta pienamente le sue qualità. E dispiace sentire i fischi del Barbera. Sembra davvero lontano e perduto l’entusiasmo che a giugno infiammava i tifosi del Palermo, giustamente delusi da un immobilismo societario incomprensibile e sconcertante.

Tabellino:

PALERMO (4-3-3): 22 Pigliacelli; 37 Mateju, 18 Nedelcearu, 48 Bettella, 3 Sala; 8 Segre, 5 Gomes, 14 Broh; 30 Valente, 9 Brunori (C.), 10 Di Mariano.

A disposizione: 12 Massolo, 2 Pierozzi, 4 Accardi, 6 Crivello, 7 Floriano, 16 Stulac, 19 Vido, 21 Damiani, 27 Soleri, 34 Devetak, 54 Peretti, 79 Lancini.

Allenatore: Eugenio Corini

VENEZIA (3-5-2): 66 Joronen; 2 Wisniewski, 23 Ceppitelli, 32 Ceccaroni (C.); 27 Candela, 33 Crnigoj, 38 Andersen, 8 Tessmann, 7 Zampano; 17 Johnsen, 20 Pohjanpalo.

A disposizione: 12 Oliveira Bertinato, 22 Sperandio, 6 Busio, 11 Novakovich, 13 Modolo, 16 Fiordilino, 21 Cheryshev, 25 Pierini, 30 Svoboda, 31 Ullmann, 36 Zabala, 47 St Clair.

Allenatore: Paolo Vanoli


Arbitro: Manganiello
Assistenti: Di Gioia – Lombardo
Quarto uomo: Meraviglia
VAR: Rapuano
AVAR: Paterna

Ammoniti: 36’ Ceccaroni

Marcatori: 65’ Pohjanpalo

Spettatori: Abbonamenti 11.465 – Biglietti 3.496 – Totale 14.961