Erice, tra mito, storia e leggenda, in provincia di Trapani, 28mila abitanti,  protagonista di “Papille” venerdì 1 giugno dalle 17 alle 18. In diretta facebook su “Papille” Rta, in diretta streaming, in fm 94,3 e sul canale 878 del digitale terrestre, le giornaliste Anna Cane e Giusy Messina vi faranno conoscere il borgo dedicato ad Afrodite, la dea dell’Amore e della Bellezza.

Arroccato sulla cima del monte Giuliano, alto 750 metri che si affaccia sul golfo di Trapani, Erice, dal nome del mitico Eryx, gigante dall’incredibile forza, con il suo caratteristico centro storico lastricato di vicoli e crocicchi di viuzze, è socio onorario del prestigioso club “I Borghi più belli d’Italia”.

Grazie alla sua altitudine, si gode di una vista mozzafiato che spazia, da un lato, le saline e i tramonti spettacolari delle isole Egadi, dall’altro, l’immensa vallata di Valderice,  Custonaci ed il suo entroterra.

Erede di antiche memorie, Erice costituì uno dei centri più importanti della presenza cartaginese in Sicilia e prima ancora degli Elimi, primitivi abitanti dell’Isola la cui identità non è stata ancora svelata dagli archeologi.

A condurci alla scoperta di Erice, sede del Centro Internazionale di Cultura Scientifica “Ettore Majorana, voluto dal prof. Antonino Zichichi, fisico trapanese di caratura internazionale, ospitato nella Chiesa di San Domenico, i protagonisti del territorio.

In collegamento : Valentina Piazza, presidente della proloco di Erice, ci condurrà in visita tra le bellezze storico- culturali. Tra le principali attrattive, la Chiesa Madre dedicata alla Vergine dell’Assunta voluta da Federico D’Aragona, il quartiere spagnolo e Piazza della Loggia. Immersi nell’atmosfera medievale, Valentina ci farà  scoprire gli eventi che si svolgono attorno all’antico Castello e, dulcis in fundo, ci farà degustare, con gli occhi anche il gustoso patrimonio dolciario ericino, nato tra le mura dei conventi della suore di clausura. Famosi i mustaccioli e le genovesi alla crema.

Erice vanta una lunga tradizione nell’arte della tessitura dei tappeti, i “trappeti” ,veri capolavori coloratissimi. Non c’era famiglia che all’interno della propria casa non avesse un telaio dove intrecciare piccoli ritagli di stoffa. Di questa arte antica che si tramanda di generazione in generazione, parlerà Sergio La Sala, giovane 25enne che ha deciso di continuare la tradizione di famiglia.

“Papille” conclude il suo tour con la ricetta dello chef Vito Lamia, del ristorante gli “Archi di San Carlo”, proprio sotto i due imponenti archi della Chiesa di San Carlo, da cui il nome, nel centro storico di Erice. Insieme alla moglie Francesca, da cinque anni nel loro piccolo ma accogliente locale, un tempo adibito alla lavanderia del complesso conventuale di clausura, si respira la calda atmosfera di casa. La cucina conserva intatto il sapore delle genuinità con piatti che privilegiano gli ingredienti del territorio. Identità, gusto e passione, le tre parole che meglio caratterizzano la cucina di Vito, perito informatico da sempre appassionato dei fornelli. “A trasmettere l’amore per la cucina, è stata mia madre – racconta lo chef – e a dire il vero, sono più bravo dinanzi alle pentole che al computer”. Semplicità sulle papille della migliore tradizione trapanese con un’ attenzione alla stagionalità che lo stesso Vito sottolinea.  “ Le busiate con il famoso pesto alla trapanese – chiosa- da noi si mangiano quando è il tempo di avere quel pomodoro che rende ineguagliabile il gusto”.

Anna Cane e Giusy Messina, vi aspettano, venerdì 1 giugno dalle 17 alle 18 su “Papille”

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