In merito allo sciopero indetto da alcune sigle sindacali in programma per giovedì 8 giugno a Palermo, si registrano le precisazioni dell’avvocato Marco Zummo, presidente del Gruppo Karol S.p.A.

“A oggi  – spiega – la partecipazione dei dipendenti alle azioni di protesta è pari a circa il 10% della forza lavoro: occorre inoltre sottolineare che l’azienda, a partire dal mese di ottobre del 2022, ha sempre cercato di intraprendere un confronto con le forze sociali”.

Alle organizzazioni che rappresentano i lavoratori – prosegue il presidente – abbiamo sempre illustrato con chiarezza i motivi della temporanea congiuntura: a tal proposito, abbiamo chiesto il tempo necessario per restituire i flussi gestionali alla normalità fino al mese di giugno dell’anno in corso”.

Le ragioni esposte alle sigle sindacali riguardano gli effetti negativi che la pandemia ha prodotto nel comparto socio-sanitario, settore di cui la Karol S.p.A. è espressione significativa: l’azienda annovera al proprio interno, infatti, circa trecento dipendenti in Sicilia e altri trecentocinquanta in Calabria.

“Gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria – puntualizza Marco Zummo – si stanno manifestando drammaticamente oggi, perché sono venute meno le misure di salvaguardia che, proprio nel periodo pandemico, lo Stato aveva predisposto”.

“Non a caso – aggiunge – è la stessa Confindustria a reclamare la revisione delle tariffe, che non sono aggiornate da vent’anni”.

Sui ritardi nei pagamenti degli stipendi, l’avvocato Marco Zummo sottolinea inoltre “le imprecisioni che sono state diffuse sull’argomento”.

“Dai dati forniti da Confindustria Sicilia – dichiara – emerge con chiarezza che, tra le aziende del comparto, la Karol S.p.A. sia tra quelle che registrano i ritardi più lievi nell’erogazione delle spettanze dovute ai lavoratori”.

“Senza dimenticare – prosegue – che l’azienda, gruppo presente in vari segmenti, ha subito a oggi ulteriori aggravi derivanti dagli ingiustificati ritardi dell’ASP nel settore della specialistica, come testimoniano i recenti scioperi messi in atto dal comparto datoriale, che hanno fermato le attività per la durata di quasi una settimana, proprio per via dei mancati pagamenti da parte dell’ASP”.

Una situazione che va avanti dal 2021 e che riguarda una parte significativa degli emolumenti maturati, in relazione ai pagamenti non corrisposti e a oggi, ancora dovuti.

Un capitolo a parte riguarda la situazione della Karol Comunità Terapeutica Assistita  (CTA) Psichiatrica, ex Stagno.

“Chiediamo all’assessorato alla Salute della Regione Siciliana e all’ASP – afferma – se è lecito dover gestire la CTA, in perdita strutturale per circa 300 mila euro l’anno, alla luce della scandalosa disparità di trattamento perpetrata ai danni della Karol S.p.A., l’unica struttura in Sicilia che svolge attività terapeutico – riabilitativa a essere pagata con una retta giornaliera di 156 euro a paziente, mentre tutte le altre strutture isolane ricevono 192 euro e 202 euro , rispettivamente per prestazioni estensive e intensive”.

“Tutto ciò – precisa ancora – sottrae alla Karol circa 600 mila euro ogni anno, tanto da avere maturato un credito pari a circa 4 milioni di euro, già riconosciuto prima facie dal Tribunale di Palermo, nei confronti dell’ASP 6 e dello stesso Assessorato alla Salute”.

“I problemi dei lavoratori – assicura – sono in via di risoluzione: contiamo di riuscirci entro il mese di giugno, come già preannunciato alle stesse sigle sindacali, dalle quali era comunque lecito attendersi un maggiore coinvolgimento sui nodi problematici che hanno registrato, invece, l’indifferenza loro e delle istituzioni”.

“La Karol, tuttavia – conclude – resta aperta al confronto”.