Arriviamo al Sachsenring, la pista adatta a M.Marquez. Che ha tutte le curve a sinistra e solo 3 a destra, dove lo spagnolo ha già vinto 8 volte.
Pista incerta sin dalle prime sessioni per via del meteo: pioggia, circuito che non si asciuga e difficile da interpretare.

Moto3: Le aspettative sono altissime e gli occhi puntati su i due piloti più entusiasmanti della classe minore, D.Alonso e Veijer.

Ed infatti è l’olandese che conquista la pole, seguito dal colombiano, e a chiudere la prima fila Luca Lunetta. Ma in realtà la Q1 e la Q2 sono caratterizzate dalle innumerevoli pascolate dei piloti che ricevono penalità divise tra Long Lap Penalty e partenze dalla pit lane.

Il circuito del Sachsenring è corto, è molto veloce per la Moto3, ma per questo non permette facilmente ai pilotini di scappare via e fare la differenza.
Ci prova subito Veijer, ma non fa attenzione alla gomma ancora fredda sul lato destro e si stende. Lascia quindi strada libera ad Alonso, che cerca di mettere qualche metro, nonostante i sorpassi degli avversari che azzannano i canini sulla gomma.

Alonso si difende come un muro, e non lascia spazi, Furusato in grande spolvero, si accontenta quindi della 2º posizione davanti ad Ortola.

Le due Leopard di Fernandez e Piqueras non reggono il passo e chiudono 4º e 5º, poi Yamanaka, 7º Holgado, 8º Munoz, 9º Suzuki, 10º Ogden. Dietro a Kelso, Nepa 12º, primo degli italiani. Caduta per Lunetta, autore di una straordinaria rimonta dopo i LLP, ma poi scivolato a fine gara. Caduta anche per Rueda che stava facendo una bella gara.

Con la scivolata Veijer getta alle ortiche la rincorsa al campionato, lasciando la testa della classifica ad Alonso con 179 punti, seguito da Ortola 121 poi Holgado 120.

Moto2: Sin dal Venerdì, tutti siamo sicuri che Aldeguer, proverà a comandare tutte le sessioni, gara compresa. In effetti è il favorito, ma Chantra, trova un qualcosa che gli permette di realizzare il record della pista, ma non riesce a ripetersi in qualifica. Aldeguer invece riesce a conquistare il terzo posto in griglia, dietro a Dixon e a Celestino Vietti.
Parte 4º a sorpresa Senna Agius, 5º Gonzalez e chiude la seconda fila Arbolino.

La gara è uno spettacolo di sorpassi. Provano a dare uno strappo Aldeguer ed Arbolino, seguiti da Vietti che prova a infilarsi in tutti gli spazi. Cercano di prendere il ritmo per recuperare il triello di testa, Dixon e Moreira.

Il problema più grosso però, è portare le Pirelli fino alla fine della gara. Infatti i primi problemi veri arrivano durante gli ultimi 10 giri, che costringono Arbolino a mollare la presa sulla spagnolo, dovendosi rifugiare in 9ª posizione al traguardo seguito da Lopez che chiude i 10.

Aldeguer chiude la gara 1º ormai in tranquillità, la lotta invece è tutta per i gradini restanti del podio. Vietti guida spazzolando l’asfalto, come se si sentisse al Runch di Vale, pur di difendersi. Ma i mastini che lo attaccano non mollano, infatti Dixon, Ogura e Moreira riescono a superarlo, rifilandogli la top 5. Subito dietro Chantra, autore di una grande rimonta, 7º Garcia, 8º Roberts con spalla sinistra infortunata. Non male Senna Augius, che dopo aver battagliato tutta la gara, per le posizioni che contano, è costretto a mollare chiudendo 11º.

Conduce adesso il mondiale Garcia con 148 punti, seguito da Ogura 140 e poi Roberts 123 e Aldeguer 108.

