Un documento ufficiale, trasmesso all’Ufficio Rapporti con le Associazioni professionali a carattere sindacale di Roma, per chiedere, in ottemperanza a quanto previsto dal Garante della Privacy, di dotare il personale dell’Arma dei Carabinieri di bodycam, strumento di natura difensiva a tutela della sicurezza dei militari che operano su strada.

A trasmettere la nota al Comando Generale dell’Arma è il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, dopo avere raccolto numerose indicazioni da parte di militari impegnati nel controllo del territorio, in servizio presso le Stazioni, i Nuclei Radiomobile o impiegati nelle pattuglie mobili di zona.

Come precisa la sigla sindacale, le istanze sono accomunate dalla necessità, avvertita da molti militari, di essere garantiti quotidianamente in termini di sicurezza durante gli interventi, anche in considerazione dell’aumento di episodi di ostilità e violenza nei loro riguardi.

Le bodycam garantirebbero una maggior sicurezza per i Carabinieri negli interventi “ad alto impatto” ovvero quelli considerati complessi per rischio e contesto di approccio, ma anche più trasparenza sull’operato del personale, rendendo ulteriormente efficiente la capacità di documentare le attività e la raccolta degli elementi di prova, a garanzia dei cittadini stessi. 

La richiesta di NSC Sicilia, nello specifico, si rifà all’articolo 5 della Legge 46 del 2022 e alle prerogative sindacali contenute nell’articolo 3 del decreto legislativo 81 del 9 aprile 2008, sulle misure a tutela della sicurezza del personale militare.

“L’utilizzo dei dispositivi, predisposti a registrare audio, immagini e video – spiegano Toni Megna e Igor Tullio, rispettivamente segretario generale e regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia – disciplinati e forniti dall’Amministrazione, garantirebbe maggiore sicurezza nel corso dei controlli del territorio, attraverso la ripresa di quanto avviene in situazioni di criticità, nel momento in cui insorgono pericoli o, ancora, quando sono perpetrati reati”.

“La presenza di bodycam – proseguono – migliorerebbe la qualità delle prove acquisite e assicurerebbe una immediata riduzione della responsabilità degli operatori, evitando disapprovazioni da parte dei media generate da pochi fotogrammi, quasi sempre insufficienti a testimoniare ciò che realmente accade”.

“L’unico obiettivo– dichiarano – è mantenere alto il livello di fiducia nell’Arma, che per i militari rappresenta la ricompensa più preziosa”.

La richiesta del Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia è legata, inoltre, al massiccio incremento dei casi di aggressività nei confronti delle Forze di Polizia.

“Nello specifico – precisano i due segretari – durante i controlli su strada, occorre tutelare il personale che li effettua, garantendo la sicurezza e in tal senso, le bodycam potrebbero rappresentare, in alcuni casi, un deterrente efficace contro gli attacchi: talvolta, infatti, la semplice messa in funzione si rivela sufficiente per sedare gli animi ed evitare aggressioni”.

“La tutela della privacy dei cittadini – puntualizzano ancora Toni Megna e Igor Tullio – sarebbe comunque garantita”.

Tra le richieste che il Nuovo Sindacato ha rivolto all’Amministrazione, figura anche la stipula di una polizza assicurativa che copra le spese mediche sostenute dai militari dell’Arma che subiscono lesioni in servizio da parte di terzi.

La proposta, che prevede anche la possibilità di ottenere un risarcimento nel caso di infermità temporanee o permanenti, è stata avanzata dal consigliere del Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia Gaetano Rizzuto, a seguito di un confronto con tutti i dirigenti della sigla in tema di provvidenze per gli infortuni subiti e le infermità contratte in servizio.

“L’interesse primario del Nuovo Sindacato Carabinieri – sottolinea il consigliere – è tutelare i colleghi che operano nel controllo del territorio”.