Da Mandalika si vola a Motegi, la pista che ospita il GP del Giappone per le classi del mondiale prototipi.
Meteo incerto con la pista che si presenta un po’ umida in tutte le sezioni del venerdì, ma questo non impedisce ai piloti di sfoggiare tempi interessanti vicini ai record.

Questa tappa del mondiale potrebbe consegnare la vittoria del campionato a David Alonso per la categoria Moto3.

Ed è proprio così che finisce questa battaglia, con il colombiano che ha come obbiettivo solo la vittoria, così da poter festeggiare il titolo come aveva preparato, cioè girando in pista con la sua prima mini moto, di quando era bambino.

Niente possono gli avversari, che al Sabato durante le qualifiche, ci avevano un po’ sperato, con Ortola che è riuscito a togliergli la pole, piazzandosi davanti a Veijer e allo stesso Alonso. Con il suo diretto avversario Holgado, costretto a partire solamente 9º.

Ma alla domenica durante la gara le speranze sono costrette a spegnersi. Dopo i duelli iniziali, il numero #80, che proprio in Giappone al suo debutto aveva chiuso ultimo, sta volta vuole chiudere 1º, e lo fa senza fronzoli, diventando il 1º colombiano della storia a vincere il mondiale in moto. Lo segue Veijer 2º, poi Fernandez e 4º Holgado.

Congratulazioni quindi al nuovo campione del mondo Moto3 David Alonso, pronto ormai al salto in Moto2 nel 2025.

In Moto2 conquista la pole Dixon, davanti a Zonta van der Goorbergh, e a Canet. Roberts 4º, per poi trovare Lopez 8º, seguito da Ogura e Garcia 17º.

La Gara parte fortissimo, va viene fermata dopo i primi giri per pioggia. Quindi bandiera rossa e si ricomincia con solo 12 giri disponibili. Al rientro alcuni piloti decido di montare le gomme da asciutto, la pista sembra asciugarsi e non sta più piovendo. La scelta può sembrare azzardata ma subito dopo i primi passaggi si nota l’incremento notevole del passo di chi è stato più coraggioso. Boscoscuro l’aveva detto: “Questa gara è da slick”, ma i suoi alfieri non si sono fidati. I più temerari si sono piazzati alla fine tutto lì davanti, con la vittoria consegnata a Gonzalez del team Gresini, seguito da Ogura, che sta battendo in cassa forte il mondiale, e poi Salac. Medaglia di legno per Alcoba, poi Zonta e Artigas, seguito da Vietti, 1º degli italiani e 1º con le gomme da bagnato.
Conduce il mondiale Ogura con 60 punti di vantaggio da Garcia.

La MotoGP, ci fa restare con il fiato sospeso fino alla fine.
La pole è conquistata da Acosta. Riesci a piazzarsi dietro Bagnaia, poi Vinales, Bastianini, Morbidelli, poi i 2 Vr46, seguiti da M. Marquez a cui hanno tolto il tempo da pole per essere andato fuori dai limiti della pista, seguito dal fratello e solo 11º Martin davanti a Quartararo.

Bagnaiasi prende di prepotenza la sprint, senza diritto di replica.

La Sprint sembra tutta nelle mani di Acosta, che la butta via a 4 giri dalla fine, andando in ghiaia. Quindi vince Bagnaia in solitaria, la lotta è tutta per il 2º posta tra M. Marquez, autore di una grande partenza, e di Bastianini, con quest’ultimo che conquista la posizione a suon di sorpassi. Riesce nella rimonta anche Martin che limita i danni, per quel che può, arrivando 4º.

Andiamo alla gara lunga quella della domenica. E anche qui vince Bagnaia.

Il copione sembra uguale, Acosta che scappa via e cade, lasciando la vittoria a Bagnaia. Martin avendo più giri a disposizione ed autore di una partenza incredibile fa di tutto e arriva 2º, seguito da Marquez e poi Bastianini.

Incidente con penalità per Alex Marquez, che in questa fase di stagione sembra un po’ annebbiato, e tampona Mir, rischiando di fargli molto male.

La cosa però che fa riflettere, è che speriamo nel 2025 sia regolata dalla presenza di 2 Yamaha in più e dall’assenza di 2 Ducati, è proprio che il primo quintetto è tutto Ducati, tra le 2024 e la 2023 di Marquez, per poi trovare Binder con la Ktm 6º, seguito dalle altre Ducati dei 2 Vr46 e poi Espargaro con la sua Aprilia.

Adesso sono solo 10 i punti che separano Martin da Bagnaia che tenta il recupero.

Prossimo appuntamento Gp in Australia fra 2 settimane.