MotoGP: Parte strana e altalenante, nei tempi e nei passi gara, questa MotoGP di Germania. Infatti le sessioni libere e le pre qualifiche, sono comandate dall’incertezza e dalle cadute. Cadono Bezzecchi, senza conseguenze, Di Giannantonio che si procura una contusione alla spalla sinistra. E inaspettatamente anche il grande atteso M.Marquez, che rimedia una frattura alla falange dell’indice sinistro e contusioni alle costole, e pensare che era quasi dato vincente nella settimana che precede il week end.

Tutti i piloti comunque hanno ricevuto il fit.

La qualifica viene comandata però, da Martin che partirà dalla prima casella. Lo seguono i due Trackhouse Olivera e R.Fernandez. Apre la seconda fila Bagnaia, seguito da A. Marquez e Morbidelli. Solo 13º Marquez, incappato in un incomprensione con Bradl, wild card Honda, e possiamo invocare la fortuna che non sia successo nulla.

La Sprint Race è emozionante sin dall’inizio, tutti sul filo del rasoio in partenza, ma dopo poco sarà Martin a prendere la testa della corse, e non ci sarà niente da fare per gli altri.
La lotta infatti è tutta per i gradini più bassi del podio. Lo scontro è fitto tra Olivera e Bagnaia, la spunta il portoghese ma Bagnaia limita i danni con il 3º posto.

Bastianini si dimostra competitivo nelle rimonte, che però lo lasciano spesso comunque fuori dal podio, per via delle qualifiche ancora un po’ incerte, medaglia di legno per lui. Bene Morbidelli che chiude in top 5 davanti a M.Marquez, 7º Vinales, 8º R.Fernandez e 9º A. Marquez ultimo pilota a punti.

La gara della Domenica, invece è un’altra storia quasi per tutti.
La parola d’ordine è gestione della gomma.

Parte fortissimo Bagnaia, all’inseguimento feroce di Martin. I due si scambiano sorpassi per i primi giri al ritmo di Rock n Roll, anzi di Schuhplattler, musica tipica tedesca. Questo permette agli avversari di rimanere attaccati, e quando Bagnaia molla, lo attaccano, come corvi in agguato, Olivera e Morbidelli. Martin così ha l’occasione per dare uno strappo.

Ma i primi 3 che comandano la corsa, hanno dimenticato la parola d’ordine: gestione delle gomme!

Infatti appena inizia il drop, verso fine gara, risalgono come treni il campione del mondo in carica, seguito dai fratelli Marquez.

Bagnaia ha un ritmo pazzesco, e vuole riprendere Martin, che è ormai in solitaria da più di metà gara. Sono entrambi al limite, fanno un po’ di elastico, e Bagnaia non è lontano. La pressione è tanta, così colma che Martin a -2 giri dalla fine, si stende nella ghiaia; lasciando la vittoria al numero 1.

Conquistano la 2ª e 3ª posizione M.Marquez e il fratello Alex, i due non erano mai saliti insieme sul podio.

Medaglia di legno per Bastianini, ormai abituato alle rimonte, 5º Morbidelli in continua crescita, 6º Olivera, 7º Acosta, 8º Bezzecchi, che ci mette una pezza, 10º R. Fernandez, seguono Quartararo, Vinales finito lungo a metà gara, 13º Miller, poi A. Fernandez, e 15º Marini, che chiude la zona punti, facendo una delle migliori prestazioni del 2024 in sella alla Honda.

Con questa vittoria Pecco si regala la testa del campionato con 222 punti, e può andarsi a sposare tranquillo, lo segue Martin 212 poi Marquez 166.

Prossimo appuntamento fra 3 settimane. Dopo la pausa estiva, ci vediamo il 4 Agosto per il GP di Gran Bretagna, dove per festeggiare i 76 anni di motomondiale, i team vestiranno livree speciali, ispirate al passato. Segnatelo nel calendario, e non mancate, perché ci sarà da divertirsi.