Massimo Morgia, ex allenatore del Palermo nelle stagioni 1998/1999 e 1999/2000 e attuale allenatore del Mantova, squadra che milita in Serie D, Gruppo B, che si trova attualmente al primo posto in classifica, è stato intervistato in esclusiva da Rosario Carraffa e Gabriele Di Tusa per TuttoPalermo.net, durante il programma “Today Sport” che va in onda in radiovisione ogni sabato e domenica dalle 14:05 alle 17:00 su Radio Tivù Azzurra, dove ha parlato di diversi argomenti.
Qual è il tuo pensiero sul Palermo, al momento al primo posto nella classifica di Serie B pur con una partita in meno, e sulla Serie B in generale?
“Beh, allenando ancora, ho visto in pratica solo una partita: Verona-Lecce, vista nello stadio in cui il Palermo giocherà prossimamente. Per il resto ho seguito tutto dai giornali e i filmati. Sono felice che i rosanero stiano facendo bene e spero ritorni laddove questa piazza merita di stare: in Serie A”.
Nonostante il primo posto in classifica del Palermo, i tifosi faticano a riempire lo stadio “Renzo Barbera”. Tu che conosci bene la piazza, cosa pensi di questa situazione?
“Io ho conosciuto questa piazza in Serie C e allo stadio venivano anche 20.000 tifosi. E’ vero anche che il calcio moderno ha allontanato i tifosi dagli stadi più che avvicinarli, con tutti questi divieti, partite in tv e spezzettamenti continui del campionato, mentre prima si andava tutti insieme la domenica allo stadio. Così gli stadi sono stati abbandonati a se stessi, così come i tifosi. Io ho un’altra visione per riportare la gente allo stadio, in cui bisognerebbe invogliarla e far si che il club sia un’amore di tutti: società, staff tecnici, giocatori e tifosi. Che lo stadio torni ad essere quel luogo aperto a tutti e punto d’incontro che era e non legato all’evento sportivo fine a se stesso. Questo mondo ha ‘tradito’ i tifosi: troppi scandali e tribunali, noi addetti ai lavori dobbiamo impegnarci a migliorarlo, con impegno e dedizione”.
Cosa ci puoi dire di Luigi Scotto, giocatore che sta facendo bene al momento (9 reti sinora per lui)?
“Scotto è un giocatore del ’91, preso dal Rieti, ed è un paio d’anni che volevo portarlo con me. Sardo, ha un carattere particolare ma un giocatore delizioso e che non c’entra niente con la categoria, potrebbe giocare ad alti livelli ma ci vuole anche una certa testa per quei livelli”.
Con Stellone il Palermo ha cambiato copione. Quanto è importante il tecnico?
“Credo che i tecnici siano sempre importanti, non tanto per i risultati ma per la mentalità e l’idea di gioco. Stellone l’ho ammirato come giocatore, mentre come tecnico non lo conosco. Per lui parla la classifica e ciò che aveva fatto nelle stagioni precedenti”.