Dopo il successo sulla Salernitana, il Palermo torna al Barbera per sfidare la capolista Sassuolo dell’ex rosanero Fabio Grosso. Sono trenta i punti che separano le due squadre, ma dopo la vittoria di Salerno, la squadra rosanero deve necessariamente dare continuità ai risultati per alimentare le speranze in chiave playoff.

Ancora fuori per infortunio Di Francesco, Alessio Dionisi conferma modulo, il 3-4-2-1, e la formazione che ha battuto la Salernitana: Audero tra i pali, Baniya, Magnani e Ceccaroni a comporre il terzetto difensivo. A centrocampo, Gomes e Blin per gestire la manovra, affiancati da Lund sulla sinistra e da Pierozzi sulla destra, Segre e Brunori a supporto di Pohjanpalo.

Il Palermo parte con il piede giusto, anzi con l’acceleratore a tavoletta. Bastano tre minuti per far capire che i rosanero non hanno intenzione di aspettare: Brunori scodella un pallone invitante in area, Segre ci arriva con un attimo di ritardo, ma il primo brivido è servito.

Al 5’ arriva il primo corner per il Palermo che nel giro di due minuti ne guadagna altri due, mettendo sotto pressione la retroguardia neroverde. Il Sassuolo prova a rispondere con Volpato al 10’, ma il suo tentativo viene bloccato senza problemi da Audero. La gara è vivace e combattuta.

Al 18’ arriva il meritato vantaggio rosanero: Blin batte un angolo perfetto, Pohjanpalo stacca con potenza e precisione e di testa insacca l’1-0.

Il Sassuolo non sta a guardare: reazione immediata con una ripartenza fulminea e un destro violento di Mulattieri che Audero devia in angolo. Al 24’ è ancora il portiere rosanero a dire no, stavolta a Boloca con un grande intervento.

Un minuto più tardi, il raddoppio. Segre crossa dal fondo, Toljan nel tentativo disperato di anticipare ancora Pohjanpalo, finisce per infilare il proprio portiere: è autogol, è 2-0 Palermo.

Il Sassuolo accusa il colpo ma non molla. Al 29’ Berardi si inventa una serpentina tra tre avversari e va al tiro da distanza ravvicinata: Audero è sempre lì, impeccabile. Al 35’ si ripete su Mulattieri, negandogli la gioia del gol. Al 39’ è Magnani, con un diagonale difensivo perfetto, a salvare su Volpato già pronto a colpire.

Il Sassuolo prova a chiudere il Palermo nella propria metà campo, vince tutti i rimpalli, ma non sfonda. Anzi, al 44’ sono i rosanero a sfiorare il terzo gol in contropiede, la difesa del Sassuolo si salva in corner.

E al 46’, in pieno recupero, arriva la terza rete: sugli sviluppi del calcio d’angolo, Pohjanpalo ci prova in rovesciata, Moldovan respinge, ma il finlandese da terra è il più lesto a ribadire in rete.
 
C’è solo il tempo di esultare perché il direttore di gara fischia la fine del primo tempo e manda tutti negli spogliatoi.

Ad inizio di ripresa Fabio Grosso sostituisce Volpato con Pierini e Lipani con Mulattieri. Nessun cambio, invece per Dionisi.

Il Sassuolo si riversa in avanti alla ricerca disperata di riaprire la gara. Al 47’ l’arbitro ammonisce Magnani per un presunto fallo su Berardi. La punizione dal limite è affidata a Pierini, il rimpallo favorisce Boloca che ci prova in mischia, ma Audero è reattivo e salva.

Il Palermo colpisce in contropiede: al 54’, Pohjanpalo protegge palla in area, fa da boa e serve Segre che con un mancino preciso firma il 4-0.

Ma il Sassuolo non si arrende. Al 61’ Doig sfiora il palo con un sinistro potente. Al 64’ ancora un brivido per i tifosi rosanero: Baniya sbaglia tutto in area e serve Berardi, ma Magnani è monumentale e salva una rete già fatta. Al 67’ Ceccaroni si fa male ed è costretto a uscire, al suo posto entra Di Mariano.

Nel giro di sessanta secondi, il Sassuolo riapre la gara: al 72’ Pierini accorcia, al 73’ Moro insacca il 4-2. Il Barbera trema. Tornano i fantasmi, riaffiorano paure antiche. Il Palermo si smarrisce, il Sassuolo ci crede.

Dionisi corre ai ripari: al 77’ dentro Ranocchia e Verre per Segre e Blin.

Al minuto 80’ arriva il gol che fa respirare i tifosi rosanero, su calcio d’angolo battuto proprio da Ranocchia, stacco imperioso di Pohjanpalo che firma la sua prima tripletta in rosanero. È 5-2.

