Quando Jeremy Le Douaron al minuto sessantasette ha insaccato d’opportunismo la rete del vantaggio rosanero, abbiamo capito che, quanto meno a livello di buona sorte, la ruota è finalmente girata.

Una partita fino a quel momento di sofferenza e che non prometteva nulla di buono, contro un avversario, la Juve Stabia, tosto e ben messo in campo. In altri tempi, oggi molto probabilmente si sarebbe perso.

Invece, è finalmente toccato al Palermo vincere una partita con il minimo sforzo. Sul risultato finale, ha inciso notevolmente la superba prestazione di Totò Sirigu, determinante in almeno tre occasioni, ma anche la voglia di vincere di giocatori finora ai margini della prima squadra ma che non hanno lesinato il massimo impegno come Saric e Vasic, quest’ultimo autore del tiro che ha messo in difficoltà il portiere ospite Thiam costringendolo ad una goffa respinta prontamente ribadita in rete da Le Douaron, pronto come un falco a sfruttare l’errore dell’estremo difensore campano.

Mister Dionisi saggiamente ha applicato il detto squadra che vince non si cambia, ma stavolta qualcosa non è andato per il verso giusto. Dopo i primi minuti, illusori, giocati con ardore ed intensità, abbiamo trovato una squadra impacciata, con poca verve a centrocampo (sottotono la prestazione di Ranocchia e Segre in difficoltà rispetto al pressing asfissiante dei dirimpettai stabiesi) e con le punte lasciate abbandonate al loro destino. Prova ne sia che l’unico ad avere libertà d’impostazione di gioco era Nikolaou ( che di certo è tutto tranne che un playmaker ) e l’estremo difensore campano non si è mai dovuto sporcare i guantoni specialmente nei primi quarantacinque minuti.

Due parole le merita comunque l’avversario di oggi. La Juve Stabia ha giocato, grazie anche alla beata incoscienza di una neopromossa senza obblighi di risultato, una buona partita. Ha peccato d’imprecisione da un lato, ma dall’altro, bisogna ammetterlo, è stata provvidenzialmente stoppata dalle parate di super Sirigu.

In quanto ad impegno il Palermo non si è comunque tirato indietro, ha lottato su ogni palla ed ha visto in Pierozzi a destra e Ceccaroni a sinistra due bei stantuffi, bravi negli affondo ma assai attenti anche in fase di copertura. Al centro, Baniya ha giganteggiato tenendo a bada l’ariete stabiese Adorante ( a proposito, gran bel giocatore dotato di piedi buoni e prestanza fisica) mentre in avanti l’ex Brest, Le Douaron, giunto alla quarta marcatura in cinque partite, non ha lesinato impegno ed ha trovato anche il guizzo giusto grazie ad un opportunismo degno del miglior Paolo Rossi.

E adesso? La classifica è cambiata, è sotto gli occhi di tutti. Potere, come più volte sbandierato, di due vittorie consecutive che hanno proiettato il Palermo al quinto posto.

Ricordiamo che in Serie B è la regolarità che premia gli sforzi di un gruppo.

Non c’è dubbio che la strada è ancora lunga per tentare la conquista di un accattivante posizione in ottica play off, nè per ora è possibile sbilanciarsi in voli pindarici. E’ troppo presto.

Ma non c’è dubbio che la scossa di fine anno ha sicuramente sortito un elettrochoc positivo.

Ci sono quindici giorni di mercato a disposizione, per intervenire e rendere ancora più competitiva la rosa. Siamo certi che la Società non lascerà nulla di intentato, quanto meno per porre le basi di una squadra che, qualora quest’anno non dovesse farcela, possa il prossimo anno finalmente consegnare alla tifoseria il sogno più desiderato.