Dopo il singolo realizzato con Miss Keta arriva la conferma della svolta artistica di Paola
Il 6 luglio Paola Iezzi esce sulle piattaforme digitali con il suo nuovo singolo, “Mon Amour”, in questa strana estate del 2020. Il brano sarà in radio dal 10 luglio. “Squadra che vince non si cambia” si dice, e così Paola annuncia che la sua nuova canzone si chiama “MON AMOUR” e che è nata da una nuova collaborazione con Stefano Riva e Simone Rovellini con cui lo ha scritto e sempre con Stefano Riva che ha curato la produzione artistica del brano.
Come per il precedente brano in coppia con M¥SS KETA, Paola riconferma parte del team produttivo del precedente singolo “LTM” e propone questa traccia ‘brand new’.
“Mon Amour” risente sempre del desiderio, da parte dell’artista, di restare aggiornata sulla nuova ondata di pop che da anni travolge il mondo del pop nostrano e internazionale, dando al brano la sua personalissima connotazione di stile che oramai la caratterizza dalla sua “precedente vita” nel duo Paola & Chiara fino all’ultimo dei suoi singoli da solista. Una connotazione musicalmente fatta di beat, di melodia, di malinconia leggera, di modernità e classicismo al tempo stesso, di messaggi subliminali di rinascita, libertà, abbandono, abbattimento di barriere, sensualità e oltraggio femminile a tratti. Caratteristiche imprescindibili delle produzioni musicali dell’artista. Da sempre. Tutto questo abbinato ad un’immagine sempre alta, sempre curata, spesso sofisticata, come nel caso di quella selezionata per questo nuovo progetto, dall’artista stessa e dal suo fidato team di professionisti.
La canzone parte immediatamente con l’inciso, che è estremamente melodico e con un “hook” che ripete ossessivamente l’espressione francese “Mon Amour”, il titolo.Il brano si sviluppa su un ritmo molto ballabile di ispirazione caraibica, poggiando su un beat ‘reggaeton’ nel ritornello e una cassa in 4/4 sulle strofe. Nel bridge il ritmo muta nuovamente e si ‘dimezza’ diventando “2-step” “hip-hop”, per ritornare latin-caribbean nell’inciso, dove compare come protagonista un malinconico e melodico “riff” di fisarmonica che fa ricordare un la celebre hit dell’89 di Kaoma, la “Lambada”. Quel mondo un po’ brazilian, un po’ gitano e latino mescolato alle atmosfere delle periferie parigine. Mentre nell’ambiente, nell’armonia e nella successione degli accordi, riporta alla mente un brano molto amato da Paola (guarda caso sempre del 1989), “Liberian Girl” di Michael Jackson. Artista che Paola iezzi considera come un mentore, un vero e proprio padre musicale.
Il testo esplora l’amore nell’era digitale. Un sentimento tormentato e vissuto quasi sempre esclusivamente a distanza. *Un rapporto intenso e freddo al tempo stesso, una comunicazione fatta di messaggi, inviti, misteriose e adolescenziali emoji, attese, post sui social, cellulari spenti e altalenanti sensazioni legate direttamente a questo modo di vivere oggi i rapporti, le relazioni e la vita quotidiana. Modo che spesso porta a una chiusura e a un isolamento ancora più profondo in se stessi e nelle proprie manie e ossessioni, che porta pian piano ad una sorta di atarassia del sentimento. Ad un’accettazione una sorta di dichiarazione (non detta) di resa a quel che oggi sta diventando l’Amore. Oppure a un desiderio, spesso sempre più impellente, di liberarsi di tutti questi “fardelli” dell’era moderna e scappare lontano da tutto senza tecnologia.
La copertina e tutte le immagini sono realizzate dal fotografo di moda e regista Paolo Santambrogio, che ha curato tutte le copertine e i video dell’artista e che collabora abitualmente con i magazine italiani più importanti, scattando modelle, attori e attrici e celebrities in italia e all’estero (da Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Miriam Leone, Rita Ora, Asaf Avidan, Joe Jonas e molti altri) La fashion direction e lo styling sono curati da Masha Brigatti (che ha già collaborato diverse volte ai progetti della iezzi, ad esempio nell’ultimo video di “LTM” feat. M¥SS KETA) e che ha lavorato con molte altre celebrities italiane e internazionali come Madonna e Beyoncé per citare le più rappresentative.
Di “Mon Amour” Paola dice:
“Amo le canzoni melodiche e malinconiche che, però, fanno ballare. Per questo motivo sono innamorata di MON AMOUR. Ha una malinconia intrinseca nella melodia e nel testo che contrasta con il beat che porta invece a far muovere il corpo. Questo perché ho sempre pensato che la dance e i ritmi che portano al ballo, esorcizzino la tristezza e, se non la mandano via, sicuramente alleggeriscono e liberano il cuore della gente. In più nella musica amo l’elemento della sensualità e questa canzone ne è intrisa”.