Il Sassuolo, però, non è domato: all’83’ Obiang spara un bolide dal limite che si insacca sotto l’incrocio. Nulla da fare per Audero. È 5-3.

All’85’ l’arbitro concede una punizione generosa al Sassuolo: dalla respinta parte il contropiede Palermo con Brunori e Pohjanpalo, ma il passaggio del capitano al compagno è impreciso. Sfuma la possibile sesta rete.

All’89’ gli ultimi cambi: dentro Vasic e Diakité per Brunori e Pierozzi. Poi cinque minuti di recupero. Il Sassuolo si gioca il tutto per tutto, il Palermo stringe i denti e regge l’urto. Al 94’ un fallo netto su Verre in mezzo al campo non viene fischiato, tra le proteste del Barbera.

Ma l’ultima azione è rosanero. E con essa, cala il sipario su una partita spettacolare, sofferta, vincente. Il Palermo batte il Sassuolo 5-3 e si prende tre punti pesantissimi..

Una vittoria meritatissima del Palermo, che per nulla intimorito dalla capolista Sassuolo, ha imposto il proprio gioco con personalità e coraggio, dominando il primo tempo grazie a uno strepitoso Pohjanpalo, autore della sua prima, indimenticabile tripletta in rosanero. Una gara avvincente, pulsante, piena di capovolgimenti di fronte e colpi di scena.

Quando il Sassuolo, con l’orgoglio ferito, ha riaperto i giochi con due gol in un minuto e il Barbera ha trattenuto il fiato, è arrivata la risposta più bella: il quinto sigillo del Palermo, ancora con l’imprendibile Pohjanpalo che ha rimesso tutto al proprio posto. La terza rete neroverde è stata solo un dettaglio statistico: il Palermo non ha concesso più nulla al Sassuolo.

Ma il dato più significativo di questa gara non è solo il punteggio: è soprattutto l’anima mostrata dalla squadra. I rosa hanno saputo essere gruppo, hanno stretto i denti nei momenti più difficili, hanno sofferto insieme e insieme sono ripartiti. È la vittoria della maturità, del carattere, della convinzione. È la prova che questo Palermo, troppe volte altalenante in stagione, sta imparando a reggere la pressione, a non sbriciolarsi nei momenti critici.

Il pubblico lo ha capito. Lo ha accompagnato. Lo ha premiato. Perché certe vittorie valgono più di tre punti. Sono vittorie che oltre a fare classifica, fanno identità. E adesso, testa alta. Perché il Palermo, questo Palermo, può sognare. Con i piedi a terra, ma con lo sguardo finalmente dritto verso l’alto.

Tabellino:
PALERMO (3-4-2-1):
12 Audero; 4 Baniya, 24 Magnani, 32 Ceccaroni; 27 Pierozzi, 28 Blin, 6 Gomes, 3 Lund; 8 Segre, 9 Brunori (C); 19 Pohjanpalo.

A disposizione: 1 Desplanches, 46 Sirigu, 7 Di Mariano, 10 Ranocchia, 11 Insigne, 14 Vasic, 20 Henry, 21 Le Douaron, 23 Diakité, 25 Buttaro, 26 Verre.

Allenatore: Alessio Dionisi.

SASSUOLO (4-2-3-1): 31 Moldovan; 23 Toljan, 19 Romagna (C), 20 Lovato, 3 Doig; 11 Boloca, 8 Ghion; 10 Berardi, 7 Volpato, 45 Laurienté; 9 Mulattieri.

A disposizione: 12 Satalino, 14 Obiang, 15 Pieragnolo, 17 Paz, 24 Moro, 26 Odenthal, 33 Bonifazi, 35 Lipani, 40 Iannoni, 77 Pierini, 80 Muharemovic, 99 Verdi.

Allenatore: Fabio Grosso.

ARBITRO: Maresca (Napoli).
AA1: Pagliardini (Arezzo).
AA2: Fontemurato (Roma 2).
IV UFFICIALE: Ubaldi (Roma).
VAR: Paterna (Teramo).
AVAR: Di Vuolo (Castellammare di Stabia).

Ammoniti: 15’ Laurienté – 47’ Magnani – 60’ Toljan – 74′ Segre

Marcatori: 18’ Pohjanpalo – 25’ Toljan (autogol) 46’ Pohjanpalo – 54’ Segre – 72’ Pierini – 73’ Moro – 82’ Pohjanpalo – 83’ Obiang

Spettatori: Totale biglietti: 9.492 – Ospiti: 68 – Abbonamenti: 13.680 – Totale titoli emessi: 23.172