Dopo il travolgente successo contro il Sassuolo, il Palermo affronta il Bari al San Nicola in uno scontro diretto per i playoff. Niente tifosi rosanero sugli spalti: la trasferta è stata vietata dal prefetto di Bari e dalla questura per motivi di ordine pubblico. Il club aveva presentato ricorso al TAR della Puglia, ma l’istanza è stata respinta.
Oltre agli infortunati Nikolaou e Di Francesco, Dionisi deve rinunciare anche a Segre, assente per squalifica, ed a Ceccaroni, ancora out dopo il problema al flessore accusato nella gara contro il Sassuolo. Al suo posto, il tecnico è costretto a reinventare la difesa arretrando nel terzetto difensivo Blin
Solito modulo, 3-4-2-1, dunque, con Audero tra i pali, Baniya, Blin e Magnani a comporre il terzetto difensivo. A centrocampo, Gomes e Ranocchia gestiranno la manovra, affiancati da Lund sulla sinistra e da Pierozzi sulla destra, mentre Verre e Brunori agiranno a supporto di Pohjanpalo.
Partenza a razzo del Bari che dopo appena sei minuti sblocca il risultato. L’errore è grave e porta la firma di Ranocchia, che in piena area rosanero sbaglia tutto e serve involontariamente Favasulli. Il centrocampista di casa, freddo e lucido, serve Maggiore che, solo davanti ad Audero, insacca senza problemi.
Ma la reazione degli uomini di Dionisi non si fa attendere. Al 18’, i rosanero si costruiscono il pareggio con determinazione. Cross teso di Pierozzi dalla destra, Pohjanpalo serve Ranocchia il cui tiro viene murato, ma sulla respinta è proprio il finlandese a fiondarsi per primo sul pallone: destro secco e preciso e palla alle spalle di Radunovic. È il nono centro in nove partite per un attaccante che si conferma sempre più imprescindibile.
Il Bari però continua a spingere e approfitta di qualche disattenzione di troppo nella difesa del Palermo, che fatica a tenere il passo. Al 32’, Audero è decisivo nel respingere con il piede una conclusione insidiosa di Dorval. Al 34’ ci prova Lasagna dal limite: il tiro è potente, ma la palla termina di poco a lato. Il Palermo arretra e cerca di riorganizzarsi.
Poi, al 38’, l’episodio che accende la polemica. Pohjanpalo segna ancora, ma l’arbitro Bonacina annulla la rete per una presunta carica su Radunovic. Le immagini, però, raccontano un’altra verità: il portiere barese inciampa su Magnani, che a sua volta era stato spinto da un giocatore del Bari. Il direttore di gara, incredibilmente, non consulta nemmeno il VAR. Una decisione che lascia più di un’ombra, e che priva il Palermo di un gol che sembrava assolutamente regolare.
Il primo tempo si chiude dopo solo un solo minuto di recupero, squadre negli spogliatoi sul punteggio di 1 a 1.
Nessun cambio per Dionisi nella ripresa
Il Bari riparte con decisione, mentre il Palermo prova a contenere e a ripartire. Ma ogni tentativo dei rosanero si inceppa puntualmente su errori in fase di disimpegno, che regalano al Bari occasioni preziose per ripartire in velocità.
Al 55’ è il Palermo a farsi vedere in avanti: cross teso di Lund dalla sinistra, Brunori anticipa il difensore ma la palla viene deviata in angolo. Un lampo isolato, in una gara dove i rosanero faticano a trovare ritmo e precisione. Al 59’ il Bari risponde con una ripartenza fulminea di Dorval che semina il panico, scambia con Falletti ai limiti dell’area, ma il passaggio di ritorno viene intercettato da Blin, che mette il pallone in fallo laterale.
Si gioca a tutto campo, con continui ribaltamenti di fronte, ma il Palermo è impreciso e spreca malamente le ripartenze. Al 64’ Maggiore sfiora il vantaggio, anticipato in extremis da Baniya che salva tutto deviando in angolo. Il Bari però resta in proiezione offensiva.
Al 69’ altro brivido per la difesa rosanero: corner del Palermo mal sfruttato, contropiede micidiale dei pugliesi con Falletti che arriva a tutta velocità sulla trequarti e serve Lasagna, il cui tiro a botta sicura trova la pronta risposta di Audero, bravo a deviare in angolo.
