Il fenomeno dei suicidi tra le Forze dell’Ordine è sempre più allarmante e, per comprenderlo e contrastarlo, occorrono l’apporto congiunto di figure professionali diverse e la sinergia tra tutte le associazioni di carattere sindacale.
A sostenerlo è il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia che, attraverso Toni Megna e Igor Tullio, rispettivamente segretario generale e regionale, lancia la proposta di istituire un Osservatorio dedicato che annoveri al proprio interno anche un centro d’ascolto psicologico.
“È indispensabile – osservano i vertici regionali della sigla – avviare una campagna di prevenzione e sensibilizzazione rivolta a donne e uomini in divisa, affinché essi stessi divengano parte attiva di reti protettive nei confronti dei colleghi alle prese con un disagio, prima che esso degeneri in atti estremi”.
Massima attenzione al tema della prevenzione, dunque: è proprio su questo versante, secondo il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, che occorre intervenire, in considerazione delle proporzioni sempre più drammatiche del fenomeno: nel 2022, i casi di suicidio sono stati ben settantadue ma il trend è purtroppo in crescita.
“ Poliziotti e militari – spiegano i segretari – sono spesso sottoposti a un forte stress, per ragioni intrinseche legate allo svolgimento del servizio: per loro, manifestare disagi e difficoltà mentre attraversano periodi complessi non è certamente facile sotto il profilo psicologico, perché coincide con la possibilità di subire limitazioni nell’ambito della carriera se non addirittura, nei casi più estremi, con lo spettro della perdita del posto di lavoro: ecco da cosa trae origine il timore di rivelare il proprio malessere”.
A mettere in discussione l’equilibrio psichico contribuiscono i trasferimenti, il sistema sanzionatorio disciplinare, le valutazioni caratteristiche discrezionali: elementi che incidono direttamente sulla progressione di carriera e che spesso travolgono la vita familiare dell’operatore.
“Ambiti molto delicati – precisano Toni Megna e Igor Tullio – che richiedono interventi attenti e immediati da parte dell’amministrazione, nell’ottica di migliorare il benessere psico-fisico del personale, unico modo per invertire il trend dei suicidi in divisa”.
Ecco perché nello specifico, secondo il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, occorre avviare immediatamente a livello periferico una serie di incontri cadenzati a beneficio del personale in divisa, con il coinvolgimento di figure professionali esterne quali gli psicologi e la presenza dei rappresentanti intersindacali delle organizzazioni maggiormente rappresentative.
L’osservatorio dovrebbe configurarsi, dunque, come un polo d’ascolto in cui le figure professionali preposte a contrastare il fenomeno del suicidi interagiscano con i vertici dell’amministrazione per individuare tutte le soluzioni possibili.
Il tema dei suicidi tra militari e poliziotti non è certo facile e, pertanto, occorre adottare interventi condivisi da tutte le associazioni professionali di carattere sindacale.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia rivolge particolare attenzione alla tutela degli operatori su strada attraverso l’introduzione di supporti a livello professionale quali le dashcams, ovvero le telecamere installate a bordo dei mezzi e le bodycams, piccole telecamere indossate sulle divise: queste ultime, in particolare, sono state oggetto di una specifica richiesta di recente avanzata dalla sigla.
“Si tratta di strumenti – osservano gli esponenti sindacali –che garantiscono maggiore sicurezza e minore stress in servizio, una condizione che sovente intacca alla base anche la psiche più solida”.
Senza dimenticare la gratificazione del personale attraverso un maggiore riconoscimento premiale in chiave meritocratica, proprio a favore di una fascia di dipendenti statali che percepiscono stipendi modesti ma che, nello stesso tempo, sono capaci di gesti straordinari come dimostra il recente regalo dei Carabinieri della sezione “Crimor” all’ Ospedale Civico di Palermo: i militari hanno donato il premio per la cattura di Matteo Messina Denaro ai piccoli pazienti oncologici del nosocomio.
“Chiediamo al governo – dichiarano Toni Megna e Igor Tullio – di impegnarsi a potenziare la presenza degli psicologi in divisa: ovvero, gli unici profili professionali che possono diagnosticare eventuali condizioni di malessere emotivo e psicologico”.
“Ma è altrettanto necessario – aggiungono i due esponenti sindacali – dare spazio a professionisti esterni che organizzino incontri periodici dedicati alla prevenzione”.
Per il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, dunque, il rafforzamento della presenza degli psicologi interni all’amministrazione, seppure molto importante, non è bastevole: occorre creare una rete di prevenzione con il contributo di figure esterne, ovvero psicologi che siano slegati dal rapporto gerarchico con i militari e in virtù di ciò percepiti come più “avvicinabili”.
“Non meno importante, per contrastare il fenomeno – concludono i segretari – è lo spirito di coesione tra le nuove associazioni sindacali delle Forze Armate: è necessario, infatti, essere compatti nella richiesta di interventi mirati e risolutivi”.