Il vero problema, però, è a centrocampo: con Blin arretrato nel terzetto difensivo, la mediana rimane completamente nelle mani del Bari. Nessun filtro, nessuna densità, troppa libertà per i centrocampisti biancorossi che arrivano sistematicamente prima su ogni pallone. I rosanero arrancano.
Al 77’ Dionisi prova a cambiare inserendo Vasic e Insigne al posto di Brunori e Verre. Ma l’inerzia non cambia: è sempre il Bari a fare la partita, il Palermo rincorre, disordinato e senza mordente. All’85’, su azione da calcio d’angolo, Vasic calcia alle stelle da buona posizione. Un minuto dopo anche Pierozzi lascia il campo, sostituito da Diakitè.
All’ 88, arriva il raddoppio del Bari. Ancora un calcio d’angolo, ancora una disattenzione e Simic indisturbato batte Audero.
Al 90′ fuori Ranocchia e Lund, dentro Di Mariano e Le Douaron. Quattro i minuti di recupero, ma il Bari gestisce con intelligenza e porta a casa i tre punti.
Una sconfitta che fa male. Figlia, più che del gioco avversario, di scelte tecniche che non convincono. Il sacrificio di Blin in difesa ha indebolito irrimediabilmente il centrocampo. Le sostituzioni, invece di rinvigorire la squadra, l’hanno spenta: Vasic, ancora una volta impalpabile, gettato nella mischia a venti minuti dalla fine non ha inciso né in fase offensiva, né in copertura.
Questa partita è lo specchio di un Palermo confuso, che sembra camminare all’indietro: a ogni passo avanti, ne fa tre indietro. Il problema è strutturale. La rosa in difesa è corta, la scelta di privarsi a gennaio di due centrali di ruolo – pur giocando con il 3-5-2 – appare oggi incomprensibile. L’adattamento forzato dei giocatori ai ruoli che non sono i loro è un boomerang che continua a colpire duro.
Dopo due vittorie consecutive, puntualmente arriva una sconfitta. È il leitmotiv della stagione: il Palermo non riesce mai a dare continuità ai risultati. Uno spreco imperdonabile, che ha già bruciato troppi punti pesanti.
I rosanero restano momentaneamente al settimo posto, ma con il Cesena alle spalle a sole due lunghezze. Da segnalare, infine, la direzione di gara del signor Bonacina, ancora una volta tutt’altro che impeccabile. Come già accaduto a Pisa, le sue scelte – in particolare l’annullamento del gol regolare di Pohjanpalo – hanno finito per penalizzare pesantemente il Palermo, lasciando più di un dubbio sulla gestione complessiva dell’incontro.
Tabellino:
BARI: 1 Radunovic, 3 Mantovani, 4 Maita (C), 15 Lasagna, 17 Maiello, 19 Falletti, 21 Maggiore, 27 Favasuli, 44 Simic, 55 Obaretin, 93 Dorval.
A disposizione: 22 Pissardo, 45 Marfella, 7 Oliveri, 9 Novakovich, 10 Bellomo, 11 Bonfanti, 13 Tripaldelli, 20 Pereiro, 23 Vicari, 25 Pucino, 94 Saco, 99 Favilli.
Allenatore: Moreno Longo.
PALERMO (3-4-2-1): 12 Audero; 4 Baniya, 28 Blin, 24 Magnani; 27 Pierozzi, 6 Gomes, 10 Ranocchia, 3 Lund; 26 Verre, 9 Brunori (C); 19 Pohjanpalo.
A disposizione: 1 Desplanches, 46 Sirigu, 7 Di Mariano, 11 Insigne, 14 Vasic, 18 Avena, 20 Henry, 21 Le Douaron, 23 Diakité, 25 Buttaro.
Allenatore: Alessio Dionisi.
ARBITRO: Bonacina (Bergamo).
AA1: Cipriani (Empoli).
AA2: Arace (Lugo di Romagna).
IV UFFICIALE: Grasso (Ariano Irpino).
VAR: Pairetto (Nichelino).
AVAR: Maggioni (Lecco).
Ammoniti: 47’ Magnani – 52’ Favasuli – 83’ Lund
Marcatori: 6’ Maggiore – 18’ Pohjanpalo – 88’ Simic